Gianluca Grignani lo abbiamo visto pochi mesi fa al Festival di Sanremo duettare con Irama sul brano “La mia storia tra le dita”. Nonostante gli anni, Grignani non ha perso la sua vena rock e la sua parte eccessiva. Nel 1999 fu definito il John Lennon della musica italiana da Vasco Rossi. Forse Vasco ha esagerato però è una bella promessa, poi non mantenuta del tutto, della musica italiana. Alcuni suoi testi degli esordi facevano ben sperare: profondi e sentiti a ritmo di rock e di una voce graffiante e potente. Nelle sue canzoni c’è spazio per i sentimenti, le storie di vita, le critiche ad una società indifferente e l’estremo amore per la vita. Invece poi si è perso… dentro se stesso.
Destinazione… successo!
Gianluca Grignani nasce a Milano nel 1972 e come molti suoi colleghi di quella generazione, si ritrova a suonare nei locali del circondario a soli 17 anni alla ricerca della notorietà. Il giovane Gianluca Grignani compone canzoni e scrive testi, ispirato dai suoi miti quali Beatles, Police, Nomadi, Elvis Presley, Lucio Dalla e Battisti.
Nel 1994 firma un contratto con la Polygram. Approda così a Sanremo Giovani con lo storico La mia storia tra le dita. Questo passaggio sarà fondamentale per la sua carriera perché lo catapulta direttamente sul palco dell’Ariston l’anno successivo. Grignani gareggerà nella sezione “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo con il bellissimo brano Destinazione Paradiso, che darà il titolo al primo album e che venderà ben due milioni di copie in un solo anno. Il successo non è solo italiano, Grignani diventa noto anche in sudamerica.
Il secondo album “La fabbrica di plastica” è il biglietto da visita che distinguerà Grignani dai colleghi del tempo. Si tratta di un’opera rock sperimentale, destinata a diventare un disco cult, a cominciare dall’accurata grafica della copertina che presenterà sfumature diverse per ogni copia. Molti sostengono che questo brano era musicalmente avanti per i tempi in cui uscì e quindi fu poco capito! Per quanto vale, io sono pienamente d’accordo. Riascoltandolo adesso, suoni e contenuti, sembrano molto attuali.
Nel 1998 esce “Campi di Popcorn” co-prodotto con Jay Healy, che aveva già lavorato con artisti del calibro di Patti Smith. Si respirano in quest’album le sensazioni, i paesaggi e le atmosfere del continente americano raccontati attraverso sonorità acide e dolci che fanno di questo disco un mix tra indie rock e rock psichedelico.
Il nuovo millennio porta l’album “Sdraiato su una nuvola” che vede l’abbandono dello sperimentalismo musicale privilegiando il tratto più cantautoriale. Su questa scia uscirà nel 2002 l’album “Uguali e diversi“, le cui canzoni saranno sempre ben presenti nelle classifiche.
Un viaggio a senso solo…
Dopo due anni di silenzio esce l’album “Il Re del Niente”. Pubblicato dopo i difficili problemi di Gianluca con la droga, ne segna il ritorno sulle scene alla grandissima: i testi sono colmi di risentimento verso la società, sono intrinsechi degli alti e bassi a cui ci sottopone la vita e sono rigonfi di quel tema tanto caro ai ‘poeti maledetti’ ovvero il vivere un’esistenza perennemente in bilico.
Nel 2008 esce “Cammina nel sole”, con il cui singolo omonimo torna anche a Sanremo. L’album riceve un buon riscontro di pubblico.
Il 2010 lo vede tornare protagonista con l’album “Romantico Rock Show”. In questo periodo sembra che Gianluca abbia trovato un equilibrio interiore. I testi sono dedicati soprattutto all’amore.
A distanza di un anno esce “Natura Umana”, un lavoro in cui ritroviamo un sound molto più curato del disco precedente in cui i testi spaziano dall’interiorità all’attualità, sfiorando l’amore. Musicalmente è un ritorno al primo Grignani. Questo lavoro sembra ricostruire la creatività di un cantautore, molto interessante, che si era un po’ perso per strada.
“A volte esagero” è il decimo album in studio di Gianluca Grignani, pubblicato nel settembre 2014. È stato anticipato dal singolo Non voglio essere un fenomeno, uscito nel giugno dello stesso anno, raggiungendo la terza posizione nella classifica dei brani italiani più passati in radio.
… senza ritorno se non in volo
Nel giugno 2015 il cantante con il rapper Emis Killa partecipa alla terza edizione del Summer Festival con il brano Fuori dai guai, ottenendo una nomination per il Premio RTL 102.5 come miglior Canzone dell’estate. Grignani reinterpreta la cover del brano Aida di Rino Gaetano, contenuto in Aida Legacy Edition e nel 2018 ottiene il premio Eccellenze città di Lecce “per il valore letterario dei suoi testi e per rappresentare una generazione di poeti-cantanti che hanno portato la musica italiana nel mondo”. Nel 2019, riceve il premio Il Federiciano e il testo di “Uguali e diversi” è inciso su una stele affissa nel centro storico della città di Rocca Imperiale. La stele affianco è dedicata al poeta Giacomo Leopardi per la poesia L’infinito.
A distanza di 25 anni dal disco di esordio, il 28 febbraio 2020, viene rimasterizzato e stampato, per la prima volta in vinile, Destinazione Paradiso – 25th Anniversary Edition in due versioni disco singolo e doppio vinile con la versione in spagnolo. Quest’ultima versione è già un pezzo da collezione molto difficile da reperire.
Ad aprile, in pieno lockdown, pubblica “Dimmi cos’hai” e il 3 luglio vede la luce l’ultimo inedito dal titolo “Non dirò il tuo nome” ispirato dalla stessa musa de “La mia storia tra le dita”. Il 9 settembre, in un’Arena di Verona completamente deserta a causa del covid, in diretta TV sul canale RTL 102.5 viene premiato con il Premio Power HitStory 2020 per i 25 anni de “La mia storia tra le dita”. Per l’occasione si esibisce in acustico con il brano vincitore e con l’inedito Non dirò il tuo nome. Il 21 maggio 2021, in occasione dei 25 anni dalla sua uscita, torna su vinile La fabbrica di plastica, anche questo lavoro andato subito a ruba. Ad ottobre esce il singolo I bei momenti.
Il 4 Febbraio del 2022 ha partecipato al Festival di Sanremo ed ora aspettiamo che tiri fuori il suo regalo di 50esimo per noi ammiratori! Magari con un bel concerto!
Alessandro Carugini
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