Charles Dickens, le ingiustizie sociali e la critica alla società industriale

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Di Maria Giulia Varrica

Charles Dickens, uno dei più grandi scrittori dell’era vittoriana, è noto per le sue opere che esplorano profondamente le ingiustizie sociali e le disuguaglianze della sua epoca. Attraverso romanzi come Tempi difficili e Canto di Natale, Dickens ha dipinto un quadro vivido della vita durante la rivoluzione industriale, criticando aspramente gli effetti disumanizzanti della società industriale e dell’ideologia utilitaristica. Le opere di Dickens offrono, dunque, una critica penetrante della società industriale e all’ideologia utilitaristica, mettendo in luce gli effetti negativi di una visione materialistica della vita.

Le critiche alla società industriale nelle opere di Charles Dickens

Charles Dickens - Photo Credits Il Basso Adige
Charles Dickens – Photo Credits Il Basso Adige

Charles Dickens ha vissuto e scritto durante un periodo di rapido cambiamento industriale in Inghilterra. Nei suoi romanzi, descrive vividamente le condizioni di vita dei poveri e degli emarginati nelle città industriali, evidenziando la durezza del lavoro, la povertà dilagante e la mancanza di empatia e compassione tra le classi sociali. I suoi romanzi esplorano le conseguenze disastrose dell’industrializzazione sulla vita umana, sottolineando il divario tra ricchi e poveri e denunciando l’avidità delle élite industriali.

Dickens critica anche l’ideologia utilitaristica che ha permeato la società vittoriana. L’utilitarismo, promosso da filosofi come Jeremy Bentham e John Stuart Mill, sosteneva che l’azione dovrebbe essere valutata in base alla sua utilità e al conseguente massimo beneficio per il maggior numero di persone. Tuttavia, Dickens mette in discussione questa visione materialistica della vita, evidenziando la sua mancanza di compassione e considerazione per l’umanità. Nei suoi romanzi, personaggi come Scrooge ne il Canto di Natale, rappresentano l’egoismo e la freddezza che possono derivare da una visione utilitaristica del mondo, evidenziando gli effetti disumanizzanti di tale ideologia.

L’eredità di Dickens

Nonostante sia passato più di un secolo dalla sua morte, l’opera dell’autore inglese rimane sorprendentemente attuale e rilevante. Le sue storie continuano a toccare corde emotive universali e a ispirare riflessioni sulla giustizia sociale, sull’importanza della compassione e sull’eterna lotta tra il bene e il male. Dickens non era solo uno scrittore di talento, era anche un osservatore acuto della natura umana e un fervente sostenitore del cambiamento sociale. Ma l’eredità di Dickens va oltre la denuncia delle ingiustizie sociali. Le sue opere sono intrise di una profonda umanità e compassione, che si manifesta attraverso la sua empatia per i suoi personaggi più vulnerabili. Anche i cattivi di Dickens sono individui complessi, spesso plasmati dalle circostanze avverse della loro esistenza.

Lo scrittore è, inoltre, celebre per il suo stile narrativo eloquente e coinvolgente. Le sue descrizioni dettagliate e la sua capacità di creare atmosfere vivide trasportano il lettore direttamente nell’epoca vittoriana, facendogli respirare l’aria densa di polvere e carbone delle strade di Londra o sentire il calore del fuoco in una casa umile. Uno dei tratti distintivi dei lavori di Dickens è la sua capacità di dare voce ai marginalizzati e ai disagiati. La sua opera, intrisa di umanità e impegno sociale, continua a esercitare un’influenza straordinaria su generazioni di lettori e scrittori. Attraverso la sua prosa vivida e i suoi personaggi indimenticabili, Dickens ha offerto uno sguardo penetrante sulla condizione umana.

Maria Giulia Varrica

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