Domenico Ghirlandaio, pittore italiano tra i protagonisti del Rinascimento all’epoca di Lorenzo il Magnifico. Vissuto quasi per tutta la vita a Firenze, ne fece la sua tela: è qui che il pittore realizza la maggior parte dei suoi capolavori. Nasceva oggi, nel 1449 e noi dedichiamo alla suo genio, la Rubrica Arte di questa settimana. 

Domenico Ghirlandaio, il pittore più famoso alla corte di Lorenzo il Magnifico

Domenico Ghirlandaio, figlio di Tommaso, un orafo che produceva ghirlande preziose di rara bellezza per ornare il capo delle ragazze fiorentine, da cui il soprannome di “Ghirlandaio”. Giorgio Vasari, che riteneva che l’arte ce l’avesse nel sangue, lo diceva “fatto dalla natura per essere pittore”, giudicandolo uno dei principali maestri dei suoi tempi.

Appartenente ad una benestante e numerosa famiglia di artigiani, Domenico, comincia a lavorare come orafo presso la bottega del Verrocchio, ma la passione del giovane apprendista sono la pittura e, soprattutto, il mosaico. Presto infatti, si ritrova allievo di Alessio Baldovinetti, un famoso affrescante e maestro di mosaico. Se si esclude il periodo trascorso a Roma, dove lavorò per papa Sisto IV nella Cappella Sistina, il Ghirlandaio visse sempre a Firenze, divenendo uno dei più importanti maestri della scuola fiorentina.

Il Ghirlandaio fu un artista molto richiesto, tanto che diversi esponenti della borghesia cittadina divennero suoi mecenati. Verso il 1480 in particolare, divenne di fatto il ritrattista ufficiale dell’alta società fiorentina, grazie al suo stile preciso, piacevole e veloce. La bottega del Ghirlandaio diventa, negli ultimi due decenni del XV secolo, una delle più grandi e organizzate di Firenze. Tanti gli allievi, uno su tutti un giovanissimo Michelangelo. Il Ghirlandaio muore di peste a Firenze nel 1494. La sua attività artistica durò così appena un ventennio, ma in questo periodo la sua bottega divenne una delle più feconde di Firenze, con la creazione di opere che lo resero il pittore più richiesto del suo tempo.

Ghirlandaio, pittore realista tra ritratto ed arte sacra

Storie di San Francesco, 1485: il miracolo delle stigmati_web
Storie di San Francesco, 1485: il miracolo delle stigmati_web

Le opere del pittore si caratterizzano per il realismo e la perfezione del tratto. Il Ghirlandaio è considerato il maestro indiscusso degli affreschi e dipinti di soggetto religioso, i più richiesti in assoluto. Introduce, però, nella composizione, scene di vita fiorentina, ritratti di personaggi contemporanei e, soprattutto, ambienti interni ed esterni reali e fedelissimi. Tra gli affreschi in assoluto più degni di nota, ci sono “La vocazione di san Pietro e di Sant’Andrea” (1481-82, Cappella Sistina, Città del Vaticano) e “le Storie di san Francesco” (1485, cappella Sassetti in Santa Trinita, Firenze), considerato il suo capolavoro.

La Vocazione dei primi Apostoli, 1481_web
La Vocazione dei primi Apostoli, 1481_web

Descrizione dettagliata dei particolari, figure aggraziate, colori accesi, composizioni affollate. Queste le principali caratteristiche delle sue straordinarie opere. Domenico Ghirlandaio, aderisce all’idea del suo tempo, che l’arte classica è un’arte naturalistica e che lo scopo dell’arte è imitare la natura Per questo dipinge precise rappresentazioni dei panorami che lo circondano.

Il Ritratto di Vecchio con Nipote

Notevolissima è stata la sua abilità nel ritratto, che usò spesso per immortalare i più famosi personaggi della Firenze dell’epoca. Fu il “fotografo” della Firenze di Lorenzo il Magnifico e ne immortalò, con una pittura nitida, spazi, attori e momenti, raccontando anche lo spirito dell’epoca. Riportiamo uno dei ritratti forse più caratteristici dell’artista, il “Ritratto di Vecchio con Nipote”. Dipinto ormai nell’ultima fase della sua carriera artistica, rappresenta a pieno il gusto e lo stile di questo pittore rinascimentale. Non si conosce con certezza l’identità del nobile dipinto. Si è pensato potesse appartenere all’importante famiglia di banchieri Sassetti. Il presunto ritratto di Francesco Sassetti, notabile fiorentino, con suo nipote è conservato al Musée du Louvre di Parigi.

Il Ritratto del Vecchio con nipote, 1490_web
Il Ritratto del Vecchio con nipote, 1490_web

Come in altre opere di Domenico Ghirlandaio, anche in questo ritratto sono intervenuti alcuni allievi. Il volto di dell’anziano è chiaramente opera del Ghirlandaio. Lo testimonia, infatti, la efficace profondità psicologica con la quale è stato realizzato. Il volto del bambino, invece, risulta poco caratterizzato, quindi, possibile opera di aiuto. Sullo sfondo di una parete, dove si apre una finestra che dà su un paesaggio montano.

Un uomo anziano è ritratto a mezzobusto vestito con la tunica rossa bordata di pelliccia di volpe, tipica delle classi agiate del XV secolo. Verso di lui si slancia un fanciullo, probabilmente il nipote, creando un tenero abbraccio tra i due.  Il ritratto è esemplare della tradizione fiorentina che punta direttamente alla resa realistica del personaggio. L’uomo infatti è raffigurato anche nei suoi difetti. Nonostante ciò niente intacca il senso di dignità, dell’anziano e la bellezza di un gesto così spontaneo come un abbraccio tra nipote e nonno. 

Ilaria Festa

Seguici su:
Instagram
Facebook
Metropolitan