Trentaquattro sono i capi di imputazione nei confronti dell’ex presidente Usa Donald Trump. Tutti reati minori, cioè con una pena massima prevista di quattro anni di reclusione. Per ognuno di essi, Trump si dichiara “non colpevole”.
Trump in stato di arresto
Il 4 aprile 2023 è un giorno che passerà alla storia: per la prima volta un ex presidente degli Stati Uniti finisce sotto inchiesta penale e in stato di arresto, anche se gli sono state risparmiate le manette e la foto segnaletica, nonostante fosse stata espressamente richiesta dal magnate con lo scopo di sfruttare a suo favore l’immagine utilizzandola addirittura, secondo alcuni, per i manifesti elettorali della campagna 2024.
Dopo il rilevamento delle impronte digitali e con due agenti in divisa al fianco, Donald Trump è entrato nell’aula di tribunale in cui si è svolta l’udienza. L’ex presidente è apparso serio e scuro in volto in attesa di ascoltare le accuse che gli sono contestate dal giudice Juan Merchan.
Secondo il procuratore di Manhattan, Alvin Bragg, i pagamenti alle donne (non solo l’ex pornostar Stormy Daniels ma anche l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal) per tacere informazioni sul suo passato, oltre che al portiere della Trump Tower che minacciava di rivelare l’esistenza di un suo presunto figlio illegittimo, sono “parte di una cospirazione per minare l’integrità delle elezioni del 2016“, quelle che portarono Donald Trump alla Casa Bianca. Inoltre, Bragg spiega che Trump ha ripetutamente falsificato i documenti aziendali a New York per coprire comportamenti criminali. Si tratta quindi di un vero e proprio complotto che l’ex presidente Usa avrebbe messo in piedi per evitare che informazioni compromettenti mettessero in pericolo il rapporto con gli elettori in vista della sua corsa alla Casa Bianca nel 2016.
Conclusa l’udienza, Trump è uscito dopo quasi un’ora dall’aula del tribunale dove gli sono stati letti i 34 capi d’accusa a suo carico. Non ha risposto alle domande dei giornalisti. Ma, fuori dal tribunale di Manhattan, il suo legale Todd Blanche, riferendosi allo stato d’animo dell’ex presidente, lo ha definito “frustrato” ed “arrabbiato” in seguito al suo arresto ed incriminazione a New York, assicurando comunque che Trump è “motivato” a combattere contro quella che definisce una “persecuzione politica”, una “caccia alle streghe” ordinata da Joe Biden e dal Partito democratico al potere “che oggi arresta il suo principale oppositore per non aver commesso alcun crimine”, rendendo così criminale l’uso del sistema giudiziario americano.
Le dichiarazioni di Trump e dei suoi legali e la già citata richiesta (non accolta) di una foto segnaletica per sfruttare la propria immagine, appaiono significative e fanno pensare in vista delle prossime elezioni presidenziali del 2024, così come la data in cui è stata fissata la prossima udienza del processo a Donald Trump, ovvero il 4 dicembre. L’udienza coinciderà quindi con il momento clou della campagna elettorale delle primarie repubblicane che partiranno all’inizio del 2024.