Nel 1987 il Sinodo della chiesa anglicana si espresse per la prima volta in maniera positiva rispetto l’apertura del sacerdozio alle donne, ma fu l’11 novembre del 1992 che la Commissione pronunciò definitivamente il suo giudizio. Il Sinodo si dichiarò così favorevole all’ingresso delle donne all’ordinazione per poter ricoprire il ruolo di sacerdoti. Il primo gruppo di sacerdotesse fu ordinato nel 1994.

11 novembre 1992: nella Chiesa Anglicana l’ingresso delle donne

Chiesa anglicana - Photo Credits Riforma.it
Chiesa anglicana – Photo Credits Riforma.it

12 marzo 1994, questa è la data che ricorda il giorno in cui il primo gruppo di donne fu ordinato. Furono 32, quel giorno, le donne che divennero sacerdotesse nella Cattedrale di Bristol. Ma non è qui che si fermarono le conquiste femminili all’interno della chiesa anglicana. Nel 2014, infatti, il Sinodo espresse il suo voto favorevole all’ammissione delle donne anche al vescovato. Pare, tra l’altro, che l’apertura di questa posizione alle donne, abbia portato fin da subito, queste ultime, alla vocazione in numero maggiore rispetto a quello degli uomini. Fu la prima volta che si verificò un evento simile, ciò non avvenne neanche quando fu proclamata l’ammissione al sacerdozio.

Ad oggi l’ordinazione femminile al sacerdozio risulta essere una pratica in aumento, ma rimane comunque ancora un argomento parecchio controverso per la cristianità. Molte confessioni provenienti dal cristianesimo, infatti, non si pronunciano in maniera positiva riguardo l’argomento. La chiesa cattolica ad esempio, come anche quella ortodossa, ritiene ancora che questo tipo di cariche debba essere ricoperto esclusivamente dagli uomini. Essa non considera, inoltre, validi i sacramenti conferiti dalla chiesa anglicana e non gli riconosce riconosce il titolo di “chiesa”.

La nascita della chiesa anglicana

“Chiesa anglicana” fu l’appellativo che la chiesa d’Inghilterra assunse successivamente allo scisma che la portò alla separazione dalla chiesa cattolica romana. Questo nome è, in realtà, precedente alla Riforma, ma dopo il XVI secolo gli venne attribuito un significato diverso. Mentre prima del 1500 veniva utilizzato semplicemente per indicare la posizione geografica della chiesa cattolica inglese, in seguito venne impiegato per indicare la religione protestante. L’anglicanesimo nacque quando, l’allora re Enrico VIII, decise di separarsi dalla chiesa cattolica per motivi personali. Il re inglese, infatti, non accettava il fatto che il cattolicesimo non gli permettesse di separarsi da sua moglie. Enrico Tudor voleva a tutti i costi il divorzio da Caterina D’Aragona, con la quale si sposò per ristabilire il legame con la corona spagnola, poiché ella non riuscì a dargli un figlio maschio. Enrico VIII fece proclamare come unico capo della chiesa inglese il sovrano d’Inghilterra.

Se questo fu il motivo scatenante, alla base vi erano già altre questioni. In primis la corruzione della chiesa. A questo proposito si esposero personaggi come Erasmo da Rotterdam, il quale criticò il lusso della chiesa in favore degli unici valori cui, secondo quest’ultimo, il clero dovrebbe interessarsi: la carità e la fede. Il monaco tedesco Martin Lutero fu il principale fautore della Riforma poiché disapprovò in particolare la vendita delle indulgenze promossa da Papa Leone X. Lutero decise di scrivere e rendere pubbliche 95 tesi nelle quali trattava argomenti come la penitenza e il peccato. Fu questo il motivo per cui fu scomunicato dallo stesso papa del 1521. La dottrina anglicana è comunque una combinazione di dogmi luterani, calvinisti e cattolici.

Maria Giulia Varrica

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