Nella giornata di oggi, 21 aptile 2023, l’Italia si ferma ancora una volta per uno sciopero generale proclamato dalla Confederazione Unitaria di Base (CUB). La protesta riguarda tutti i settori pubblici e privati.
Sciopero generale venerdì 21 aprile 2023: chi si ferma, gli orari e le fasce di garanzia
Quella di oggi, 21 aprile, sarà una giornata difficile, destinata a creare enormi disagi a chi si sposta con trasporti pubblici, locali e nazionali, in tutta Italia, lo sciopero indetto dall’organizzazione sindacale di base CUB coinvolge infatti tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata odierna (fino alle 24). A distanza di una settimana, dopo l’agitazione del 14 aprile, saranno quindi nuovamente a rischio i trasporti: in particolare aerei, metropolitane, autobus e tram (escluso invece il trasporto ferroviario). Si fermano anche la scuola, la sanità (dagli ospedali ai medici di base alle visite ambulatoriali) e tutti i servizi pubblici. In ogni caso, ci saranno delle fasce di garanzia tra l’inizio del servizio e le 8.30 e tra le 17 e le 20 per permettere a studenti e lavoratori di prendere i mezzi e recarsi a scuola o al lavoro.
Per quanto riguarda il trasporto aereo, potrebbero verificarsi disagi a causa dello sciopero del personale dell’handling aeroportuale. L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha però diramato la lista dei voli garantiti: tutti i voli, inclusi i charter, schedulati in partenza nelle fasce orarie 7:00-10:00 e 18:00-21.00. Non subiranno variazioni anche tutti i voli charter da e per le isole regolarmente autorizzati o notificati anteriormente alla data di proclamazione dello sciopero, i voli di collegamento con le isole con unica frequenza giornaliera e i voli nazionali in corso al momento dell’inizio dello sciopero. Lo sciopero generale riguarda anche scuola e sanità con possibili conseguenze su questi servizi essenziali.
Per quanto riguarda la scuole, è escluso il personale dei servizi educativi dipendente del comune di Torino. Nel caso della sanità, saranno garantiti i servizi minimi essenziali, mentre le attività programmabili potranno subire riduzioni conseguenti all’adesione allo sciopero da parte dei lavoratori.
I motivi della mobilitazione
Tra le motivazioni dello sciopero indicate dal sindacato ci sono il rinnovo dei contratti con arretrati e la richiesta di aumento dei salari, l’introduzione del salario minimo di 12 euro l’ora e la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e dell’energia. Inoltre, tra i temi della protesta vengono indicati anche la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, gli investimenti per la scuola e la sanità pubblica, oltre a ragioni politiche: “Il Governo sta spendendo miliardi per alimentare una guerra distruttiva in Ucraina, sottraendo risorse dai nostri salari, tagliando la sanità pubblica, impoverendo di fatto lavoratori, pensionati e classi sociali più deboli. I lavoratori pubblici hanno stipendi da fame e il cosiddetto posto pubblico non è più attrattivo per i giovani proprio per i bassi salari, gli enormi carichi di lavoro e le poche possibilità di carriera” è quanto si legge nel comunicato stampa ufficiale del CUB.
Roberta Maria Di Giovangiulio
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