Carnevale: la festa più colorata dell’anno! Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, etimologia, analisi e significato del termine.
Carnevale, etimologia e semantica di una parola antica
Una festa mobile di tradizione cristiana celebrata, principalmente, nei paesi di rito cattolico. Il Carnevale è il periodo che intercorre fra febbraio e marzo; in Italia, successivamente all’Epifania che chiude le feste Natalizie, si svolge il periodo dedicato agli allegri festeggiamenti terminanti il Martedì grasso. La fine delle celebrazioni carnevalesche cedono il posto alla Quaresima che si apre il Mercoledì delle Ceneri. Ma qual è la sua interpretazione etimologica?
La parola Carnevale si collega al latino: carnem-levamen (levare), togliere la carne. Alcune ipotesi sostengono che la semantica del termine derivi direttamente dall’espressione carnem + vale dove per vale si intendeva il saluto latino con cui si era soliti congedarsi; carnem vale, per cui, indicherebbe ” carne addio”.
Tuttavia, esiste un’ulteriore interpretazione seppur meno accreditata: si riconosce l’etimologia della festa in carrus navalis, ovvero, una specie di nave su ruote che era messa in funzione in occasione di alcune processioni coincidenti con delle feste. La prima interpretazione del termine, in effetti, combacia perfettamente con il senso della festa diffuso nei paesi cristiani. Dopo i festeggiamenti in cui si usa mascherarsi e fare scherzi, si lascia spazio al Mercoledì delle Ceneri: da qui, ha inizio un periodo di quaranta giorni prima della Pasqua in cui si pratica, tradizionalmente, un periodo di digiuno dove è prevista l’esclusione della carne dai pasti.
Allegria, giochi e finzioni: consuetudini provenienti dall’antichità arrivati fino ad oggi
Le tradizioni e gli usi legati al Carnevale sono antichissime: pare derivino addirittura dall’Antico Egitto, dove erano usuali le celebrazioni di alcuni eventi legati al culto della dea Iside. Per l’occasione, presenziavano alcuni gruppi in maschera. Altra testimonianza si ha in Grecia, con le feste dedicate al dio Dioniso. Nell’antica Roma, invece, si onorava Saturno attraverso i Saturnali; balli, canti, giochi e travestimenti in cui si prevedeva una sorta di capovolgimento del potere: ironia e satira verso i consueti poteri forti del tempo.
Febbraio, per gli antichi romani, era un mese in cui si celebravano i riti di purificazione con il culto della dea Febris; ma, anche, i Feralia, feste dedicate ai defunti, e i Lupercalia: primordiali celebrazioni dell’attuale Carnevale in cui, si venerava il dio Faunus-Lupercus, protettore della fertilità e del bestiame. L’alternanza fra riti gioiosi e commemorazioni, sottolineava l’importanza del mondo latino del vivere la vita con spensieratezza, in antitesi al timore della morte.
Stella Grillo
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