Italo Calvino aveva previsto il fenomeno dell’Intelligenza Artificiale profetizzando come grazie a una macchina-scrivente si potesse giungere all’eliminazione dell’autore e alla realizzazione dell’”Automa letterario”: se ChatGPT si sostituisse al talento letterario, che fine farebbe la peculiarità creativa che contraddistingue la scrittura?
”Cibernetica e fantasmi”, quando Italo Calvino predisse l’intelligenza artificiale e l’eliminazione completa dell’autore
Cos’è la letteratura se non un processo combinatorio del linguaggio in cui confluiscono esperienze, emozioni e fantasia? Ed è proprio grazie alle infinite combinazioni del linguaggio che nascono le storie, le poesie e i racconti. Ma cosa succederebbe se si affidassero tali processi combinatori a un computer? Italo Calvino sembra dare una risposta lungimirante e, a tratti, profetica già nel 1967. Lo scrittore, di cui quest’anno ricorre il centenario, aveva infatti teorizzato la progressiva espansione dell’Intelligenza Artificiale anche nell’ambito della letteratura.
Le Lezioni americane di Italo Calvino non solo si sono rivelate presaghe e descrittive della società postmoderna, ma hanno esplorato dinamiche spazio-temporali per quei tempi lontanissimi, anticipando gli attuali processi moderni che l’uomo creativo, oggi, si trova ad affrontare. Quella di Italo Calvino è una vera e propria profezia sull‘Intelligenza Artificiale che si concretizza nel 1967 in ”Cibernetica e fantasmi – Appunti sulla narrativa come processo combinatorio” ,(Conferenza tenuta varie italiane ed europee nel 1967), e in seguito pubblicata in “ Una pietra sopra “ (1980) per Einaudi Torino.
”Avremo la macchina capace di sostituire il poeta e lo scrittore, di ideare e comporre poesie e romanzi? Penso a una macchina scrivente che metta in gioco tutti quegli elementi che siamo soliti considerare i più gelosi attributi dell’intimità psicologica, dell’esperienza vissuta, dell’imprevedibilità degli scatti d’umore, i sussulti e gli strazi e le illuminazioni interiori. Che cosa sono questi se non altrettanti campi linguistici, di cui possiamo benissimo arrivare a stabilire lessico grammatica sintassi e proprietà permutative?”
Cibernetica e fantasmi. Appunti sulla narrativa come processo combinatorio, (1967) in Una pietra sopra (1980), Einaudi Torino; e in “Saggi” (1995), Mondadori, ‘ I Meridiani ‘, Milano.
Proprio in Cibernetica e fantasmi Italo Calvino teorizza, come una sorta di oracolo, il fenomeno dell’Automa Letterario: l’antesignano appellativo dell’odierna ChatGPT e attuale Intelligenza Artificiale. Non solo, ma Italo Calvino le attribuisce un proprio stile in continua evoluzione. Le informazioni che circolano sotto forma di impulsi elettronici sono per lo scrittore un concretizzarsi del suo approccio orientato alla visione di nuove possibilità, sia in campo scientifico che umanistico, di mediazione. Nuovi stili e forme possono cambiare l’immagine che si ha del mondo e il modo di immaginarlo. La letteratura è descritta come gioco combinatorio per cui diventa fondamentale rendere visibile ai lettori la struttura della narrazione in modo da accrescerne la consapevolezza.
“L’automa letterario”: teorizzazione di una macchina poetico-elettronica
La lungimiranza di Calvino porta lo scrittore ligure alla creazione mentale di uno scenario virtuale, quasi distopico, che anticipa di moltissimi anni l’avvento dell’AI:
“Penso a una macchina capace di sostituire il poeta e lo scrittore, di ideare e comporre poesie e romanzi”.
Cibernetica e fantasmi. Appunti sulla narrativa come processo combinatorio, (1967) in Una pietra sopra (1980), Einaudi Torino; e in “Saggi” (1995), Mondadori, ‘ I Meridiani ‘, Milano.
L’affidamento dei processi combinatori-letterari ai computer sembra una realtà e anche il quesito indiretto che giunge successivamente; la macchina può sostituire lo scrittore o il poeta? In realtà l’approccio che utilizza Calvino è meramente antropologico: si accosta alla tecnologia con un atteggiamento possibilistico. Lo sviluppo, l’attuale digitale, era per Italo Calvino una possibilità di veicolare un flusso di informazioni che potesse, in parallelo, contribuire alle trasformazioni dell’essere umano creando nuove possibilità di mediazione per e nel mondo.
Nel lontano 1968 Italo Calvino scrive La memoria del mondo, un brevissimo racconto non fra i più noti dello scrittore, in cui si parla di tecnologie digitali: dai social network all’Intelligenza Artificiale, oggi gli strumenti per custodire i ricordi sono molteplici tanto da arrivare alla creazione di memorie esistenziali, capaci di sostituirsi a quelle umane. In un racconto che a un lettore medio degli anni ’60 poteva sembrare distopico, Calvino immagina che il mondo stia per finire ma prima dell’estinzione la razza umana si organizza per catalogare dati e ricordi, in una sorta di ”memoria della specie” al fine di tutelarla.
