Giornata Mondiale del Vento. Oggi, 15 Giugno ricorre la giornata mondiale del vento. Nata per sensibilizzare la gente e le istituzioni sul tema delle energie rinnovabili in generale e sull’energia eolica in particolare, ci da’ lo spunto per esaminare questa fonte di energia pulita ed inesauribile dal punto di vista dell’arte. Abbiamo scelto per voi 5 opere, fra le numerosissime, che al meglio hanno raffigurato su tela, e non solo, il tema del vento.

Il Vento nelle rappresentazioni artistiche: da divinità a forza bruta

Millet, Vento, 1873_photocredit:wikipedia
Millet, Vento, 1873_photocredit:wikipedia

Il 15 Giugno si celebra la Giornata Mondiale del Vento e noi lo faremo attraverso l’arte. La storia artistica del vento ha radici lontane. Come molti degli elementi presenti in natura, il vento, in antichità, veniva considerato una divinità. Il Dio del cielo che soffia e crea quella forza che può essere innocua ma anche distruttiva. Nelle rappresentazioni del periodo il vento non veniva rappresentato nei suoi effetti sulle cose, ma nella sua personificazione. Quasi sempre una figura maschile e alata. Nel Medioevo perde la sua connotazione divina e si trasforma, seppur ancora raffigurato sotto forma di personificazione, in un semplice simbolo meteorologico. Ecco che le miniature del periodo si riempiono di facce paffute che si gonfiano e fanno uscire aria dalla bocca.

Il vento come fenomeno naturale però, interessa poco agli artisti. Solo Leonardo, maestro delle osservazioni dal vero, ha cercato di rappresentare il vento senza ricorrere alle antiche personificazioni. Nei suoi schizzi della fine del Quattrocento le piante si piegano, le raffiche si avvolgono in turbini e le linee suggeriscono il movimento dell’aria. Probabilmente è l’unico che ce lo propone sotto un’ottica quasi scientifica. L’impeto e la furia del vento, come espressione del fattore atmosferico, diventano però protagonisti in moltissime composizioni ottocentesche. Nel Romanticismo bellissime e celebri sono le raffigurazioni delle nature, dai boschi, alle lande, al mare aperto, smosse dal vento. Il vento dipinto si trasforma così in una forza della natura temuta dall’uomo. 

Constable, Vento in mare, 1827_photocredit:wikipedia
Constable, Vento in mare, 1827_photocredit:wikipedia

Come esempio abbiamo scelto due magistrali artisti del ‘800. Jean-François Millet, pittore francese, noto proprio per i suoi motivi rurali. In un bellissimo dipinto del 1873, Millet esprime tutta la forza bruta del vento che oltre ad agitare l’erba con movimenti bruschi sta quasi sradicando un intero albero. Meno brutale, ma sempre potente, è invece il vento dipinto da John Constable nel 1827. Questa è la raffigurazione del vento che spinge le vele e fa increspare il mare.

Giornata Mondiale del Vento, dalle donne scompigliate del ‘900 all’arte contemporanea

Una storia quasi a se’ riguarda i numerosissimi dipinti di donne con gli abiti gonfiati dal vento. Tra ‘800 e ‘900 si diffondono le rappresentazioni di figure femminili che “affrontano” il vento cercando di tenere a bada abiti e cappelli. C’è chi ha raffigurato delle signore immerse nella verdeggiante natura, chi le ha rese quasi eteree con i capelli e le vesti compostamente scompigliate. “Colpo di vento” del pittore inglese William Waterhouse ne è un esempio. Artista considerato un “Preraffaellita moderno”, concentra tutta la sua produzione nella raffigurazione di splendide donne. C’è chi invece preferisce dipingere le donne in ambienti meno bucolici. É proprio il caso dei numerosi e bellissimi dipinti di Jean Béraud. Un vero specialista in giornate ventose tra le strade della capitale francese. Pittore di scuola impressionista, ha dipinto una serie di quadri nei quali si vedono soprattutto giovani donne che “affrontano” con grazia il vento di Parigi.

Anche l’arte contemporanea non è rimasta indifferente alla bellezza e al simbolismo del vento. L’energia del vento è stato lo spunto per unire arte e sostenibilità ambientale proprio in occasione della Giornata Mondiale del Vento. Un esempio tra tutti è Elena Paroucheva. Artista bulgara la cui fama è legata soprattutto all’utilizzo creativo dell’energia elettrica applicata alle forme d’arte. Nascono così le “sculture del vento” e la wind art che realizza progetti che trasformano strutture e oggetti legati alla produzione elettrica proveniente dall’energia del vento, in opere d’arte. “Ondine” è una delle più famose. La scultura, formata da un pilone in rame, ha la forma di una giovane donna con gioielli posizionati lungo il collo e sul polso sinistro. Questi non sono altro che una serie di turbine eoliche perfettamente funzionanti.

Ilaria Festa

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