“Ciao Nì”, Renato Zero sul grande schermo

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Di Redazione Metropolitan

Renato Zero, nome d’arte dell’artista romano Renato Fiacchini, è un nome senza tempo nel panorama della musica italiana. Cantautore, attore, ballerino, produttore discografico e non solo. E’ il volto dell’Italia vivace, che ama l’arte in tutte le sue sfaccettature. Rappresenta l’immagine di chi vuole sempre spingersi oltre vivendo della cultura e dell’estro creativo per stupire continuamente il suo pubblico.

Renato Zero  - photo credits: optimamagazine.it
Renato Zero – photo credits: optimamagazine.it

Quando sarò in cielo, canterò anche da lassù. Non avrò questa forma, ma tu mi riconoscerai, sai perché? Perché ti riconoscerò così: ‘Ciao nì’.” 

Renato Zero, un po’ di Gossip

Gli attacchi recenti ad Achille Lauro, sono cosa di poco conto, quello che ci interessa ricordare è che con Renato Zero ha avuto inizio un periodo florido per la discografia italiana. E’ recente la sua commovente partecipazione al programma di Silvia Toffanin, “Verissimo” in onda su Canale 5 tutti i sabato pomeriggio. Durante la trasmissione, il cantante avrebbe ricordato con nostalgia i suoi genitori e quanto il loro affetto sia stato fondamentale. Un faro sempre acceso, anche quando molti gli dicevano “sei uno Zero“.

Un successo che conferma la regola

I numeri parlano chiaro, Renato Zero è stato in grado di lavorare su ben 43 album, di cui 30 in studio, 8 live e 5 raccolte ufficiali. Se pensiamo a tutta la sua carriera artistica, si possono contare circa più di cinquecento canzoni all’attivo. Ognuna è unica a suo modo, per melodie, performance fisico-attoriali e ricchezza delle tematiche.
Il cantante ha scritto anche i testi di canzoni per i suoi compagni d’avventura come Ornella Vanoni, Alex Baroni, Marcella Bella e Daniele Groff. Nel 1980 ha fondato l’etichetta discograficaZeromania“, lavorando come talent scout.

Renato Zero
Scatto fotografico -photo credits:web

Unico istrionico

L’artista romano, classe 1950, è l’unico cantante che ha avuto album e singoli sempre al primo posto nelle classifiche italiane, in ben 5 decenni diversi. Ha dimostrato una capacità espressiva della musica e dei tempi , mantenendosi quindi sul pezzo. Renato Zero ha dominato il primo posto delle classifiche dagli anni ’70 agli anni ‘2010, rimanendo 48 settimane al primo posto.

Renato Zero
Il cantante in una delle sue esibizioni live, vere performances artistico espressive-photo credits:web

Forse non tutti sanno che

L’artista è stato iscritto presso il Liceo di Stato per la Cinematografia e la Televisione, Roberto Rossellini di Roma. Tuttavia all’epoca un giovane ragazzo pieno di aspirazioni, abbandona gli studi per dedicarsi sin dall’adolescenza alle sue passioni: danza, musica, recitazione e il canto.
In occasione della manifestazione “Beat Raduno” nel 1964, Renato partecipa ad un contest in cui si esibiscono personaggi come Loredana Bertè, Maurizio Arena, Alberto Lupo e Isabella Nazzari, inoltre Domenico Modugno e Nilla Pizzi.

Renato Zero
Il cantante romano ospite nello show televisivo condotto da Silvia Toffanin “Verissimo”-photo credits: web

Renato Zero: Il Glam Rock e la costruzione di un personaggio

Durante la manifestazione, il cantante, a quel tempo emergente, si esibisce per la prima volta con un gruppo, la band “The Spaectres Groups“. Proprio in compagnia della band partecipa alla realizzazione del film “Brucia Ragazzo Brucia” diretto da Fernando Di Leo nel 1969. Gli anni ’70 saranno poi il periodo decisivo che permette a Renato Zero di identificare la musica con il suo estro estetico.
Il Glam Rock implode e il re dei sorcini infatti battezza la sua musica con performance che all’epoca scandalizzano le generazioni passate mentre smuovono gli animi dei più giovani.

Renato Zero
Alcuni dei suoi mitici travestimenti molto glam-photo credits: web

La settima arte

Si traveste, si trucca, balla e sembra il connubio perfetto tra uomo e donna, Renato Zero al’epoca è bello, è sensuale ma sopratutto è bravo e la sua musica fa ballare quanto commuovere. Diventa amico di Loredana Bertè e di Mia Martini e anche lui entra a far parte del corpo di ballo de “I Collettoni” durante lo show di Rita Pavone.

Il sorcino si apre anche a nuove esperienze e così entra a far parte della realizzazione del musical “Orfeo 9” del regista, cantautore e produttore Tito Schipa Jr. Lavorerà come comparsa persino nei film di Federico Fellini, come “Satyricon” e “Casanova“. Lavora inoltre al musical in versione italiana di “Hair” sulla controcultura hippie degli anni sessanta.

Renato Zero
L’artista in concerto-photo credits: web

Che attore!

Nel 1979 esce nelle sale italiane “Ciao Nì“, film con al centro della storia lo stesso protagonista. La pellicola è diretta da Paolo Poeti. Si tratta di un’opera filmica introspettiva sull’artista romano. Ciao Nì indaga sulle sue vicissitudini familiari, il rapporto con l’omosessualità dell’artista, con i genitori e con i fan. Renato Zero sta organizzando il suo tour, quando giunge alle sue mani una lettera con su scritto appunto “Ciao Nì”. La lettera è segreta ma qualcuno lo vuole decisamente morto.

Con l’aiuto del suo psicanalista l’uomo si getta nel passato attraverso la psicoanalisi, facendo riaffiorare alcuni scheletri nell’armadio.
L’opera di Paolo Poeti è un affresco decisamente intimo e originale che racconta l’artista su diversi piani ed ipotizzando i presunti problemi sorti nella vita del cantante.

Il rapporto con il cinema

Renato Zero ha partecipato a ben nove film, tra cui anche: “Io non protesto, Io Amo” diretto da Ferdinando Baldi nel 1967, poi, “La Bambolona” di Franco Giraldi, diretto nel 1968, “I ragazzi di Bandiera Gialla” nel 1968, diretto da Mariano Laurenti. Inoltre Renato ha preso parte alla realizzazione di “Roma” di Federico Fellini nel 1972 e “La Mala Ordina” nel 1972 diretto da Ferdinando Di Leo.

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Silvia Pompi