Hemingway, colui che con il ”non detto” racconta il conflitto interiore

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Di Alessia Ceci

Ernest Hemingway nasce a Oak Park in Illinois il 21 luglio 1899. Romanziere e giornalista americano, divenne simbolo della letteratura mondiale del ‘900 vincendo un premio Nobel e un Pulitzer. L’inizio della sua carriera si colloca nel 1917, quando cominciò a lavorare come cronista per il “Kansas City Star”. Fu un’importante opportunità per la sua ambizione letteraria, presso il giornale apprese le regole di una scrittura oggettiva, caratterizzata da frasi chiare, concise evitando cliché e parole superflue. 

La vita avventurosa di Hemingway: viaggi, conflitti e relazioni amorose

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Si fa fatica ad immaginare Hemingway seduto alla scrivania davanti ad una macchina da scrivere. E’ più semplice evocare la sua immagine mentre tenta di compiacersi dell’attrazione esercitata sulle donne, eppure ha trovato il tempo per donarci le sue opere. Tra i tanti sono due i momenti più significativi di una vita avventurosa e imprevedibile: l’arruolamento sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale, dove fu ferito e il soggiorno parigino dal 1921 al 1926.

A Parigi divenne amico di scrittori americani espatriati come Ezra Pound, Gertrude Stein e Francis Scott Fitzgerald, appartenenti al movimento noto come Lost Generation. I ricordi del soggiorno francese permasero nella sua memoria e confluirono nel romanzo postumo Festa mobile del 1964. Hemingway viaggiò inoltre in Spagna alla fine del 1923 e sviluppò una grande passione per questo paese.

L’interesse di Ernest Hemingway per la Spagna emerse nuovamente negli anni ’30

Nel 1936, allo scoppio della guerra civile spagnola, lo scrittore partì per Madrid, dove lavorò come corrispondente di guerra. Gli anni ’30 segnarono una vera svolta nella sua vita. Lo scrittore fu spesso criticato per il suo disinteresse nei confronti dei problemi sociali e politici del tempo, ma questi furono anni difficili dal punto di vista economico per gli americani e anche Hemingway cominciò a interessarsi ai problemi sociali contemporanei. La guerra e il conflitto (interiore ed esteriore) diventeranno temi cardini delle sue opere. L’esperienza spagnola fornì infatti allo scrittore l’ispirazione e il materiale per il suo romanzo For Whom the Bell Tolls (Per Chi Suona la Campana, 1940). La storia è ambientata durante la guerra civile spagnola e il protagonista – un partigiano americano – combatte dalla parte dei repubblicani contro i fascisti. 

Nel 1941, quando gli Stati Uniti entrarono nella seconda guerra mondiale, Hemingway lavorò di nuovo come corrispondente di guerra

Prese parte al D-Day, lo sbarco in Normandia, il 6 giugno 1944, con le forze alleate fino a Parigi, partecipando alla liberazione della città. Dopo la guerra visse soprattutto a Cuba. Nel 1953 pubblicò il celebre The Old Man and the Sea (Il Vecchio e il Mare) che gli valse il premio Pulitzer e nel 1954 ottenne il Premio Nobel per la letteratura. Nonostante gli innumerevoli traguardi, negli ultimi anni di vita soffrì di vari problemi di salute e depressione. Temendo il declino fisico e mentale si uccise con un colpo di pistola nella sua casa in Idaho (USA) nel 1961

Uno stile e una tecnica narrativa innovativi

Lo stile narrativo di Hemingway si traduce in una prosa essenziale caratterizzata da frasi brevi e concise. I suoi romanzi e racconti sono infatti ricchi di dialoghi, che egli preferiva a uno stile descrittivo. Sperava che i lettori – piuttosto che ricevere la descrizione di un’emozione – vedessero le cose e i fatti che producevano le emozioni stesse. Pause, silenzi, azioni dei personaggi sono ricchi di significato e di tensione emotiva.

Quanto alla tecnica narrativa, il narratore è impersonale, un testimone degli eventi che narra. Non conosce la vita interiore dei personaggi, i loro pensieri e i loro sentimenti. Hemingway paragona la sua tecnica narrativa a un iceberg (Iceberg Theory) di cui vediamo solo una parte mentre il resto è nascosto. Non a caso nei suoi scritti ogni elemento esplicito e visibile nasconde qualcosa di non visibile. Il significato più profondo di una storia non dovrebbe essere facilmente compreso ma dovrebbe risplendere implicitamente.

Come catturare la complessità della comunicazione umana attraverso la sottigliezza

Nonostante l’introspezione sia ridotta al minimo e prevalga la sequenza dialogo-azione-dialogo, Hemingway riesce a raccontare in modo semplice anche il soggetto più complesso, mostrando una grande abilità nella caratterizzazione dei personaggi. Non elabora né analizza gli eventi perché desidera raccontare i fatti così come sono, nella loro brutalità. Seleziona accuratamente ciò che un personaggio sceglie di dire, lasciando intuire il ‘’non detto’’ che mette in luce il conflitto interiore.

Alessia Ceci

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