Ferrovie in Germania: i sospetti del sabotaggio russo

Foto dell'autore

Di Mariapaola Trombetta

Due cavi recisi a cinquecento chilometri di distanza, sicuramente da qualcuno che sapeva quello che faceva, e poi l’ipotesi di un’azione di sabotaggio guidata da uno stato estero. Due sono le probabili piste da seguire nel giallo del blocco dei treni del Nord delle ferrovie della Germania. La criminalità politica e la mano di un altro stato. Nella mattinata di sabato scorso, a causa del taglio ai cavi del sistema di telefonia mobile, indispensabile per consentire la circolazione su ferro, la Deutsche Bahn ha dovuto bloccare la circolazione ferroviaria per tre ore, in quattro Laender del nord (Amburgo, Brema, Bassa-Sassonia e Schleswig-Holstein). Dopo Nord Stream, questo è il secondo attacco a un’infrastruttura strategica

L’indagine della Staaschut

Ferrovie in Germania, sospetti sabotaggio  -Photo Credits: open.online
Ferrovie in Germania -Photo Credits: open.online

A puntare il dito su Mosca, è stato ieri Anton Hofreiter, il presidente della Commissione Europa del Bundestag. Il Presidente, ha ricordato che «ci vogliono enormi conoscenze del sistema di comunicazione della rete ferroviaria» per compiere un attacco come quello di venerdì. I sabotatori, per tagliare il cavo a Dortmund, hanno sollevato una botola di cemento nascosta sotto a un ponte. Il secondo cavo è stato invece danneggiato a Berlino. A capo dell’indagine c’è la Staatschutz, ovvero il dipartimento della polizia federale che indaga sui delitti politici. Secondo alcuni estratti di un documento dell’Anticrimine federale pubblicati dalla Bild, «è almeno pensabile» l’ipotesi di un’azione di sabotaggio guidata da uno Stato. Il tabloid aveva già rivelato che si segue sia la pista della criminalità politica sia quella della mano statale. Come si legge ancora nel documento, un atto criminale motivato politicamente «è altrettanto immaginabile».

” Alla luce della distanza spaziale fra i due punti colpiti, e della vicinanza temporale rispetto alle falle procurate a Nord Stream 1 e 2, un sabotaggio guidato da uno Stato è perlomeno pensabile”, scrivono gli investigatori della Bka.

Come ha detto alla Bild il generale Carsten Breuer , anche per il futuro, «ogni stazione cruciale, ogni conduttura addetta al trasporto energetico è un target potenziale, alla luce della minaccia ibrida». Ieri il sabotaggio è stato oggetto di una telefonata tra Olaf Sholz e Joe Biden. Gli attacchi mirati a infrastrutture critiche, sono definiti «inaccettabili» dal presidente degli Stati Uniti e il cancelliere tedesco. «Risposte determinate» questa è stata la promessa

Mariapaola Trombetta

Seguici su Google News