Il prossimo 21 novembre Modì – Tre giorni sulle ali della follia verrà distribuito nelle sale italiane e, dal 5 dicembre, nel resto del mondo. Si tratta del secondo approccio alla regia di Johnny Depp, dopo The Brave, lungometraggio del 1997. Modì, come il titolo suggerisce, racconta la vita di Amedeo Modigliani. In particolare, si concentra su settantadue caotiche trascorse a Parigi dal pittore, interpretato da Riccardo Scamarcio.

La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale prima alla settantunesima edizione del Festival internazionale del cinema di San Sebastián e poi alla Festa del Cinema di Roma, dove Depp, in veste di regista, ha ricevuto un premio alla carriera. In attesa di ammirare il suo operato dietro la cinepresa, però, non bisogna mai dimenticare lo straordinario talento attoriale di questo incredibile artista, capace di passare senza alcun problema dai colorati panni di Willy Wonka al Comanche Tonto. Scegliere cinque titoli dalla sua sconfinata filmografia è un dolore e un’ingiustizia, ma ci proviamo, con la consapevolezza di aver fatto un torto a più di uno dei suoi ruoli iconici.

Johnny Depp: Edward Mani di Forbice, la fiaba tetra di Tim Burton

Johnny Depp
Johnny Depp e Winona Ryder in Edward mani di forbice

Più o meno ogni regista ha il suo attore feticcio e, parlando di Tim Burton, questi è senza dubbio Johnny Depp. La golden, anzi, dark couple di Hollywood ha collaborato in diverse occasioni, dal semi-autobiografico Ed Wood ad Alice in Wonderland. Nell’immaginario collettivo, tuttavia, un personaggio vince su tutti, ed è proprio quello che ha segnato l’inizio di uno dei sodalizi artistici più fruttuosi del cinema.

Edward mani di forbice segue la vicenda del ragazzo artificiale con delle forbici al posto delle mani, che si ritrova suo malgrado a vivere in un mondo decisamente più colorato di lui. La fiaba drammatica, in puro stile burtoniano, è una rappresentazione satirica dell’America degli anni Settanta, intrisa di umorismo e atmosfere gotiche. Complice l’alchimia con Winona Ryder, partner sullo schermo e, all’epoca, anche nella vita, la prova d’attore di Johnny Depp è universalmente acclamata. Il teneramente inquietante Edward, un bambino dall’aspetto di un adolescente, e la sua parabola dolceamara, è uno di quei protagonisti che rimangono nel cuore.

Donnie Brasco, la linea sottile tra bene e male

La versatilità di Depp è cosa nota e risaputa, e film come Donnie Brasco ne sono la prova. Il gangster movie diretto da Newell lo vede prestare il volto a Joe Pistone, ex agente segreto statunitense realmente esistito. La vicenda segue l’infiltrato FBI, che entra nelle grazie del clan Bonanno, introdotto dall’ex criminale Lefty Ruggiero (Al Pacino). Una missione pericolosa, nella quale, al dovere, subentra una sorta di affetto per Lefty, suo protettore e mentore. Donnie è scisso tra il portare avanti il suo compito e un comportamento sempre più simile a quello di un malvivente.

Il sottile gioco di lealtà incerte e cambi di rotta è interpretato magistralmente da un Johnny Depp diversissimo dagli eroi di Burton, che ha dimostrato di essere in grado di calarsi perfettamenti nelle vesti più disparate.

Johnny Depp: Blow, tra amore, passione e narcotrafficanti

Se in Donnie Brasco il suo personaggio si divideva ambiguamente tra bene e male, in Blow non ci sono dubbi, Depp ha scelto la via del crimine. Il film, diretto da Ted Demme, si basa su un romanzo di Bruce Porter che parla di George Jung, un trafficante di droga legato al cartello di Medellín, attivo tra gli anni Settanta e Ottanta.

La chimica con la coprotagonista Penélope Cruz, una colonna sonora straordinaria, che varia dai Rolling Stones a Bob Dylan e tutto il fascino dell’attore hanno contribuito al successo della pellicola. Blow non avrà sbancato al botteghino, ma il pubblico non ha mai smesso di apprezzarlo.

Quando Johnny (Depp) diventa Jack (Sparrow): La maledizione della prima luna

Pirati dei Caraibi è senza dubbio uno dei media franchise più amati e fortunati della cinematografia moderna. La maledizione della prima luna, primo capitolo della saga ispirata all’attrazione dei Parchi Disney, ha avuto incassi record ed è stato acclamato da critica e spettatori, grazie soprattutto al cast stellare e, in particolare, alla strepitosa performance di Johnny Depp.

Lo strampalato Capitan Jack Sparrow, pirata all’inseguimento della Perla Nera, la sua nave perduta, è uno dei ruoli più iconici nella carriera dell’interprete e, da solo, vale la visione dell’intera serie. Con le sue movenze teatrali, il look eccentrico e la battuta sempre pronta, il corsaro dalla lunga chioma è ormai l’alter ego ufficiale di Depp, e siamo sicuri che questo non gli dispiaccia.

Secret Window, e tutto il genio di Stephen King

Secret Window è un film contorto, complesso e inquietante. Non per niente, si basa su un racconto di Stephen King, Finestra segreta, giardino segreto, dalla raccolta Quattro dopo mezzanotte. Protagonista di questo thriller psicologico è lo scrittore Morton “Mort” Rainey (Depp), autore di romanzi horror, che si trasferisce nella solitudine di una casa nel bosco, tentando di superare il blocco che lo affligge ormai da tempo e che gli impedisce di completare il suo libro. Le cose, però, non si metteranno bene.

L’intricata rete di elementi reali e onirici in cui il protagonista deve districarsi rappresentano il vero punto d’interesse del lungometraggio che, per trama e idea di base, ricorda molto Shining. Johnny Depp, novello Jack Nicholson, gioca con la micromimica facciale, con le espressioni, con i silenzi. Un ruolo contenuto, che esplode solo nel finale, ma che consente, ancora una volta, di ammire le sue innegabiti doti di trasformista.

Federica Checchia

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