Nello scorso numero di Movie Award vi abbiamo portato negli Usa per parlarvi dei segreti del film pluripremiato agli Oscar “Via col vento”. Ora mettetevi comodamente nelle poltrone del nostro aereo e preparatevi a tornare in Italia. Stiamo infatti per parlarvi del primo film italiano a vincere incredibilmente il Leone d’oro a Venezia. Questo nonostante la presenza in concorso di Fellini, Visconti e Kurosawa. Stiamo parlando di “Giulietta e Romeo” di Renato Castellani.
Giulietta e Romeo, il manierismo rinascimentale di Castellani
Il lavoro che porta Castellani a realizzare “Giulietta e Romeo” è lungo e complesso. Innanzitutto il regista ligure voleva realizzare un film realista che raccontasse perfettamente l’ambiente sociale e culturale del trecento. Per questo semplificò e non si servì del lirismo proprio del testo shakespeariano, eliminandovi anche alcune parti. Infine si dette ad una faticosa ricerca di location che ben rispecchiassero la sua pretesa realista, facendo sì che la lavorazione del film durasse ben 6 anni. A questo si aggiunse una concezione pittorica di immagini e costumi connotati da un ossessivo richiamo alla pittura del Rinascimento. Il manierismo rinascimentale di Castellani si tradusse, come la critica evidenziò, in un film freddo e poco passionale. Ciò fu dovuto anche alla pessima scelta di attori non professionisti inglesi, ad eccezione dell’esperto shakespeariano John Gielgud.
La quindicesima edizione della Mostra del cinema di Venezia
Nell’edizione numero 15 della Mostra del Cinema di Venezia erano presenti film che sarebbero diventati pilastri della storia del cinema come “La strada” di Federico Fellini , “I sette samurai” di Akira Kurosawa e l’accreditatissimo “Senso” di Luchino Visconti. Sembra un po’ improbabile che un film come “Giulietta e Romeo” riuscisse a farcela in mezzo a questi mostri sacri proprio nell’edizione in cui veniva inaugurato il Leone d’oro. Eppure in un anno contestatissimo come questo, dove non fu nemmeno assegnata la prestigiosa Coppa Volpi alla migliore attrice, quello di Castellani fu incredibilmente il primo film italiano a essere premiato con il Leone d’oro.
La verità dietro la vittoria di Castellani
In realtà il film più accreditato a vincere Venezia 15 era l’attesissimo e controverso “Senso” di Luchino Visconti. La visione critica del Risorgimento italiano proposta da questo film, già gravemente censurato, aveva spaventato non poco il governo della D.C. che si premurò di impedirne la premiazione.
“La D.C. mi inviava a Venezia per impedire la premiazione di Senso e per favorire quella di Giulietta e Romeo. Quando feci resistenza, mandarono di nascosto Scicluna Sorge il quale operò per intervenire presso gli altri membri della giuria che poi, a mia insaputa, furono in gran parte comprati. E difatti Senso non fu premiato”.
Questo è l’incredibile testimonianza di Pietro Regnoli, critico cinematografico e all’epoca uno dei componenti della giuria della Mostra del cinema di Venezia. Stiamo parlando nientemeno dell’arrivo dell’ispettore generale presso la Direzione della Cinematografia. Ecco quindi che la giuria fu convinta ad optare per il più sobrio e manierista film di Castellani, mentre Fellini e Kurosawa dovettero accontentarsi del Leone d’Argento. “Senso” invece non venne assurdamente in alcun modo premiato.