
Amarsi un pò è come bere, più facile è respirare
Così inizia uno dei celeberrimi brani di Lucio Battisti, Amarsi un po’.
Pubblicato nel marzo del 1977, Amarsi un po’ è il primo singolo estrapolato dall’album Io tu noi tutti prodotto in collaborazione con Bones Howe. Il lato B del disco è Sì viaggiare, brano che nel 45 giri ha una durata inferiore rispetto all’album, a differenza di Amarsi un po’ che presenta la stessa durata, circa 5 minuti.
Il particolare sound con cui inizia la canzone prova per l’ennesima volta la duttilità di Lucio Battisti a livello musicale. L’incipit del brano sembra pervaso da uno scoppiettio che poi si traduce in un sound che ricorda la musica da piano bar. Il tutto è condito da un testo le cui parole, scritte da Mogol, ci parlano di un tema caro alle canzoni di Battisti: l’amore.
Stavolta però non si parla di un tu o un io, ma di un “Noi”.
Amarsi un po’, tra amore e sofferenza
“Uniti, indivisibili, vicini ma irraggiungibili”. Emerge quel sentimento di unione della coppia che si rinchiude nel proprio mondo fatto di passione, e tralascia ogni altra cosa al di fuori del proprio nido. Lucio ci accompagna in una storia fatta di scoperta dell’altro, di difficoltà che si incrociano nel percorso di crescita di una relazione. “Ma quanti ostacoli e sofferenze e poi sconforti e lacrime” prima di raggiungere quello spiraglio di luce dato dall’unione, dal “noi”.
“Però volersi bene, partecipare, è difficile quasi come volare”. E’ semplice, ci dice Lucio, affrontare l’amore nelle parole. Ma quanto è difficile invece concretizzarlo? Non basta il sentimento, serve coraggio. Serve disponibilità nel lasciarsi guidare dall’altro, la capacità di affrontare i propri demoni e scacciarli. Bisogna essere pronti a viverlo, l’amore.
Amarsi un po’ ci dice questo: non importa quanto possa essere difficile, se il sentimento c’è cambia ogni prospettiva e si riesce ad affrontare ogni ostacolo.

Amarsi un po’ è un brano che rappresenta Lucio Battisti nella sua artisticità. Il connubio perfetto tra un sound orecchiabile, ritmato, fatto di elementi innovativi e peculiari, unito a parole intime, profonde; una storia che, come l’album, narra di Io, noi, tutti. Il cantante non parla di sé o per sé, egli si rivolge all’umanità intera. Tutti proviamo amore e tutti lo temiamo. L’amore ci unisce e ci divide, ci trafigge e ci apre le porte del Paradiso. In ogni caso, ci riguarda tutti. E tutti dovremmo imparare ad amarci e ad amare un po’.
Nicole Ceccucci
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