Israele accusa Hamas di aver violato la tregua e i combattimenti riprendono a Gaza. L’esercito israeliano ha accusato Hamas di aver sparato vari razzi dalla Striscia e non aver liberato tutto le donne ostaggio. E quindi ora Israele ha ripreso le sue operazioni, con i primi raid aerei. Non sappiamo se Hamas abbia effettivamente violato la tregua ma sicuramente ora la guerra è ricominciata.
Israele inizia gli attacchi aerei
L’esercito israeliano ha ripreso col botto: subito ha sganciato una serie di attacchi aerei contro obiettivi nella Striscia di Gaza. Il tutto è iniziato da questa mattina, secondo quanto dichiarato il portavoce dell’esercito (fonte: ansa). Comunque: lo scadere della tregua che era fissato per le 7 di oggi.
Ecco che invece l’IDF afferma che diversi razzi sono stati lanciati da Gaza poco prima delle 7 del mattino (ora locale), facendo scattare le sirene nella comunità meridionale di Holit. L’ufficio del primo ministro israeliano rende noto in un comunicato che Hamas
“ha violato il quadro di riferimento (dell’accordo), non ha rispettato l’obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele (…) In mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra – liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele”.
La risposta di Hamas
Hamas dall’altra parte rilancia con delle accuse contro Israele. Le accuse di Hamas vedono Israele come responsabile: sarebbe sua la colpa della fine della tregua e della ripresa della guerra. Hamas ha diffuso un un comunicato attraverso media del movimento armato palestinese che dice:
“Riteniamo l’occupazione (Israele) responsabile della ripresa dell’aggressione contro Gaza. Per tutta la notte si sono svolte trattative per prolungare la tregua e Hamas aveva offerto di scambiare altri prigionieri”
il comunicato prosegue parlando anche degli ostaggi israeliani:
“Ma l’occupazione (Israele, ndr) ha rifiutato tutte le offerte perché aveva già deciso di riprendere l’aggressione criminale”.
Quindi Hamas avrebbe sganciato i suoi missili al termine di trattative che, a ridosso della fine della tregua, ha trovato insufficienti. L’ufficio governativo per le comunicazioni di Gaza, un ente gestito da Hamas, ha accusato “la comunità internazionale di essere responsabile della continuazione della guerra a Gaza”.
Per Israele Hamas ha rotto la tregua e per Hamas Israele ha violato gli accordi: chi medierà?
La risposta è sempre la stessa: medierà il Qatar (e l’Egitto). Il ricchissimo stato arabo è da mesi in posizione privilegiata nelle trattative tra le due potenze. Va anche detto che la diplomazia internazionale (sfortunatamente non quella Europea) si spende per quanto possibile al fine di arrivare ad una nuova tregua. Secondo fonti di Doha, i colloqui a Gaza e il Qatar “continuano“. La mediazione non s’è quindi interrotta, nonostante siano ripresi i combattimenti.
Dopo che i colloqui notturni, intensi e sofferti, non sono riusciti a garantire un ottavo giorno di cessate il fuoco, il Qatar non ha smesso di negoziare. Quindi le negoziazioni tra Israele e Hamas per rinnovare la tregua a Gaza proseguono grazie agli sforzi dei mediatori del Qatar (e dell’Egitto) nonostante i nuovi scontri. Lo ha dichiarato all’AFT una fonte informata che ha chiesto di restare anonima.
Nota di colore: il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier è atterrato mercoledì a Doha, in Qatar. Lo scopo era incontrare l’emiro qatariota Tamim bin Hamad al-Thani nell’ambito dei negoziati sugli ostaggi tedeschi rapiti da Hamas. Tuttavia nessuno è andato a prenderlo: ha dovuto attendere il suo ospite al gate dell’Airbus A350 per quasi 30 minuti. Questo (a mio parere) rende perfettamente l’idea di quanto l’Europa sia marginale in questo contesto internazionale.
Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine