Bernardo Bertolucci nasceva oggi. Il 16 marzo 1941 prendeva vita il mito che sconvolse il cinema internazionale con una nuova visione tra sogno e realtà. Il ribelle, l’anticonformista che diede un nuovo volto al cinema italiano. Da sempre al fianco dei più grandi, basti pensare all’eterna amicizia con Pierpaolo Pasolini, fin da giovane lo scrittore frequentava casa Bertolucci poiché il padre di Bernardo, Attilio era uno dei massimi scrittori e poeti italiani. La visione del figlio probabilmente è il risultato di una felice contaminazione ermetica da parte dell’intellettuale mente del padre e del circolo che lui stesso frequentava. Un grande mito che ha saputo conquistare le masse ma che ha creato anche tanti scandali, come il celebre film “Ultimo tanto a Parigi”.

Bertolucci, il maestro anticonformista e sognatore

Nasceva oggi, quasi ottant’anni fa a Parma. Il padre Attilio (noto scrittore italiano) e la madre Ninetta Giovanardi si conoscono tra i banchi del liceo, numerose le dediche del poeta alla consorte, la storia di una rara e profonda affinità insieme, di un amore giovanile e il desiderio di diventare rondini:

Amore a me vicino
di tua crudeltà mi consola,
fuori è notte e cade
una dolce pioggia improvvisa.
La famigliare lampada rivela
le intime e care cose,
amore parla e parla di te
sommesso, come acqua fra erbe alte.

da Fuochi in novembre, (1934) Attilio Bertolucci

Da quest’amore nasce Bernardo Bertolucci. Da sempre a contatto con il circolo letterario del padre, inizialmente infatti seguì la strada paterna, interessandosi di poesia e iscrivendosi al corso di laurea in Lettere presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ma ben presto abbandonò gli studi per il cinema, facendo da assistente a Pierpaolo Pasolini, suo vicino di casa al tempo. Girò prima dei cortometraggi amatoriali e poi lavorò come assistente nel primo film diretto dal poeta friulano, “Accattone” (1961). Da qui l’esordio.

Bertolucci con il suo cinema ha saputo restituire sul grande schermo più di cinquant’anni di Storia della Settima Arte e del contesto politico, sociale e culturale in cui ha operato. Un cinema capace di spingersi ben oltre i confini nazionali, che attraversa con rara eleganza e impeto le inquietudini giovanili, l’ideologia politica, i pregiudizi nel costume, la disillusione, la morte, l’amore, la meraviglia e la tragedia. Tutto questo è il cinema di Bernardo Bertolucci.

Bernardo Bertolucci: i 10 film essenziali

The dreamers (2003) ph@pinterest
The dreamers (2003) ph@pinterest

Il conformista (1970) regia di Bertolucci, con la partecipazione di Alberto Moravia per la scrittura del soggetto.

Trama: Il professore Marcello Clerici, insegnante di filosofia, convola a nozze con Giulia, una ragazza dal carattere spensierato. L’uomo è oppresso da un trauma di gioventù, quando uccise un autista che aveva cercato di violentarlo, e da allora si è unito alla polizia segreta fascista. Proprio su ordine di questa, l’uomo trascorre la luna di miele a Parigi con l’obiettivo di organizzare l’assassinio di un collega antifascista. La presenza della moglie della futura vittima, che si attacca morbosamente alla coppia, rischia di complicare inesorabilmente la situazione.

Un film ideologico, passionale, metaforico in un certo senso, dove il regista si scaglia contro l’impossibilità di vedere la realtà della borghesia stessa. L’attenzione maniacale ad ogni fotogramma, lo stile rarefatto, il formidabile lavoro di montaggio e la forza dirompente del finale che racchiude il percorso di riflessione sulla società e sulle sue debolezze umane.

La strategia del ragno (1970) con Anna Magnani

Trama: Athos Magnani, figlio e omonimo di un eroe antifascista di cui esiste il culto in un paesello della Bassa, torna come Oreste alla terra dei padri per scoprire l’assassino del genitore. I suoi scandagli nella memoria dei vecchi militanti incontrano improvvise difficoltà, affondano in zone d’omertà mal conciliabili con la civiltà edonistica ed estroversa dei culatelli e del Lambrusco.

Ultimo tango a Parigi (1976) con Marlon Brando

Il film della censura, dello scandalo con la grande interpretazione di Brando, l’unico che accettò il ruolo cosi tanto scomodo all’epoca, tanto da esser stato rifiutato da Alain Delon e Jean-Paul Belmondo. Molte le curiosità e i retroscena, come la discussa “scena del burro” e il presente stupro da parte dell’attore alla giovanissima Maria Schneider.

Trama: Un uomo, rimasto vedovo della moglie suicida, si aggira per Parigi in preda a una irrefrenabile malinconia, dovuta, oltre che alla perdita della sua compagna, a un passato confuso e alla perdita della giovinezza. L’incontro con una giovanissima ragazza borghese e il loro fulmineo rapporto sessuale cambierà la vita di entrambi. Ma l’uomo sembra imprigionato in una sorta di ossessione erotica, che solo in un primo tempo è condivisa dalla giovane. Quando scemerà l’interesse della ragazza per quel rapporto senza futuro, questa ucciderà il suo amante. 

