Carlo Alberto Dalla Chiesa, uomo simbolo della lotta alla mafia

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Di Redazione Metropolitan

Carlo Alberto Dalla Chiesa nacque a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre del 1920. E’ stato un Generale e prefetto italiano. Figlio dell’ufficiale dell’Arma Romano Dalla Chiesa e di Maria Laura Bergonzi, scoppiata la seconda guerra mondiale nel 1941 entrò nel Regio Esercito. Frequentò la Scuola allievi ufficiali di complemento di Spoleto, per poi prestare servizio in fanteria come sottotenente nel 120° reggimento brigata “Emilia“, qui partecipò per dieci mesi all’occupazione del Montenegro.

Questa attività gli valse due croci di guerra al valore. Nel 1942 passò nei Reali Carabinieri, dove prestava servizio anche il fratello Romolo. Col grado di Comandante guidò la tenenza di San Benedetto del Tronto, dove rimase fino alla proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Finita la guerra con il grado di capitano, sposò Doretta Fabbo, dalla quale ebbe tre figli, Nando, Rita e Simona. Dopo varie esperienze nella lotta al banditismo, e dietro sua richiesta nel 1949 andò a Corleone in Sicilia.

Carlo Alberto Dalla Chiesa, attività

Nella foto il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa  photo credit: sololibri.net
Nella foto il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa photo credit: sololibri.net

Qui il capitano Dalla Chiesa si trovò ad indagare su ben 74 omicidi, tra cui quello di Placido Rizzotto, sindacalista socialista. Alla fine del 1949 Dalla Chiesa indicò Luciano Liggio come responsabile dell’omicidio. Per i risultati ottenuti ricevette la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Inseguito prestò servizio a Firenze, Como e Milano e nel 1963 arrivò a Roma con il grado di tenente colonnello.

Nel 1966 e fino al 1973 tornò in Sicilia con il grado di Colonnello, al comando della legione carabinieri di Palermo. Qui riuscì ad assicurare alla giustizia boss malavitosi come Gerlando Alberti e Frank Coppola. Congiuntamente iniziò inoltre ad investigare sulle presunte relazioni fra mafia e politica. Divenuto Generale di brigataTorino dal 1973 al 1977, fu protagonista della lotta contro le Brigate Rosse.

Nascita del “Nucleo Speciale Antiterrorismo”

Nella foto il Generale Dalla Chiesa  photo credit: angelotofalo.com
Nella foto il Generale Dalla Chiesa photo credit: angelotofalo.com

Su sua proposta nacque il “Nucleo Speciale Antiterrorismo” che nonostante i successi conseguiti si sciolse nel 1976 a seguito delle critiche per i metodi utilizzati nell’infiltrazione degli agenti tra i brigatisti e sulla tempistica dell’arresto di Curcio e Franceschini.

Promosso Generale di divisione, nel 1978 ricevette la nomina di coordinatore delle forze di polizia e degli agenti informativi per la lotta contro il terrorismo, con “poteri speciali“. Dal 1979 al 1981 comandò la Divisione Pastrengo a Milano; tra il 1981 e il 1982 fu Vicecomandante generale dell’Arma. Nel 1982 divenne Prefetto di Palermo col compito di contrastare “Cosa nostra” così come aveva fatto nella lotta al terrorismo.

Attentato ed uccisione del Generale Dalla Chiesa

Nella foto la strage in via Carini dove rimasero uccisi il Generale Dalla Chiesa, la moglie e l'agente di scorta Domenico Russo  photo credit: iduepunti.it
Nella foto la strage in via Carini dove rimasero uccisi il Generale Dalla Chiesa, la moglie e l’agente di scorta Domenico Russo photo credit: iduepunti.it

I “poteri speciali” che gli erano stati promessi in realtà non gli furono mai concessi. Così il Generale Dalla Chiesa si trovò a contrastare la fitta rete mafiosa con gli stessi mezzi di un qualunque altro parigrado della penisola. Il Generale Dalla Chiesa il 3 settembre 1982 a pochi mesi dall’insediamento nella città siciliana, morì a seguito di un attentato nella strage di via Carini dove perirono anche la seconda moglie, Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo

Nei primi anni del 2000 per l’omicidio del Generale, della moglie e dell’agente di scorta sono stati condannati all’ergastolo come mandanti i vertici di “Cosa nostra“, ossia i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele GrecoPippo CalòBernardo Brusca e Nenè Geraci. Nel 2002, ebbero l’ergastolo Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia, individuati come esecutori materiali dell’attentato. Insignito della medaglia d’oro al valore civile alla memoria; il Generale Dalla Chiesa riposa nel cimitero della Villetta a Parma.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Carlo Alberto Dalla Chiesa) photo credit: acli.it

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