Le hypercar, le nuove “LMP1 del Mondiale Endurance”, rappresentano il futuro del WEC. Dopo annunci, presentazioni e video, il momento di vederle in azione sta finalmente per arrivare.
Hypercar WEC- Dalla stagione 2020/2021 il FIA WEC accoglierà le Hypercar: vetture superprestazionali che prenderanno il posto delle attuali LMP1 che vedrà partecipare tre nuovi costruttori (Toyota, Aston Martin e Glickenhaus) nella prossima super-season.
Tre costruttori già iscritti con le hypercar
Toyota, Aston Martin e Glickenhaus sono i tre marchi che si sono già iscritti per il debutto nel WEC a partire dal prossimo settembre. La super-season prenderà il via per la 6 ore di Silverstone, prevista per l’ultimo week end di agosto, che aprirà le danze di una nuova epoca per il WEC che prevede scintille!
Toyota, assoluta protagonista di queste ultime stagioni, ha accettato la sfida delle hypercars. La GR Super Sport, il nuovo gioiello della casa giapponese, sembra essere in ritardo con la preparazione, ma il problema non riguarda solo Toyota.
Il ritardo dei gipponesi è condiviso dai rivali dell’Aston Martin. La Valkyrie, auto scelta dalla casa inglese per le hypercar, rischia di non essere pronta per il via del campionato, mentre non si anno notizie sulla Glickenhaus. La squadra americana, impegnata con costanza nella 24H del Nurburgring e nel VLN, ha dato la conferma per il 2020/2021. Il team di Cameron Glickenhaus, porterà sui tracciati la SCG 007, vettura di cui conosciamo poco.
Come saranno le nuove hypercar
Il regolamento per la nona stagione del FIA WEC prevede l’introduzione delle hypercar, auto che gareggeranno per il primo anno insieme alle LMP1 non ibride. Le future padrone della serie dovranno essere dei veri e propri prototipi o vetture da corsa basate su hypercar stardali.
Per delle macchine che nascono da una base stradale, è necessario che vengano prodotti, nei due anni precedenti all’iscrizione nel campionato almeno 20 esemplari.
Le auto dovranno pesare non meno di 1100 chili, avranno una potenza complessiva di circa 750 cavalli ed un unico fornitore di gomme. Per livellare le prestazioni verrà utilizzato un Balance of Performance (BOP), nella speranza che venga gestito correttamente, una cosa non scontata.
Nel 2022 arriva Peugeot
Lo scorso novembre con le parole di Jean-Marc Finot, direttore di PSA Motosport, Peugeot ha annunciato il rientro ufficiale nel Mondiale Endurance. Nel 2022, la classe regina del WEC avrà quattro costruttori, nell’attesa di nuovi arrivi.
Il coinvolgimento di un marchio storico come quello di Peugeot, è certamente stimolante per l’avvento di nuove case interessate a queste nuove vetture, ma con alcune condizioni. La maggioranza dei costruttori chiede un regolamento comune tra ACO – WEC ed IMSA, la serie americana, al fine di poter utilizzare le stesse auto in tutte le gare senza costi extra.
L’america è più vicina?
Il mondo americano, per anni in conflitto con il panorama endurance mondiale, ha in vigore regolamenti e vetture differenti. IMSA, l’associazione che ha riunito sotto un solo campionato le categorie Grand – Am ed ALMS nel 2014, gestisce l‘IMSA WeatherTech SportsCar Championship (WTSC), serie con grande successo che ha come classe regina le DPi.
Introdotte a partire dal 2017, la nuova generazione delle storiche Daytona Prototype dovrebbe restare tale fino al 2022. Scott Atherthon, presidente uscente di IMSA, ha iniziato un processo di avvicinamento all’Europa con piccoli importanti passi che in futuro potrebbero portare ad un accordo tra gli americani e i francesi di ACO – FIA.
John Doonan, nuovo boss dell’International Motor Sport Association, è chiamato a continuare la linea tracciata da Atherthon, ma la stada non è semplice. L’IMSA WTSC dovrebbe stravolgere la propria classe regina, introducendo delle “LMP1”, categoria non presente momentaneamente visto che le DPi possono essere paragonate alle LMP2 europee.
IMSA dovrebbe dunque modificarde il proprio regolamento per accogliere le vetture di ACO nella mitica location di Daytona, l’iconica sede della 24 ore che apre la stagione del WTSC. Per pareggiare i conti, gli americani avrebbero la possibilità di giocarsi la vittoria assoluta alla 24 Heures du Mans, missione impossibile con le regole attuali.
Per questo motivo, sembra che IMSA dovrà cedere per sposare la causa delle hypercar. Il problema per gli europei riguarda proprio la serie americana che ha un forte gradimento da parte dei costruttori, soddisfatti di correre per le grandi classiche del motorsport, ma con un prezzo ridotto rispetto al WEC. Cadillac, Madza, Nissan, Acura (Honda) sono già presenti nel principale campionato IMSA che in un futuro potrebbe accogliere anche la Ford, incerta se aderire alle DPi per le prossime stagioni.
McLaren, Bentley ed altri attendono
Nell’attesa di un ipotetico regolamento comune, risultato che sarebbe storico per il mondo del motorpsort, altri marchi hanno mostrato il loro interesse allle hypercar, ma solo con regolamenti comuni.
Vincere Daytona, Sebring e la Le Mans nella classifica overall rappresenta un ostacolo praticamente impossibile da raggiungere nello stesso anno. McLaren, tramite Zak Brown, ha mostrato interesse per il nuovo regolamento, ma vorrebbe partecipare al WEC con le regole delle DPi. Bentley e Lamborghini hanno mostrato in passato una curiosità verso le Hypercar, ma senza ufficialità.
Cosa dobbiamo aspettarci
Dalla 6 ore di Silverstone molti scenari potrebbero aprirsi. Se dovesse andare a buon fine, il nuovo regolamento hypercar potrebbe spingere nuovi costruttori ad entrare nel WEC per contendersi, in modo particolare, la 24 ore di Le Mans.
Se dovesse essere un flop, potrebbe venire a meno l’accordo con gli americani, forti di un regolamento molto solido che è oramai una garanzia per team e case. Il futuro delle hypercar è vicino, solo la pista decreterà il risultato.
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