Come cucinare il porridge per una colazione sana e gustosa

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Di Sonia Faseli

Il porridge è una pietanza a base di pappa d’avena, proveniente dalla Scozia. Le sue numerose varianti si sono diffuse in diversi paesi del mondo, come colazione o merenda a seconda del contesto.

Porridge a colazione, un piatto con una tradizione millenaria

Porridge

Il porridge rappresenta la pietanza tipica della cosiddetta “colazione all’inglese”.
Si tratta di una pappa di cereali a base di fiocchi d’avena o farina d’avena, mescolato insieme ad acqua e latte.
In particolare i fiocchi d’avena si cuociono insieme ad acqua, latte e miele fino a creare una crema da consumare da sola o arricchita da altri ingredienti. Si possono infatti aggiungere yogurt, frutta fresca o secca, cioccolato, cocco e confettura per insaporire il piatto. Alcune varianti possono essere a base di mele e nocciole, o con mirtilli e pistacchi.
Secondo la tradizione il porridge risalirebbe a circa 12 mila anni fa, quando è avvenuta l’evoluzione dell’uomo da cacciatore e raccoglitore a contadino. La ricetta del porridge come viene conosciuto oggi proviene invece dalla Scozia. Nel corso del tempo infatti il cereale originario è stato mescolato in una pappa, o cotto in forma piatta. In questo modo la conservazione dell’avena era immediata facilmente trasportabile.
Il porridge non è solamente un piatto gustoso e leggero che può essere consumato per colazione o merenda. È un piatto che offre una varietà di benefici per la salute del nostro organismo. I fiocchi d’avena sono infatti ottimi nutrienti rispetto ad altri cereali, e rappresentano un alleato per la flora intestinale. Inoltre possono essere consumati dalla maggior parte delle persone, dato che sono a basso contenuto di glutine. Inoltre i fiocchi d’avena contengono una serie di vitamine, minerali e antiossidanti che fanno bene all’organismo, fornendo la giusta energia per affrontare la giornata. Infine il consumo periodico di porridge servirebbe anche ad abbassare la glicemia e i livelli di colesterolo, grazie alla fibra solubile denominata beta- glucano.

Sonia Faseli

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