Crea un archivio ad hoc dove il decalogo di informazioni risulta catalogabile avviando una raccolta indiscriminata dei dati degli utenti. Nonostante l’ambizione scientifica, il proposito si rivela fallimentare poiché l’uomo, fallibile per definizione, potrebbe decidere di salvare alcuni ricordi a discapito di altri. Lo scrittore mette quindi in guardia da quella che potrebbe essere una deriva tecnologica e comunicativa, soprattutto, mediata dal progresso e da strumenti come ChatGPT.
La profezia di ”Cibernetica e fantasmi” segna la fine di una letteratura autentica?
La macchina può quindi sostituire la soggettività di un autore? Probabilmente no, ma questo tipo di situazione sta già capitando per esempio nell’analisi linguista e nelle traduzioni dove, irrimediabilmente, l’autore tradotto perde di autenticità primaria. In Cibernetica e fantasmi si legge:
”Penso a una macchina che metta in gioco sulla pagina tutti quegli elementi che siamo soliti considerare i più gelosi attributi dell’intimità psicologica, dell’esperienza vissuta, dell’imprevedibilità degli scatti d’umore, i sussulti e gli strazi e le illuminazioni interiori. Che cosa sono questi se non altrettanti campi linguistici, di cui possiamo arrivare a stabilire lessico grammatica sintassi e proprietà permutative?[…] il banco di prova d’una macchina poetico-elettronica sarà la produzione di opere tradizionali, di poesie con forme metriche chiuse, di romanzi con tutte le regole”.
Cibernetica e fantasmi. Appunti sulla narrativa come processo combinatorio, (1967) in Una pietra sopra (1980), Einaudi Torino; e in “Saggi” (1995), Mondadori, ‘ I Meridiani ‘, Milano.
L’informatico-scienziato all’interno del saggio è colui che cerca di inquadrare la realtà del mondo secondo modelli combinatori razionali; un alter-ego di Calvino che, a sua volta, tenta di combinare le narrative con il medesimo processo. I fantasmi, invece, non sono altro che le evanescenti figure irrazionali della dimensione umana. L’Io digitale diventa quindi sempre più anonimo all’interno della società tecnologica che delinea una visione del reale discreta; nell’accezione puramente matematica del termine composta da elementi separati e non più continua:
Il pensiero, che fino a ieri ci appariva come qualcosa di fluido, evocava in noi immagini lineari come un fiume che scorre o un filo che si dipana, oppure immagini gassose, come una specie di nuvola (…) – oggi tendiamo a vederlo come una serie di stati discontinui, di combinazioni di impulsi.
Cibernetica e fantasmi. Appunti sulla narrativa come processo combinatorio, (1967) in Una pietra sopra (1980), Einaudi Torino; e in “Saggi” (1995), Mondadori, ‘ I Meridiani ‘, Milano.
Secondo Calvino scrivere è un processo combinatorio di elementi e per questo motivo la macchina – o l’odierna Intelligenza Artificiale – diventa capace di sostituire l’autore. Tuttavia, non è la fine della letteratura perché è sempre e solo nella lettura che il testo vive e si realizza.
Italo Calvino, l’intelligenza artificiale e il ruolo attivo del lettore che fa la differenza
A sparire sarà l’autore che diventerà un personaggio anacronistico:
”Scompaia dunque l’autore, personaggio a cui si continuano ad attribuire funzioni che non gli competono, per lasciare il suo posto a un uomo più cosciente, che saprà che l’autore è una macchina e saprà come questa macchina funziona”.
Cibernetica e fantasmi. Appunti sulla narrativa come processo combinatorio, (1967) in Una pietra sopra (1980), Einaudi Torino; e in “Saggi” (1995), Mondadori, ‘ I Meridiani ‘, Milano.
La verifica del processo letterario spetta al lettore, in quanto interprete e co-autore del testo che si accinge a leggere, senza dimenticare che l’autore è già una macchina-scrivente:
Smontato e rimontato il processo della composizione letteraria, il momento decisivo della vita letteraria sarà la lettura. In questo senso anche affidata alla macchina, la letteratura continuerà a essere un luogo privilegiato della coscienza umana […]: l’opera continuerà a nascere, a essere giudicata, a essere distrutta o continuamente rinnovata al contatto dell’occhio che legge; ciò che sparirà sarà la figura dell’autore […]. Scompaia dunque l’autore […] per lasciare il suo posto a un uomo più cosciente, che saprà che l’autore è una macchina e saprà come questa macchina funziona.
Cibernetica e fantasmi. Appunti sulla narrativa come processo combinatorio, (1967) in Una pietra sopra (1980), Einaudi Torino; e in “Saggi” (1995), Mondadori, ‘ I Meridiani ‘, Milano.
Italo Calvino, quindi, rinvia il giudizio finale al lettore attribuendo allo stesso un ruolo autoriale dominante. L’autore fornisce le possibili combinazioni letterarie – sia un autore reale o una macchina-scrivente – ma l’ultima parola sarà sempre quella del lettore-sovrano a cui verrà affidata la delicata operazione del ”mettere insieme” le parti secondo precise regole; ma non solo: in questa visione che prevede l’eliminazione completa della figura dell’autore si avrà la possibilità di avere un lettore più attento, scrupoloso e consapevole di ciò che sta leggendo e della struttura narrativa dell’opera che legge.
Stella Grillo