Avrebbe compiuto oggi 113 anni Elia Kazan. Il compianto regista americano, scomparso nel 2003, ha ricevuto nel corso della sua carriera due Oscar alla regia e quattro Golden Globe. È stato uno dei registi più influenti e controversi del ventesimo secolo e cofondatore dell’Actor Studio di New York
“Uno dei registi più onorati e influenti nella storia di Broadway e di Hollywood”
Così Il New York Times ha definito Elia Kazan. Una bella definizione per il regista che ha riformato il mondo della recitazione favorendo il naturalismo psicologico e lanciando attori che sarebbero poi divenuti mostri sacri come Marlon Brando. Parole che si scontrano con la controversia generata dalla sue rivelazioni al Comitato per le attività antiamericane sui membri del partito comunista ad Hollywood. Rivelazioni che lanciarono a dismisura la carriera di Kazan ma che stroncarono o bloccarono quelle di altri dando un duro colpo alla sua reputazione. Una macchia che il celebre regista si porto con se fino alla fine della sua vita come dimostra l’Oscar alla carriera del 1999 quando non tutti gli artisti in platea, come Ed Harris, applaudirono a causa della sua partecipazione al maccartismo
Cinque film cult di Elia Kazan
Tra la grande produzione di Elia Kazan abbiamo scelto quelli che per noi sono i suoi cinque film più significativi. Iniziamo la nostra carrellata con il toccante film sull’antisemitismo “Barriera invisibile” che valse a Kazan il primo Oscar alla regia. Parliamo ora di un grande classico del cinema che ha fatto conoscere al mondo Marlon Brando come “Un tram chiamato desiderio”. La collaborazione tra Brando e Kazan si è poi arricchita con altri titoli cult come “Viva Zapata!” sul famoso rivoluzionario messicano. Bisogna poi parlare di “Fronte del porto” che valse il secondo Oscar alla regia a Kazan diventando uno dei suoi capolavori assoluti. Concludiamo la nostra carrellata sull’ultima pellicola di Kazan intitolata “Gli ultimi fuochi” ed i ispirata alla vita del famoso produttore MGM Irving Thalberg.
Stefano Delle Cave
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