Festival di Sanremo 2024: i testi delle canzoni in gara, tra amore e rinascita

Foto dell'autore

Di Federica Checchia

Come da tradizione, esattamente una settimana prima che i cancelli dell’Ariston si spalanchino, il settimanale TV Sorrisi e Canzoni ha pubblicato in anteprima i testi delle canzoni in gara al Festival di Sanremo. A sfidarsi sul palcoscenico più prestigioso d’Italia, saranno ben trenta artisti. Vecchie conoscenze, graditi ritorni, giovani esordienti; il cast è variegato ed eterogeneo, e promette di regalarci un’edizione di tutto rispetto. In attesa che arrivi la prima serata della manifestazione canora, quando si potranno ascoltare tutti i brani in concorso, è possibile iniziare a farsi un’idea delle tematiche e degli argomenti da essi trattati, analizzandone il contenuto.

Festival di Sanremo 2024, i testi delle canzoni: si torna sempre all’amore

Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo nel 2019 e nel 2022

L’amore, si sa, è da sempre il motore principale della musica, e il Festival non fa eccezione. Appena nato, sfiorito o perduto, è al centro di numerosi pezzi. È una scintilla appena accesa, quella cantata dai The Kolors in Un ragazzo una ragazza. Un’emozione nuova che si fa fatica a controllare: «E lo sai, l’amore non si può cantare in una strofa da otto». Rose Villain, invece, ci parla di un sentimento totalizzante nella sua Click Boom!. Una passione che esplode all’improvviso e si prende tutto: «Per me l’amore è come un proiettile». Anche due veterani della kermesse, Nek e Francesco Renga, ormai coppia consolidata, non si lasciano sfuggire l’occasione. In Pazzo di te il duo racconta la delicatezza e la difficoltà di maneggiare un cuore che palpita: «L’amore è nobile / È fatto di un metallo indistruttibile / Ma è così fragile».

Di tutt’altra pasta è la versione di Diodato, che richiama Fai rumore, con la quale ha trionfato nel 2020, nella sua Ti muovi. Il legame, in questo caso, è spezzato, ma non scomparso del tutto: «Forse esiste una parte di me che spera ancora che sia possibile». I Negramaro, che tornano a Sanremo dopo diciannove anni d’assenza, provano a ricucire un’intesa distrutta in Ricominciamo tutto. Lo fanno nel loro stile, tra una citazione a Battisti e l’altra: «Eravamo una canzone di Battisti all’alba / Anche senza “bionde trecce”». I Santi Francesi, vincitori di X Factor 16 e approdati al Festival attraverso Sanremo Giovani, sono gli unici ad aver inserito l’amore direttamente nel testo. L’amore in bocca rimanda a un gioco di parole con “amaro in bocca”, ciò che resta dopo un incontro fugace che avrebbe potuto essere qualcosa di più: «Mi hai lasciato con l’amore in bocca / Senza farlo apposta».

La riscoperta di se stessi e i vuoti interiori nei testi di Sanremo

È una forma d’amore differente quella presente in molte tra le canzoni proposte dai partecipanti. La regina del rock made in Italy, Loredana Bertè invita a smetterla di odiare se stessi ed esorta a ricominciare a vivere davvero: «Io sono pazza di me, di me / E voglio gridarlo ancora». Le fa eco Annalisa, tra le più quotate per la vittoria, in Sinceramente. Accettarsi ed essere accettati per quello che si è non è un percorso lineare: «Sto tremando sto tremando / Sto facendo un passo avanti e uno indietro». Big Mama, al suo debutto nella Città dei Fiori, grida il suo desiderio di riscatto in La rabbia non ti basta. È la storia di una vita difficile, che ha riservato alla cantante molti colpi dai quali, suo malgrado, ha dovuto imparare a difendersi. Lo fa, ma tornare ad essere felice non è una passeggiata: «Quel vuoto non ti calma/ È il buio che ti mangia e non ti fa dormire».

I vuoti interiori sono protagonisti anche de La noia, pezzo scritto da Madame, che di certo sa come usare le parole, per Angelina Mango. L’insoddisfazione che diventa pigrizia, che diventa dolore: «A me hanno dato le perline colorate / Per le bimbe incasinate con i traumi». Alessandra Amoroso, invece, azzarda il paragone con Sally, protagonista del capolavoro di Vasco Rossi. In Fino a qui affronta una caduta metaforica e la spinta a rialzarsi: «E anche se lentamente cado giù / Da un grattacielo /Durante il volo /Piano dopo piano /Mi ripeto / Fino a qui tutto bene».

Non solo amore: la critica sociale sul palco dell’Ariston

Non si vive di soli sentimenti. Ad affrontare temi più attuali e concreti ci pensa Mahmood, alla ricerca del triplete al Festival. Tuta Gold è uno spaccato ruvido e dalle tinte neorealiste della periferia. Tra anglicismi e immagini evocative (la tuta è quella di uno spacciatore), l’autore di Soldi e Brividi ci sbatte in faccia la cruda realtà: «A stare nel quartiere serve fottuta personalità / Se partirai dimmi tua madre chi la consolerà». Ghali, alla sua prima partecipazione, denuncia una società atrofizzata dai cellulari e dai valori persi, una landa desolata in cui si è perso il senso di famiglia. In Casa mia il rapper recita: «Siamo tutti zombie col telefono in mano / Sogni che si perdono in mare / Figli di un deserto lontano».

Ed è il mare il filo conduttore di Onda alta, scritta da Dargen D’Amico. Il pezzo si riferisce ai viaggi dei migranti, tra pericoli e speranza: «Navigando navigando verso Malta / Senza aver nuotato mai nell’acqua alta». A farsi portavoce dell’universo femminile è, infine, Fiorella Mannoia. La sua Mariposa è un racconto personale e al tempo stesso corale, inno ad una donna e a tutte le donne racchiuse in lei: «Sono il coraggio che genera il mondo /Sono uno specchio che si è rotto /Sono l’amore, un canto, il corpo».

Se giudicare un libro dalla copertina è sbagliato, valutare una canzone dal testo è impossibile. Leggendoli, possono saltare all’occhio vari elementi d’interesse, come l’ostinato ripetersi della parola “pioggia”, crudele in alcuni casi, salvifica in altri. Si può notare un’originalità vagamente latente nel descrivere il più nobile dei sentimenti, forse troppo onnipresente e inflazionato. Per avere un quadro completo, tuttavia, dovremo aspettare il momento in cui assoceremo una melodia alle immagini delineate dagli artisti. Non ci resta, quindi, che attendere il 6 febbraio. E che vinca il migliore.

Federica Checchia

Seguici su Google News