Lo si odia, o lo si ama. Justin Bieber, classe 1994, ha l’onere e l’onore di essere da sempre divisivo, Da una parte il suo esercito, i cosiddetti “Beliebers”, ammiratori della prima ora o fans acquisiti nel tempo, che lo sostengono in qualsiasi decisione. Dall’altra una nutrita schiera di detrattori, pronti a criticarlo, più o meno civilmente, a ogni passo falso.

Ex bambino prodigio, inizia a caricare, sotto la supervisione materna, dei video su YouTube nei quali si cimenta in cover di diversi futuri colleghi, da Justin Timberlake a Chris Brown, nel lontano 2007. La voce angelica del giovane Bieber e il suo viso pulito lo rendono ben presto un fenomeno del web. Il produttore Scooter Braun, noto ai più per le vicende legali che coinvolgono Taylor Swift, lo scopre per caso e, colpito dal suo talento, lo invita a far parte della sua scuderia. In poco tempo, la carriera del giovanissimo canadese decolla. Tra alti e bassi, vicissitudini personali e sentimentali (Justin è sposato con la modella Hailey Baldwin, nipote dell’attore Alec Baldwin, ma lo zoccolo duro del suo seguito spera ancora in un ritorno di fiamma con la sua storica ex, Selena Gomez), Bieber è sulla cresta dell’onda dal 2008.

Ecco, allora, dieci canzoni per scoprire e riscoprire la popstar più chiacchierata del nuovo millennio.

Justin Bieber: i primi successi e la consacrazione

Justin Bieber e Jasmine Villegas nel video di “Baby”

One Time. Singolo d’esordio del cantante di London, Ontario, One Time segna il suo primo passo nella scalata verso la celebrità. Il pezzo si piazza quasi subito bene in classifica, ed è trainato dal videoclip, al quale prende parte anche Usher, tra i beniamini di Bieber, anche lui nella squadra di Braun. Non raggiunge la vetta, ma chi ben incomincia, è a metà dell’opera.

Baby (feat. Ludacris). A meno che non abbiate vissuto rintanati in una grotta, tutti avrete sentito, volontariamente e non, il ritornello di Baby almeno una volta. Il sound orecchiabile, il coloratissimo filmato girato in una sala bowling, la collaborazione con il rapper Ludacris. La ricetta per il successo è quasi perfetta, e il colpo va a segno. Il brano scala tutte le charts del pianeta e diventa un caso globale. Attualmente, il video conta più di 2,5 miliardi di visualizzazioni. Una vittoria su tutti i fronti, un trampolino di lancio che fa schizzare alle stelle la popolarità del performer.

Never Say Never (feat. Jaden Smith). Pubblicata nel 2010 come parte della colonna sonora del film “The Karate Kid”, con protagonista Jaden Smith, che interviene nella canzone con intermezzi rap, è un forte messaggio motivazionale, che invita i ragazzi dei tutto il mondo a non arrendersi mai. Never Say Never ha ottenuto pareri molto favorevoli da parte di pubblico e critica, che ne hanno aumentato la risonanza mediatica.

Boyfriend. Definita come un mix tra SexyBack dell’altro Justin della musica leggera, e Girlfriend degli ‘N Sync, Boyfriend rappresenta il passaggio tra il Bieber più fanciullesco e una maturità artistica più definita. Il suo status di icona pop ormai è consolidato, ma il ragazzino è cresciuto, e vuole sperimentare.

Beauty and a Beat (feat. Nicki Minaj). La regina del rap è una garanzia di ritmo e qualità, e Justin lo sa bene, tanto da volerla con sé per questa ballata dance/elettropop. La sfrontatezza delle rime della Minaj e le perplessità di un pubblico che non è quello abituale di Bieber hanno portato a un’accoglienza non del tutto convinta, ma la coppia è esplosiva e la scelta è coraggiosa.

Pop, ma non solo: il lato maturo di Justin

Where Are Ü Now (feat. Skrillex e Diplo). Prima di presentarla ai DJ statunitensi, il cantautore ha composto una prima versione in sola voce e pianoforte chiamata The Most, in seguito inserita nell’album Purpose come bonus track. Il brano ha vinto un Grammy nel 2016 come miglior brano dance.

What Do You Mean?. L’immagine adolescenziale lascia il posto a un Justin decisamente più adulto. La voce è cambiata, così come il suo aspetto, e la transizione segna un punto di svolta nella storia musicale dell’idolo dei teenager, che stanno crescendo insieme a lui e che, per questo, apprezzano la sua costante evoluzione. Il testo è una dedica alla Gomez, sua ex compagna, il cui nome appare in una foto promozionale da lui postata su Instagram.

Sorry. Sempre più consapevole, sempre più padrone della musica e del proprio repertorio. Il sound più maturo gli fa ottenere il rispetto e l’attenzione anche delle generazioni più “grandicelle”, e nemmeno l’accusa di plagio da parte della cantante White Hinterland, poi archiviata, argina il successo dell’artista.

Love Yourself. Tutto quello che Ed Sheeran, Re Mida della musica pop, tocca, diventa oro. Non fa eccezione Love Yourself, delicata ballad scritta dal songwriter inglese e dal principino del pop. La semplicità della chitarra acustica e della profondità del testo elaborato dall’insolito duo hanno toccato emotivamente ascoltatori di tutto il mondo, che hanno amato questo lato dolce e remissivo di Bieber.

Mistletoe. Il Natale, quando arriva, arriva. Deve averlo pensato anche Justin quando ha composto questo motivetto festoso che lo ha portato quasi in cima alla Billboard Hot 100. Dichiaratamente ispirata agli album a tema di Mariah Carey, Mistletoe è un pezzo squisitamente allegro, che invita tutti a godersi le feste e a vivere con gioia e serenità il periodo più lieto dell’anno.

Federica Checchia

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