George Orwell e il suo mondo distopico

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Di Redazione Metropolitan

Il 25 Giugno 1903 nacque uno dei più grandi scrittori del Novecento: George Orwell. All’anagrafe Eric Arthur Blair fu uno scrittore, un giornalista e un saggista acuto come pochi altri uomini del Novecento. In Perché scrivo, un saggio 1946, è lo stesso Orwell a spiegarci il motivo della sua creazione letteraria:

Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal1936 a questa parte è stata scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io.

George Orwell: vita e opere

Per ricordare e celebrale il suo 118 compleanno, ripercorriamo la sua vita, una vita passata a denunciare la società a lui contemporanea con la sua letteratura.

Orwell nasce il 25 giugno 1903 a Mothiari, nel Bengala, da una famiglia di origini scozzesi. Il padre è angloindiano e svolge il ruolo di funzionario nell’amministrazione britannica in India. Nel 1907 stabilisce nel Sussex dove frequenta la Saint Cyprian School, da cui uscirà con un senso di inferiorità causato dal razzismo nei suoi confronti. Da sempre studente modello, finite le scuole dell’obbligo, non prosegue gli studi a Cambridge o a Oxford, ma decide di seguire l’esempio paterno e nel 1922 si arruola nella Indian Imperial Police, prestando servizio per cinque anni in Birmania. La avventura lo traumatizzò, fortemente contrario alla tracotanza imperialista e all’azione repressiva che il suo ruolo gli impone, nel 1928 rassegna le dimissioni.

Rientrato in Europa, grazie all’esperienza traumatica vissuta fino al 1928, decide di immergersi nei quartieri più poveri di Parigi e Londra per conoscere le condizioni delle classi subalterne. Tale esperienza è raccontata nel romanzo-resoconto Miseria a Parigi e Londra. La sua smania di denuncia alla società non si fermerà e quando scoppiò la guerra civile in Spagna, tutto il suo impegno sarà contro il Totalitarismo.

Orwell e la distopia

L’impegno contro il totalitarismo lo porterà a scrivere i suoi romanzi più celebri ”1984” e ”La fattoria degli animali”. La fattoria degli animali, scritto nel 1945, riflette la genesi della rivoluzione russa e dell’era staliniana. È una durissima critica nei confronti di Stalin e del suo regime. 1984, scritto nel 1948, quando lo scrittore si ammalò di tubercolosi, parla di un Socialismo esasperato il cui capo è il Grande Fratello, di cui nessuno conosce l’identità. Costui spia la vita dei cittadini attraverso telecamere che seguono ogni loro gesto e movimento, non esiste la libertà individuale.

La tubercolosi si portò via Orwell il 21 gennaio 1950 a 46 anni.

Federica Tocco

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