La fondatrice del celebre marchio cosmetico Huda Beauty ha mostrato sostegno alla Palestina ma alcuni fan del brand non hanno gradito la presa di posizione di Huda Kattan. Qualche utente ha esortato al boicottaggio, mentre altri hanno fatto notare alla Kattan che molti israeliani amano i suoi prodotti; la risposta della founder di Huda Beauty è stata lapidaria.

La founder di Huda Beauty si espone a sostegno della Palestina e subisce l’attacco dei fan

Huda Beauty Palestina
Photo Credits: wwd.com

Huda Kattan, fondatrice del famoso brand di cosmetici Huda Beauty , è stata criticata per il suo sostegno alla Palestina. Il 7 ottobre, infatti, Hamas ha condotto un attacco contro Israele che successivamente ha contrattaccato su Gaza. A sostegno della popolazione palestinese, la fondatrice di Huda Beauty ha condiviso un post su Instagram mentre festeggiava il suo 40esimo compleanno presso l’ Atlantis The Royal a Dubai. Il post ha scatenato non poche polemiche, oltre a una gran divisione fra gli utenti; da un lato un ampio sostegno per la solidarietà dimostrata dall’influencer e imprenditrice, ma dall’altro una cupa ferocia per una presa di posizione così netta.

Ed è proprio per questa sua posizione nei confronti della Palestina che molti utenti e clienti hanno deciso di boicottare i prodotti Huda Beauty. La controversia ha fatto talmente scalpore che, addirittura, è stata avviata una petizione su Change.org per rimuovere i prodotti Huda Beauty dai negozi Sephora negli Stati Uniti, proprio a causa dei commenti della Kattan. Tuttavia, né il brand né Sephora hanno rilasciato commenti ufficiali a riguardo. Un utente Instagram ha così commentato la scelta di Huda nel dimostrare solidarietà al popolo palestinese:

 “Non so se l’hai notato, ma gli israeliani di tutto il mondo amano te e i tuoi prodotti. Con la maggior parte dei loro soldi avete scelto Gaza. Quindi ricordatelo non appena nessun israeliano acquisterà più da te, in nessuna parte del mondo. Ed è un peccato perché compriamo tanto”

L’utente ha poi continuato:

“Secondo me Gaza non ha soldi da investire perché preferisce investire in armi. Ma buona giornata! È così che le azioni di una società crollano e sostenere l’omicidio non è bello”.

Si può parlare di Palestina sui social?

Intanto, però, risulta chiaro che sia in corso una sorta di ”censura social” sull’argomento Palestina: anche la modella Gigi Hadid ha espresso la sua opinione sul conflitto Israelo-Palestinese mostrandosi a sostegno della Palestina e ricevendo da un lato solidarietà e dall’altro attacchi. La Hadid ha specificato:

Sostenere i palestinesi non significa sostenere Hamas

Intanto, però, secondo quanto riferito da TMZ, tutta la famiglia Hadid sarebbe finita nel mirino delle minacce. Le parole condivise dalla top model hanno poi avuto una replica quasi repentina dall’account dello stato ebraico che ha risposto alla Hadid:

Hai dormito la scorsa settimana? O stai solo chiudendo gli occhi sui bambini ebrei massacrati nelle loro casa? Ti teniamo d’occhio”.

Nonostante molti account abbiano riferito che nel postare contenuti pro Palestina subirebbero un calo delle views finendo in shadow ban, Huda Kattan è parsa quasi granitica e impassibile di fronte all’atmosfera di disapprovazione che stanno adottando i social, a riguardo. La risposta che la fondatrice di Huda Beauty ha dato all’utente che le ricordava quanto gli israeliani amassero i suoi prodotti, nonostante la sua presa di posizione, è stata esaustiva e abbastanza esauriente sul suo schieramento:

“Non voglio soldi insanguinati”.

L’affermazione della Kattan non solo è coraggiosa, e sottolinea le sue convinzioni personali, ma esorta all’importanza di una presa di posizione soprattutto se si tratta di questioni controverse. Facendo una rapida analisi sui contenuti social di influencer e personaggi del mondo dello spettacolo, sono ben pochi coloro i quali hanno preso nette posizioni sul conflitto in corso o parlato della situazione fra Israele e Palestina; qualcuno vocifera che questo non commentare una situazione così attuale sia dovuto proprio alle possibili perdite di visualizzazioni, considerando che oggi un account social seguito da molti utenti è anche fonte di reddito.

Intanto qualche utente, anche su X(Twitter), si lancia in parallelismi anche abbastanza recenti evidenziando come sulla situazione Russia-Ucraina i volti noti si fossero esposti mentre non c’è stato lo stesso comportamento verso il conflitto Israelo-Palestinese.

Huda Beauty, un sostegno coerente dal 2021

Il sostegno di Kattan alla causa palestinese non emerge dal nulla in quanto, la fondatrice di Huda Beauty, si è sempre spesa per la causa. Kattan, infatti, ha sempre difeso attivamente i diritti del popolo palestinese e il suo impegno nasce dal desiderio di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni in cui Gaza verte, non da ottobre 2023 ma da molto più tempo. In risposta all’escalation nel complesso di Al-Aqsa nel maggio 2021, infatti, ha pubblicato un post sul blog intitolato “5 modi in cui puoi sostenere la Palestina in questo momento”.

Una dimostrazione interessante anche in termini di impatto sociale: chi ha il privilegio di detenere un pubblico così ampio può fare la differenza, sensibilizzare ed essere parte attiva del cambiamento relativo all’opinione pubblica. La presa di posizione di Huda Kattan, in un momento in cui i fini di lucro sono gli idoli e gli interessi commerciali rappresentano quasi un culto, ha dimostrato che si può e si deve restare umani: se anche il mondo è ormai adombrato dalla tetra scure del capitalismo, l’umanità, l’empatia e la solidarietà restano le uniche cose che possono fare la differenza.

Stella Grillo

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