Per la prima volta in quarant’anni, il fratello di Emanuela Orlandi ha incontrato in Vaticano il promotore di Giustizia, che alla fine dello scorso anno ha riaperto l’inchiesta sulla scomparsa della giovane.
Caso Orlandi: gli ultimi sviluppi sulla scomparsa della quindicenne cittadina vaticana
Per la prima volta in quarant’anni il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, insieme all’avvocato Laura Sgrò, sono stati convocati in Vaticano per incontrare il promotore di giustizia Alessandro Diddi, che alla fine dello scorso anno ha riaperto l’inchiesta sulla scomparsa, avvenuta il 22 giugno del 1983, della quindicenne figlia di un commesso della Prefettura della Casa pontificia. È stato un lungo colloquio, durato più di otto ore, nel corso del quale Pietro Orlandi ha avuto la possibilità di fare dichiarazioni e di offrire eventuali informazioni in suo possesso nell’ambito del fascicolo aperto dal promotore di Giustizia Diddi a gennaio 2023. Orlandi è stato quindi ascoltato come “persona informata sui fatti”.
Al termine del colloquio in Vaticano, Pietro Orlandi, ha riferito ai giornalisti di aver fatto “verbalizzare nomi e cognomi di tutte le indagini fatte privatamente”, rendendo così noti i nomi delle persone che secondo lui dovrebbero essere interrogate, compresi quelli di alti prelati e altri personaggi eccellenti. Dopo l’importante e atteso incontro di ieri, Pietro Orlandi si è mostrato sereno e fiducioso “finalmente, dopo 40 anni, ho potuto sfogarmi e ho trovato ampia disponibilità a fare chiarezza, a mettere un punto, qualunque sia la responsabilità”. Il fatto stesso che il promotore abbia ricevuto da papa Francesco e dal Segretario di Stato il compito di andare fino in fondo nelle indagini senza fare sconti a nessuno indica una precisa volontà di fare chiarezza su quello che è diventato uno dei maggiori casi irrisolti della storia italiana e vaticana.
Roberta Maria Di Giovangiulio
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