Quando si parla della dinastia Tudor, il pensiero corre automaticamente a due figure: Enrico VIII ed Elisabetta I. Eppure, prima della Virgin Queen, sul trono d’Inghilterra sedette un’altra sovrana, Maria I Tudor, passata alla storia come la Sanguinaria. Primogenita del tirannico monarca e di Caterina D’Aragona, la principessa nacque il 18 febbraio 1516 ed ebbe un’infanzia serena a corte. I genitori la promisero in via ufficiosa al delfino di Francia Francesco di Valois e, successivamente, a Filippo II di Spagna.
A rompere bruscamente gli equilibri del regno, fu Anna Bolena. Il re divorziò dalla prima moglie per contrarre nuovamente matrimonio con l’ambiziosa dama. La decisione innescò una serie di reazioni a catena, che condussero allo Scisma anglicano, durante il quale la Chiesa britannica ruppe con l’autorità papale. In questo terremoto istituzionale, la giovane Maria vide la sua vita cambiare all’improvviso. Rifiutò, proprio come la madre, di riconoscere la Bolena come nuova regina e di rinnegare la religione cattolica. Per questo motivo, le due donne furono costrette a separarsi, e non si rividero mai più. Perse il suo titolo e, ridotta al rango di “lady”, entrò a far parte del nugolo di servitori della nuova infante reale, Elisabetta. Il papà non volle più incontrarla, e ordinò che la figlia ripudiata restasse chiusa nelle sue stanze, mentre egli era in visita alla secondogenita. La distruzione della famiglia e l’umiliazione per i suoi diritti perduti causarono enormi sofferenze a Maria, provocandole emicranie, palpitazioni e una depressione che minò la sua salute, oltre ad un trauma che contribuì a forgiare quel carattere duro e spietato che le varrà, più in là, il soprannome di Bloody Mary.
Maria la Sanguinaria: la morte di Enrico VIII e l’ascesa al trono
La decapitazione di Anna Bolena e le nozze del padre con Jane Seymour, che la trattò sempre con benevolenza, così come la quarta consorte, Anna di Clèves,migliorarono sensibilmente le condizioni della ragazza. Anche il rapporto con Elisabetta e con Edoardo, figlio della Seymour, in fondo, non era conflittuale, almeno fino alla scomparsa del comune genitore. Dopo trentotto anni di regno, sei mogli e innumerevoli figli, quasi tutti periti in tenera età, Enrico VIII morì, ucciso dalla gotta e dal diabete. A succedergli, in quanto maschio, fu Edoardo, che però ebbe vita breve. Malato e debole, firmò, sotto l’influenza di cattivi consiglieri, una modifica al testamento paterno, escludendo le due sorellastre dalla linea di successione. Nominò dunque, come unica erede, la cugina Jane Grey, pedina inconsapevole di giochi di potere ben più grandi, che divenne, suo malgrado, la nuova sovrana. In questo marasma, riemerse Maria, che, sostenuta dal popolo e dal ramo cattolico della politica, rivendicò il suo diritto e depose, dopo solo nove giorni, l’usurpatrice. Sconfitti gli avversari, Maria I Tudor fu incoronata il 19 luglio 1553.
Il dominio della donna fu da subito difficile. Tra le sue priorità, ci fu la restaurazione del cattolicesimo come religione ufficiale, mossa che le costò non pochi oppositori. A darle dei grattacapi, inoltre, era la mancanza di un marito e di un erede. Per questo, decise di sposare, su suggerimento di Carlo V, nipote di Caterina d’Aragona, il figlio Filippo, unendo, di fatto, Inghilterra e Spagna. I protestanti, appoggiati dalla Francia, che temeva quest’alleanza, non avevano accettato l’intreccio tra le due casate. Per impedire il matrimonio, tremila uomini, guidati da Thomas Wyatt il Giovane, assediarono Londra. La risposta delle truppe reali non fu clemente. Sbaragliati i rivoltosi, le nozze ebbero luogo e s’iniziò a sperare in una discendenza. Il rapporto con Filippo, tuttavia, non fu mai armonioso: lei ne era innamorata, lui pensava solo alla ragion di Stato. Nonostante i tentativi e una falsa gravidanza, Maria non rimase mai incinta.
La nascita della leggenda di Bloody Mary e la morte
La repressione che seguì la ribellione di Wyatt e alleati scatenò l’indole crudele della regina, che guadagnò ufficialmente il nomignolo di Bloody Mary, Maria la Sanguinaria. In molti finirono sotto la scure del boia, a partire da Lady Jane Grey, inizialmente graziata, ma poi decapitata. Quasi trecento protestanti vennero mandati al rogo, e anche Elisabetta I rischiò di perire nella follia vendicativa di sua maestà. Sospettata di essere complice della congiura, viene imprigionata nella Torre di Londra, in attesa del suo destino. La fortuna, però, le sorride e, non essendoci prove schiaccianti di un coinvolgimento nelle trame, la ragazza torna libera. Mentre la penisola britannica bruciava a causa di questa spietata caccia agli eretici, Filippo II salì al trono spagnolo. Carlo V gli aveva lasciato un conflitto contro le forze francesi, e Maria non esitò a schierarsi al suo fianco. La volontà di scendere in campo si scontrò con una disperata resistenza da parte del Consiglio; il Paese era instabile e minato dagli scontri interni, e non poteva permettersi altre perdite. Ciononostante, la linea bellica prevalse. La risposta della Francia alla dichiarazione di guerra non tardò: in pochissimo tempo, l’esercito conquistò Calais, ultimo possedimento inglese sul continente.
La perdita del fondamentale porto per il commercio con l’Europa, fu un duro colpo per la monarchia. Ad aggravare ulteriormente la situazione, un sospetto ingrossamento nel ventre della donna. Inizialmente accolta come la tanto attesa maternità, si rivelò essere, dopo qualche tempo, un tumore ovarico. Non essendoci una prole, tutti sapevano che, dopo di lei, il potere sarebbe passato nelle mani della figlia di Anna Bolena. Per questo, in tanto provarono a convincerla a firmare una condanna a morte per la sorellastra, ma ella si rifiutò. Maria morì il 17 novembre 1558, dopo aver implorato, senza ottenere vittoria, la sua illustre nemica di non apportare modifiche alla religione ufficiale. Sul trono, dunque, salì Elisabetta I e l’Inghilterra, dopo un lungo periodo di buio, tornò a risplendere.
Federica Checchia
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