L’edizione numero 81 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è ufficialmente iniziata, e ad aprire le danze è Beetlejuice, Beetlejuice, attesissimo sequel di Beetlejuice, pellicola del 1988 diretta da Tim Burton, presentato fuori concorso al Festival.
Presenti alla conferenza stampa di stamattina il produttore Tommy Harper, Justin Theroux, Willem Dafoe, Monica Bellucci, Catherine O’ Hara, Jenna Ortega, Michael Keaton e, naturalmente, il regista . Ed è proprio il quest’ultimo ad introdurre la sua ultima fatica, seguito a ruota dal protagonista, che ritorna ben volentieri nei panni dello spiritello dispettoso. Un ruolo che gli era rimasto cucito addosso, nonostante il primo capitolo sia uscito nelle sale ben trentasei anni fa, e che non vedeva l’ora di riportare in vita
Venezia 81: il cast femminile di Beetlejuice, Beetlejuice
Oltre al ritorno dei veterani, il seguito del cult movie è pieno di volti nuovi, tra i quali spicca Monica Bellucci. Interrogata circa il suo rapporto con il fantasy, la stessa si è detta onorata di essere entrata a far parte del mondo di Tim e di aver potuto interpretare Dolores, una donna ambigua e caratterizzata da una dualità estremamente affascinante. Le fa eco Jenna Ortega, star dell’acclamata serie Netflix Wednesday, firmata dallo stesso Burton. L’astro nascente del cinema non ha dubbi: l’aspetto più interessante della sua collaborazione con il cineasta americano è stata la possibilità di portare sullo schermo la rabbia e le sfumature caratteriali della sua Astrid. Un’adolescente complessa e solitaria ma, a modo suo, inserita nella coralità del cast.
Una sorta di passaggio del testimone tra lei e la sua madre on screen, Winona Ryder. L’attrice feticcio di Burton è nuovamente nelle vesti dell’oscura Lydia, che non ha perso molto della sua allure dark, nonostante sia maturata, e sia stata investita da nuove responsabilità, prima fra tutte quella della maternità.
Un tuffo nel passato per Tim Burton e Michael Keaton
Ma che fine ha fatto l’irresistibile villain che tanto ci aveva divertito qualche decennio fa? Beetlejuice è addirittura peggiorato rispetto al passato, parola di Keaton. Il demone è più scatenato e crudele che mai, privo di scrupoli e remore di alcun tipo. Insomma, è sempre lo stesso. Ma lo spiritello porcello dovrà vedersela con Willem Dafoe e Justin Theroux, new entries nell’universo burtoniano. Entrambi gli interpreti si sono detti al tempo stesso intimiditi ed ed eccitati da questa grande avventura ai limiti della realtà, e desiderosi di prendere il meglio da questa esperienza.
Per Tim Burton che notoriamente non ama i sequel (si è sempre rifiutato di dirigere una seconda parte di Edward Mani di Forbice), Beetlejuice, Beetlejuice rappresenta un’eccezione e, soprattutto, un ritorno alle origini. Come da lui stesso dichiarato, lavorare a Wednesday gli ha fornito energia e linfa vitale e creativa, dalla quale poter attingere per recuperare un progetto lasciato a lungo in cantiere. Rivedere attori e troupe, conoscere i nuovi arrivati e riprendere le fila di un discorso mai del tutto interrotto è stato un po’ come ritrovare dei vecchi amici. Un modo per tirare le somme di questo trentennio e narrare a noi, ma anche a se stesso, cosa sia successo nel frattempo.
Venezia 81: Beetlejuice, Beetlejuice è un film per famiglie, ma à la Tim Burton
Il franchise Beetlejuice è, tutto sommato, un «weird family movie» in cui, all’elemento fantastico, si accosta quello squisitamente umano di personaggi che crescono, evolvono e si raccontano senza filtri. A farla da padrone, il filo rosso che li collega tra loro, che sia un legame affettivo, un vincolo di sangue o una vendetta incompiuta. Anime tormentate e irrisolte galleggiano nel microcosmo buffo e un po’ tetro al quale Burton ci ha abituati, con guizzi sempre nuovi e imprevisti.
In attesa della prima proiezione, un piccolo sussulto d’orgoglio: un pizzico d’Italia colora il film, con alcune frasi pronunciate nel nostro idioma. Un omaggio di Tim Burton alla nostra terra, alla nostra cultura e alla nostra tradizione cinematografica. Come dichiarato dal diretto interessato, non è un regista italiano, ma vorrebbe esserlo.
Federica Checchia
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