Novecento (1976) con Robert De Niro e Gérard Depardieu

Trama: Il 25 aprile del 1945 è il giorno della Liberazione dal nazifascismo ed è anche il giorno in cui le contadine catturano il fascista Attila e la sua compagna Regina e il giovanissimo Leonida tiene sotto il tiro di un fucile il padrone Alfredo Berlinghieri. Da qui ha inizio un flashback che ci porta alla nascita e successivamente all’infanzia e alla giovinezza di Alfredo e del coetaneo contadino Olmo fino a portarli a dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.

La tragedia di un uomo ridicolo (1981) con Ugo Tognazzi e le musiche di Ennio Morricone

Trama: Un industriale caseario della Bassa Padana si vede rapito il figlio ventenne il giorno del suo compleanno. Cerca di mettersi in contatto con i rapitori, ma a poco a poco si convince che il figlio è stato ucciso. Allora l’uomo decide di tentare una truffa. Il miliardo che ha racimolato tra gli usurai gli servirà per salvare la sua azienda (che era in dissesto).

L’ultimo imperatore (1987)

Trama: Siamo all’inizio del Nocevendo e Pu Yi è l’attuale imperatore della Cina, salito al trono quando era solo un bambino di tre anni. In realtà la situazione governativa di Pu Yi è molto critica: egli è infatti prigioniero all’interno del suo stesso regno, mentre al di fuori vi è il caos più totale: rivoluzioni, colpi di stato, guerriglie porteranno il regno al definitivo declino.

Il tè nel deserto (1990)

Trama: Siamo nel 1947. Port è un musicista senza ispirazione, Kit è sua moglie, una scrittrice a sua volta in crisi; insieme con l’amico George (che più tardi li abbandonerà) arrivano dagli Usa a Tangeri. Cercano di risolvere i loro problemi creativi e coniugali attraverso l’eccezionalità dell’esperienza africana. Port, però, si ammala di tifo e muore. Kit prosegue da sola: raccolta da una carovana di Tuareg, ha una drammatica storia d’amore con il loro capo.

Piccolo Buddha (1993)

Trama: Racconta la storia di Jesse Konrad (Alex Wiesendanger), un bambino di Seattle che vive con la madre Lisa (Bridget Fonda) e il padre Dean(Chris Isaak). La vita della famiglia procede tranquillamente, finché un giorno un gruppo di monaci buddhisti si presenta alla loro porta: il Lama Norbu (Ying Roucheng), a capo della delegazione, afferma che Jesse sia la reincarnazione di un illustre monaco del passato e desidera portarlo con sé in Bhutan per fargli scoprire la religione buddista.
La notizia sconvolge l’esistenza dei Konrad, i quali tuttavia decidono di permettere ai monaci di passare del tempo con il bambino. Nel frattempo Dean – in piena crisi professionale e personale – decide di accompagnare Jesse nel viaggio, nonostante le perplessità della moglie. Un volta arrivato in Bhutan, il piccolo impara le antiche tradizioni che regolano la vita buddhista e instaura un legame speciale con il Lama Norbu, che gli racconta la leggenda principe Siddhartha (Keanu Reeves), colui che poi sarebbe divenuto l’incarnazione del Buddha.

Io ballo da sola (1996)

Trama: In una villa in Toscana a Gaiole in Chianti, arriva una diciottenne americana, Lucy, orfana di madre, ed ospite dei proprietari inglesi, vecchi amici di famiglia. Scoprirà in compagnia di un piccolo gruppo di artisti ed intellettuali le sue prime emozioni sessuali e l’identità del suo vero padre biologico.

The Dreamers- I sognatori (2003) con Eva Green e Louis Garrel

Per il ruolo dello studente americano Matthew, Bertolucci aveva inizialmente considerato gli attori Jake Gyllenhaal Leonardo DiCaprio. Il primo rifiutò però il ruolo a causa delle scene di nudo particolarmente esplicite, mentre il secondo era già impegnato in altri progetti. Il ruolo venne allora affidato a Michael Pitt, affermatosi in quegli anni grazie alla serie Dawson’s Creek e scelto anche per via della sua somiglianza con DiCaprio.

Trama: Rimasti soli a Parigi mentre i genitori sono in vacanza, Isabelle e suo fratello Theo invitano nel loro appartamento Matthew, un giovane americano incontrato alla Cinémathéque. Sullo sfondo del turbolento panorama politico che portò al Maggio ’68 in Francia, i tre ragazzi si chiudono in casa stabilendo delle regole di comportamento e esplorando emozioni, erotismo in un crescendo di giochi mentali sempre più estremi.

“[Il cinema] lo chiamerei semplicemente vita. Non credo di aver mai avuto una vita al di fuori del cinema; e in qualche modo è stato, lo riconosco, una limitazione.”

Bernardo Bertolucci

Irene Marri

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