Superbonus: che cos’è, a cosa serve e come cambierà con il Governo Meloni. L’obiettivo: combattere il caro energia. Meno incentivi edilizi. Salvini: “Chi guadagna di più, i lavori della facciata del palazzo se li può pagare”. Un nuovo metodo di misurazione del reddito manderà in pensione l’Isee. Il nuovo Governo: bisogna tagliare dove si può per non aumentare le tasse
Superbonus: i tagli del Governo per combattere la crisi energetica
Si moltiplicano le misure per far fronte all’emergenza energetica. Questa volta è il turno del Superbonus, vediamo cos’è e come il nuovo governo ha ipotizzato di modificarlo.
Il Superbonus è una misura avviata nel 2020 che permette una detrazione fiscale del 110% di alcuni interventi edilizi riguardanti tra le altre cose anche l’efficientamento energetico.
Un tipo di contributo però che a causa dei recenti avvenimenti storico-politici non ci possiamo più permettere. Ecco come pensa di intervenire il governo Meloni.
Il contributo statale si riduce al 90% per i condomini. Saranno ricomprese le abitazioni unifamiliari ma a patto che siano utilizzate come prima casa e che il reddito dei proprietari rientri entro una certa soglia. Soglia che non sarebbe più calcolata con all’Isee ma grazie ad un nuovo criterio di misurazione del reddito che dovrebbe risultare più equo: il nuovo criterio mette in relazione il reddito con il numero dei familiari in una nuova scala di equivalenza.
Il nucleo centrale delle modifiche al Superbonus è la priorità che il Governo intende dare al caro energia. Non possiamo permetterci i contributi di prima, ecco quindi lo stop a molti incentivi edilizi. Il progetto è ancora un’ipotesi, l’abbassamento del Superbonus potrebbe riguardare solo le famiglie più benestanti. A riguardo Salvini “Il superbonus del 110% nel 2023 si può confermare ma alle famiglie che guadagnano di meno. Chi guadagna di più, i lavori della facciata del palazzo se li può pagare”. Problemi pratici sulla legge di bilancio. Draghi aveva lasciato a riguardo 21 miliardi di euro al governo Meloni: per come stanno oggi le cose ne serviranno almeno 30. Le strade sono due: aumentare le tasse o tagliare dove si può (incentivi edilizi e reddito di cittadinanza). Per ora il nuovo governo avrebbe scelto la seconda.
Francesca De Fabrizio
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