“Dirigibile Italia” il primo volo, alla conquista dei cieli

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Di Redazione Metropolitan

Il Metropolitan Today dedica oggi il suo appuntamento al primo volo dell’aeronave Dirigibile Italia“, il primo dirigibile della storia del nostro paese. Progettato e costruito dal conte Almerico da Schio, si alzò in volo il 17 giugno 1905 dalla città di Schio (Vicenza). Almerico da Schio cominciò ad interessarsi all’aerostatica attorno al 1865 sostenendo gli studi e le ricerche del professor Pasquale Cordenons appassionato studioso delle problematiche del volo più leggero dell’aria, e precursore della progettazione e della costruzione dei dirigibili. Alla morte di Cordenons da Schio decise di proseguire da solo fondando la “Società per la costruzione e l’esercizio della prima aeronave“. Egli elaborò il progetto di un dirigibile, che battezzò “Aeronave Italia” in contrapposizione al “France” di Charles Renard.

A finanziare il progetto di da Schio furono: la Regina Margherita con un contributo di 3.000 lire ed i Ministeri del commercio, dell’industria e della guerra, con un finanziamento di 1.600 lire, il Ministero della guerra concorse inoltre alla realizzazione delle apparecchiature necessaria per la produzione di idrogeno. Il costo totale dell’impresa raggiunse la cifra di 170.000 lire. Le difficoltà che da Schio dovette affrontare non furono solo quelle economiche ma anche di ricerca di materiali atti alla costruzione del dirigibile stesso. L’arretratezza tecnologica dell’Italia in quel momento costrinse da Schio a rivolgersi anche a diverse industrie e fabbriche sparse in tutta Europa.

“Dirigibile Italia” il velivolo più evoluto fino ai primi del ‘900

Nella foto il "Dirigibile Italia" al suo primo volo   photo credit: cartolinedaschio.blogspot.com
Nella foto il “Dirigibile Italia” al suo primo volo photo credit: cartolinedaschio.blogspot.com

Da Schio infatti acquistò il motore in Francia, un Buchet in grado di erogare circa 8 CV. Nel 1905 dopo aver superato, difficoltà tecniche e problemi di tutti i tipi, riuscì finalmente a portare a termine la costruzione del primo dirigibile italiano. Il 5 giugno tutti i soci ricevettero un biglietto nel quale si annunciava la riuscita dell’impresa e si comunicava l’imminente evento entro lo stesso mese. Dopo svariati test, l’11 giugno venne completata la fase di gonfiamento dell’involucro. Nei giorni seguenti l’aeronave “Italia” uscì dal suo hangar posto presso la fattoria “Caussa di Schio” ed effettuò ulteriori prove di galleggiamento e di bilanciamento.

Il 17 giugno 1905, dopo gli ultimi controlli l’aeronave compì il suo primo volo. L’aeronave “Italia” fu il dirigibile più evoluto mai costruito fino a quel momento. Presentava due importanti innovazioni che Almerico da Schio aveva ideato fin dal 1885: la carena contrattile, o elastica, del dirigibile e gli aeroplani. La carena contrattile era costituita da diverse lamine di gomma a più strati applicate nella parte inferiore dell’involucro per tutta la sua lunghezza. Questa soluzione semplice ed innovativa consentiva di fare a meno dei complessi apparati utilizzati negli altri dirigibili per compensare le variazioni di pressione dell’involucro dovute al mutare della quota di volo.

La fine del Dirigibile e il futuro dell’aeroplano

Nella foto il conte Almerigo da Schio e il primo dirigibile Italia  photo credit: aerostati.it
Nella foto il conte Almerigo da Schio e il primo dirigibile Italia photo credit: aerostati.it

Con questa innovazione “L’aeronave Italia” poteva mantenere in tensione l’involucro lasciando immutata la forma fusiforme, offrendo anche una minore resistenza all’aria con un notevole risparmio di idrogeno. L’altra sua grande invenzione furono i cosiddetti aeroplani, costituiti da due superfici orizzontali in legno e tela, montate trasversalmente a poppa e a prua della navicella. La loro funzione era quella di contrastare il beccheggio dell’aeronave favorendone i movimenti di salita e discesa. I timoni di profondità ideati da Almerico da Schio, che decise di non brevettare, verranno adottati in seguito da tutti i costruttori di dirigibili.

Successivamente “L’aeronave Italia” subì alcune modifiche progettuali e montò un motore italiano. Continuò a volare fino al 1909, quando durante un violento atterraggio subì danni irreparabili. La “Società per la costruzione e l’esercizio della prima aeronave” smise di esistere nel maggio 1909. L’idea di realizzare “L’aeronave Italia bis” non prese mai corpo , sia per il mutato clima politico europeo, sia per la consapevolezza che il futuro del volo sarebbe stato dell’aeroplano e non del dirigibile.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Dirigibile Italia) photo credit: altovicentinonline.it

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