Attacco missilistico dell’Iran alle basi militari americane in Iraq

L’attacco è una rivendicazione dalle forze di matrice islamica. L’Iran intima agli Stati Uniti di ritirare le forze militari nella regione, minacciando di colpire anche gli alleati

Alle ore 1.20 del mattino, ora locale, vi è stato un attacco missilistico a delle basi militari USA in Iraq da parte delle forze islamiche iraniane. I missili hanno colpito Ayn al-Asad e Erbil, basi militari che ospitano forze anti-Isis. Inoltre a Erbil è presente anche una “massiccia” forza militare del contingente italiano. Fortunatamente tutti i soldati italiani sono illesi dopo quest’attacco.

Nelle ore immediatamente successive all’attacco missilistico sono stati segnalati dei caccia USA nello spazio Siriano e dei caccia dell’Iran nello spazio dell’Iraq. I media USA parlano complessivamente di circa 80 vittime irachene. Il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha dichiarato ai reporter di aver inviato vari messaggi ai canali USA.

La dinamica dell’attacco missilistico

L’attacco dell’Iran non è altro che “una legittima difesa” nei confronti dell’uccisione del generale iraniano Soleimani da parte dell’esercito americano. I dati delle vittime verranno forniti dall’esercito, sicuramente è certo che la Repubblica Islamica ha preso di mira diverse basi militari americane per poter vendicare l’offesa ricevuta con la morte del generale iraniano.

Il presidente americano Donald Trump dopo aver riunito il consiglio di sicurezza nazionale ha dichiarato su Twitter che non esiste problema di cui lamentarsi, stanno avvenendo le politiche di ricognizione da parte dell’esercito per accertarsi del numero dei morti e che la US Federal Aviation Administration ha vietato a tutti i voli commerciali di entrare nello spazio aereo iraniano ed iracheno.

Inoltre l’Iran ha dichiarato che se in caso di ulteriori attacchi da parte degli USA, verrebbero colpite le città di Tel Aviv, Haifa e Dubai. Inoltre un’ulteriore minaccia, le Guardie Rivoluzionarie ( forze islamiche militari collegate all’Isis) avrebbero minacciato di colpire gli USA sul loro territorio se non ritireranno le truppe immediatamente dalla regione asiatica.

Metropolitan Magazine Italia

Seguici su FB