Diablo IV, anteprima: si torna negli inferi

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Di Angelo Roberto Di Mauro

La beta di Diablo IV è disponibile: Lilith ci aspettava e siamo arrivati negli inferi di Blizzard. Abbiamo giocato le prime ore contenenti l’Atto I, tre classi e una boss fight: ecco le nostre impressioni iniziali sul nuovo titolo Blizzard.

È fondamentale aprire questo articolo di resoconto della nostra prova di Diablo IV con una sorta di avvertenza, assolutamente cruciale per comprendere al meglio la scala di questo incredibile sequel. Vogliamo trasmettervi un’elemento cruciale prima di scendere nel concreto: Diablo IV sembra essere un gioco vasto, enorme, colmo di nuove dinamiche che si innestano l’un l’altra arricchendo la giocabilità del giocatore, e immaginate che non possono bastare un paio d’ore per scoprirle tutte. Almeno è un inizio.

Tre classi, un’unico obiettivo

Barbaro, Incantatore o Tagliagole(Rogue): questo è il destino che ci ha preservato nella nostra beta di Diablo IV, in cui avremo queste classi tra cui scegliere. Dovremmo aspettare il prossimo weekend per provare Druido e Negromante

Potevamo raggiungere massimo il Livello 25 e completare l’Atto I della storia, esplorando la gigantesca mappa delle Vette Frantumate. Il passaggio a una formula quasi MMO-Lite ci ha colto alla sprovvista, dopo le delimitazioni presenti nel titolo precedente. La possibilità di avere uno pseudo open world dà quella sensazione di un gameplay vasto e da esplorare in lungo e in largo, ingolosendo il giocatore in cerca di attività, nemici da massacrare e bottini da depredare.

Tagliagole, la nuova classe di Diablo IV

Il rogue rispecchia in tutto e per tutto lo stereotipo del combattente che fa strage di nemici con agilità ed eleganza. L’armamentario del tagliagole è limitato a pugnali, spade archi e balestre, Ricorda molto il caccia demoni di Diablo III. La differenza sostanziale è la possibilità del tagliagole di specializzarsi in 3 rami differenti. Si potranno mescolare gli stili di combattimento tramite il cambio di abilità nel ramo:

Shadow Realm utilizza al massimo la componente stealth del gioco, lasciando muovere nell’oscurità per infliggere il maggior numero di danni.

Exploit weakness sono delle meccaniche più veloci e competitivi, facendo apparire dei simboli sopra i nemici che se usati nel giusto momento, infliggeranno dei danni aggiuntivi

Combo points che sembra ispirarsi al ladro di WoW visto che si tratterà di accumulare dei punti infliggendo dei danni con una ritmica molto precisa (come se fosse un rhythm game) per poter utilizzare le varie abilità.

Diablo IV: che fine ha fatto Lilith?

Il sequel è ambientato ad alcuni anni di distanza dall’epilogo di Diablo III: Reaper of Souls, l’espansione ufficiale del precedente capitolo. Angeli e demoni sono stati completamente spazzati via dal piano terreno e divino e uno sparuto gruppo di cultisti, intercettando l’opportunità, si è adoperato per evocare a Sanctuary Lilith, la figlia di Mephisto, interrompendo il suo esilio provocato dalle azioni di Inarius, così da darle l’opportunità di tornare a governare il mondo, stavolta senza nessuno capace di contrastarla.

Questa versione di Sanctuarium è la più vasta ed articolata realizzata da Blizzard per la serie. Ci si potrà spostare attraverso il mondo di gioco anche a cavallo. Potremmo trovare equipaggiamenti e ferri che aiuteranno a migliorare il nostro cavallo. Attenzione però: se ingaggiamo un combattimento verremo disarcionati dalla nostra cavalcatura.

Ci sono varie abilità che ci permetteranno di scendere da cavallo e attaccare i nemici. Ad esempio il Tagliagole potrà balzare dalla sella e scoccare una pioggia di frecce contro i nemici.

Missioni troppo standardizzate?

