Nel contesto della crisi climatica attuale, la transizione verso forme di energia pulite e sostenibili è uno dei punti principali in agenda. Quello energetico, infatti, è uno dei settori maggiormente inquinanti, per cui la decarbonizzazione è un obiettivo estremamente importante al fine di rispettare il limite degli 1,5°C fissato con gli Accordi di Parigi. Ma per raggiungere l’obiettivo fissato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile bisogna accelerare la conversione dell’energia fossile e compiere progressi in fretta. Quello sull’Energia pulita e accessibile rappresenta l’Obiettivo 7, il quale sembra oggi, insieme agli altri, irraggiungibile. Parliamo qui di energia e clima.

Energia e clima: il rapporto dell’International Renewable Energy Agency

L’energia è un elemento essenziale per lo sviluppo di ogni paese, ma è vero che rappresenta il 60% delle emissioni di gas serra globali. Si rivela quindi importante il raggiungimento dell’SDG 7, il quale è diviso in sotto obiettivi. Tra questi troviamo: garantire l’accesso universale all’elettricità e a soluzioni di cottura pulite; incrementare la quota di energia rinnovabile; raddoppiare i progressi sull’efficienza energetica; aumentare la collaborazione internazionale a sostegno dell’energia pulita e rinnovabile. Secondo l’ultimo rapporto dell’International Renewable Energy Agency siamo ben lontani dal rispettarli e raggiungerli e questo è vero specialmente per i paesi in via di sviluppo.

Nel 2020, il 91% della popolazione ha avuto accesso all’elettricità ma 733 milioni di persone sono rimaste senza servizi, vale a dire che un terzo della popolazione mondiale non ne ha ancora accesso. Secondo il rapporto, questo è dovuto al rallentamento a causa del difficile raggiungimento delle popolazioni non servite, del Covid-19 e dell’aumento della popolazione. Inoltre, per quanto l’uso delle energie rinnovabili continui a crescere, la loro quota è aumentata di solo il 2,7% tra il 2010 e il 2019. Infine, i finanziamenti pubblici internazionali a sostegno dell’energia pulita verso i paesi in via di sviluppo sono diminuiti nel 2019, rimanendo concentrati geograficamente: 24 paesi hanno ricevuto l’80% di tutti gli investimenti.

Martina Cordella