Ben Whishaw, delicatezza e tormento al cinema

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Di Redazione Metropolitan

Attore dal fascino irrimediabilmente british, vedremo prossimamente Ben Whishaw ancora una volta nei panni di Q in No Time To Die, ultimo capitolo della saga con protagonista Daniel Craig iniziata nel 2006 con Casino Royale. Purtroppo, però, non sappiamo quando. Anche alla nuova avventura di James Bond è infatti toccato l’amaro rinvio a data da destinarsi.

Ben Whishaw sarà comunque al cinema dal 16 ottobre in La vita straordinaria di David Copperfield. Il subdolo Uriah Heep tornerà infatti in carne e ossa in un nuovo, comico adattamento del celebre romanzo, e l’attore saprà infondergli l’intensa leggerezza che contraddistingue i suoi personaggi. Perché è un bagaglio importante quello che Whishaw si porta dietro. Un bagaglio colmo di esperienze cinematografiche, televisive, premi e prima di tutto questo, di studio e teatro.

Ben Whishaw - Photo Credits: web
Ben Whishaw come Q in una scena di “Spectre” (2012) – Photo Credits: web

Il talento aggraziato di Ben Whishaw

È alla longeva Royal Academy of Dramatic Art che nel 2003 si diploma Ben Whishaw. Ed è per la sua interpretazione di Hamlet in un moderno adattamento a teatro che nel 2004 viene salutato con calore dalla critica. Solo due anni dopo avrà il primo ruolo da protagonista in Profumo – Storia di un assassino. E con la sua bellezza androgina diventerà da quel momento l’interprete ideale di personaggi delicati, tormentati ma anche insidiosi.

E sarà quindi il cupo Arthur Rimbaud in Io non sono qui, lo spregiudicato Lord Sebastian Flyte in Ritorno a Brideshead e lo spirito della natura Ariel nell’adattamento cinematografico della Tempesta di Shakespeare. Ruolo che ha da sempre richiesto interpreti dotati di quella grazia che Whishaw ben conosce. D’altronde, il 2009 è poi l’anno di Bright Star, diretto da Jane Campion. E l’attore diventa quindi John Keats, il poeta che forse più di tutti seppe infondere ai suoi versi la melodia della vera delicatezza.

Ben Whishaw - Photo Credits: web
Ben Whishaw nella pièce “The Crucible” (2016) – Photo Credits: web

Tra vita reale e finzione

Ben Whishaw è stato poi Riccardo II nella miniserie The Hollow Crown, e il seduttore Henrik in The Danish Girl. Ruoli che ancora una volta gli sembrano cuciti addosso. Ma in realtà, dichiara lo stesso attore, lui non si rivede in questi personaggi. O almeno non del tutto. È un uomo timido sì, e mite. Ma non possiede i tratti più cupi degli eroi tormentati che interpreta.

In ogni caso, li porta in vita alla perfezione, adattandoli anche ai toni di un film d’azione. E siamo quindi ansiosi di rivederlo, oltre che in teatro, al cinema. Ancora una volta impeccabile, e ancora una volta accanto a Daniel Craig, col quale ha condiviso nella sua carriera ben sei set cinematografici.

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Manuela Famà