Escludendo la campagna principale, la maggior parte saranno “fetch quest” (vai da punto A al Punto B e riconsegna la missione a punto A per la ricompensa) 

Potremmo liberare degli accampamenti, per sbloccare punti di teletrasporto, e ogni accampamento avrà negozianti esclusivi tra fabbri e vari venditori. Le nostre azioni cambieranno drasticamente una parte del mondo di gioco. Un mondo ancora più realistico e divertente da esplorare, visto che gli sviluppatori hanno implementato maggiore verticalità, implementando pareti da scalare e baratri da saltare. Questi dislivelli non influenzano molto il gameplay ma rendono l’esplorazione più interattiva, facendolo sfociare anche in enigmi ambientali

Il gameplay iconico di Diablo IV

E arriviamo finalmente alla questione gameplay: quello stile in grado di unire gioco di ruolo, azione, hack & slash, dungeon crawler e loot per cui Diablo è noto da sempre. Di base questo quarto capitolo raccoglie a piene mani da tutte le introduzioni e le modifiche sostanziali al ritmo di gioco introdotte con il terzo episodio, quello tanto odiato ma anche tanto amato dai fan della serie.

Chiaro che, come detto in precedenza, ora le atmosfere sono completamente diverse, la storia sembra essere molto più vicina agli elementi cardine dei primissimi titoli, su tutti l’elemento più medievaleggiante e disperato di Sanctuary, e la gestione delle classi e dell’equipaggiamento sembra puntare su un grado di personalizzazione mai raggiunto in precedenza dal franchise.


La schivata non è più un movimento libero, ma verrà contata come abilità, per rendere più strategico il gameplay. 

Non sarebbe un diablo se non ci fosse un PVP

Il PVP sarà limitato a specifici spazi chiamati “Campi dell’odio”. In queste regioni in cui l’esplorazione è facoltativa, ogni nemico sconfitto o missione completata ci farà guadagnare una valuta chiamata “Frammenti dell’odio”.

Fino a quando questi frammenti non verranno purificati presso specifici altari, sarà inutilizzabile. Il problema è che tutti i giocatori nell’area verranno avvisati che stiamo effettuando un rituale, che ci permetterà di scambiare frammenti dell’odio purificati con armi, armature e altri collezionabili. Quindi dovremmo stare all’erta degli altri giocatori che potrebbero tendere un agguato quando meno ce l’aspettiamo. Un po’ come la zona nera di The Division!

Blizzard ha implementato una novità: in base alle nostre uccisioni PVP, potremmo avere anche una taglia sulla nostra testa. Se verremo uccisi, il “killer” prenderà un bonus sostanzioso, ma sopravviveremo alla taglia, potremo ricevere degli equipaggiamenti ancora più letali Questa funzione fa sì che si abbia una tensione sempre molto alta all’interno del mondo di gioco.

Le Cutscene ESISTONO!

Ebbene si. Diciamo addio a delle cutscene con visuale isometrica dall’alto senza vedere le espressioni e movimenti dei personaggi. Adesso possiamo goderci da vicino tutte le cutscene, con movimenti di telecamera, primi piani e movimenti fluidi dei personaggi. Questo rende molto più immersivo lo storytelling della storia principale, facendoci anche godere alla vista in primo piano del nemico principale.

Diablo IV: in conclusione

I continui bilanciamenti di Blizzard in tutti i suoi giochi sono dei modi per capire a che tipo di pubblico vuole rivolgersi Diablo IV: un’utenza più casual, come fece il suo predecessore nel 2012, o quell’utente che scava a fondo in ogni angolo di mappa e in ogni singolo particolare. Aspettiamo con ansia non solo la prossima beta, ma il titolo in uscita il 6 Giugno 2023 su  PC, Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 5 e PlayStation 4.

DIABLO IV| Provato su PC con RTX 2060 Super

  • Combattimento rapido e riflessivo
  • Atmosfere cupe e sanguinolente che ricordano i primi Diablo
  • Open world più strutturato, con più verticalità nella mappa
  • Cutscene più immersive che giovano allo storytelling
  • Stabilità ancora da migliorare
  • Colorazione a volte troppo uniforme, che rende difficile distinguere i personaggi dallo sfondo

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Angelo Roberto Di Mauro