Alexander Pope, il poeta umorista e malinconico che tradusse l’Iliade e l’Odissea di Omero

Foto dell'autore

Di Sonia Faseli

Il 21 maggio 1688 è nato a Londra Alexander Pope, uno dei maggiori poeti del XVIII secolo, il cui umorismo letterario sfocia quasi sempre nella malinconia.

La vita di Alexander Pope

Alexander Pope photo credits wikipedia

Il piccolo Alexander Pope, figlio di un mercante cattolico, è costretto a studiare privatamente a causa della sua appartenenza religiosa. Inoltre soffre di tubercolosi, cosa che aggrava ulteriormente la sua infanzia.
La sua vita comincia a prendere una piega diversa quando entra a far parte del circolo dei letterari, aderendo all’”Arte Poetica” di Boileau. In questo modo riesce a frequentare la società elegante londinese del suo periodo.

Le opere giovanili di Pope risalgono ai primi anni del Settecento. Nel 1709 scrive le “Pastorali”, mentre nel 1713 produce il poemetto “La foresta di Windsor”. Nel suo “Saggio sulla critica” decide di codificare le regole letterarie cui da un esempio. Invece nel “Il rapimento del ricciolo” racchiude gli insegnamenti estetici dell’arte rococò, dandone però una rappresentazione satirica. Dal 1715 pubblica le “Poesie”, oltre a gestire la traduzione dell’Iliade e dell’Odissea. In quest’ultima si può ritrovare tutta la sua maestria linguistica, legata alla grandiosità lirica. Nel 1728 pubblica in via anonima il poema eroicomico “La zuccheide”, ricca della satira che caratterizza lo scrittore britannico. Pope è anche autore dei quattro “Saggi morali” e il “Saggio sull’uomo”.

Pope viene ricordato principalmente per la sua poetica, e per il suo evidente spirito critico all’epoca augustea. I suoi toni letterari variano da una sacra solennità, ad un umorismo velato spesso nella malinconia. Grazie alla sua versione in distici dell’Iliade, Pope riesce a vivere gli ultimi anni della sua vita in maniera agiata, e indipendente da mecenati e librai. Alexander Pope muore il 30 maggio 1744. In seguito alla sua morte sarà considerato dai posteri come l’antitesi del vero poeta a causa della sua struttura linguistica e della sua polemica contro i dettami morali impartiti dalla poesia.

Sonia Faseli

Segui su Google News