“Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni”. Queste le parole di Vincent Van Gogh, celebre pittore olandese considerato il precursore dell’arte contemporanea, in particolare modo dell’Espressionismo, la corrente per eccellenza dell’interiorità ,del sogno appunto. Oggi, 29 Luglio, si ricorda la sua morte avvenuta all’età di soli 37 anni a causa di un colpo di pistola. Secondo alcuni fu lui stesso a spararlo, secondo molte altre testimonianze furono due giovani che lo colpirono per sbaglio durante una delle sue passeggiate pomeridiane nei campi.
Vincent van Gogh, il cacciatore di sogni: stile e opere
“Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacità d’espressione e, per così dire, un’anima”.
Vincent van Gogh
L’Espressionismo è caratterizzato da un “moto dall’interno all’esterno” al contrario dell’Impressionismo che invece presenta un “moto dall’esterno all’interno”. Un artista impressionista, infatti, imprime la realtà esterna su tela, interiorizzandola. Un espressionista butta all’esterno, su tela, ciò che è stato già interiorizzato nella sua anima, non seguendo nessuna regola artistica. I cosiddetti “occhi dell’anima” sono la base di partenza della corrente dell’Espressionismo, sono il mezzo dei sogni. Tra tutti, Van Gogh fu un precursore di tale arte, un pittore in grado di raccontare l’anima dei suoi sogni mediante l’uso quasi psicoanalitico dei colori e delle forme delle linee.
Il suo animo irrequieto, dovuto alla sua malattia caratterizzata da allucinazioni, attacchi di panico ed epilessia, venne espresso nei suoi soggetti artistici. Uno dei suoi primi lavori, “I mangiatori di patate”, è ancora specchio del realismo; lo si evince dalla durezza della fatica espressa sui volti dei protagonisti.
Nelle opere successive il colore diviene un elemento che conferisce irrealtà al dipinto, distaccandolo così dalla rappresentazione realistica. Un esempio è il dipinto “Girasoli”, in cui il giallo è il protagonista, portavoce di una inquietudine nascosta. Tale tinta, inoltre, sembrava essere il colore preferito dell’artista: “Il seminatore al tramonto” e “La casa gialla” sono dei chiari esempi di quanto lo amasse. Senza dubbio però, per un cacciatore di sogni come lui, erano le stelle a destare la massima emozione.
“Guardare alle stelle mi fa sempre sognare, semplicemente come quando sogno sui punti neri che rappresentano le città e i villaggi in una mappa. Perché, mi chiedo, i puntini luccicanti del cielo non dovrebbero essere accessibili quanto i puntini neri sulla carta della Francia?”
Vincent van Gogh
Le stelle furono le protagoniste della famosissima “Notte stellata”, rappresentate come spirali poeticamente avvezze alla rappresentazione dell’Eterno. Anche l’opera “Notte stellata sul Rodano” voleva essere la rappresentazione dell’immensità del cosmo: punti luminosi si specchiano sull’acqua riproponendo il riflesso sulla Terra dell’Infinito. Due piccole figure umane sono poste quasi a voler sottolineare la minutezza dell’uomo di fronte alla Natura. Il cacciatore di sogni, Vincent Van Gogh, fu il poeta del sentimento, un artista dall’animo grande, almeno quanto l’emozione che suscita ancora oggi mediante le sue opere.
”Non vivo per me, ma per la generazione che verrà”.
Vincent van Gogh
Giusy Celeste