Il culto della Dea Maia, l’antica divinità  del fuoco e del risveglio della primavera da cui deriva il nome del mese di Maggio. Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, l’importanza della sua figura e le differenze all’interno della mitologia greca e latina.

La Dea Maia e Maggio: le origini di un appellativo che richiama l’abbondanza e la pienezza primaverile

Dea Maia Maggio - Wikipedia

Il culto della Dea Maia  all’interno della mitologia romana si indentifica come figura protettrice del risveglio primaverile e della fecondità. Madre del dio Mercurio, Messaggero degli Dei, e figlia di Atlante il titano che sorreggeva la volta celeste, e Pleione. Secondo la mitologia greca la  Dea Maia apparteneva alle Pleiadi; le sette sorelle e ninfe che furono tramutate in stelle da Zeus, in seguito all’inseguimento del cacciatore Orione. All’interno della mitologia romana le si riconosce, invece, come Vergilie. L’appellativo da cui proviene il mese di Maggio – Maius, in latino – proviene proprio dal nome della Dea Maia in quanto, la festività a lei dedicata, si collocava il primo giorno del mese. Originariamente era anche nota come Bona Dea, la dea dei campi. Macrobio afferma che la compagna di Vulcano sarebbe proprio Maia: giustifica tale affermazione poiché il sacerdote del Dio Vulcano pare rivolgesse sacrifici alla Dea proprio calende di maggio.

La radice Ma, da cui origina il nome Maia, pare abbia due significati: il primo Madre e il secondo Maius, maggiore e abbondante. Il mese maggio, infatti, richiamava la pienezza della primavera; essendo la divinità protettrice della fertilità Maius, in questo caso inteso con l’accezione di aggettivo comparativo, richiamava quindi il concetto di abbondanza e buon auspicio. Ogni primo giorno di maggio i flamini del Dio Vulcano, le offrivano in sacrificio una scrofa gravida, in modo che anche la terra fosse colma di frutti. Tale sacrificio derivava dal fatto che Maia fosse moglie del Dio Vulcano che, secondo la religione romana, governava il fuoco. Pertanto fu rappresentata come Dea Madre, colei che governa i vulcani, e Dea del fuoco.

Differenze fra la Maia greca e la divinità romana

Se la Maia latina appartiene a quella cerchia di divinità ctonie cioè sotterranee e in questo caso connessa a Vulcano, Dio del fuoco, secondo la mitologia greca, Maia era figlia di Atlante e Pleione; una ninfa ocenanina. Fu amata da Zeus e, da questa unione, nacque il Dio HermesMercurio. Sembra fosse anche nutrice di Arcade da cui, in seguito, prese nome l’Arcadia: figlio della ninfa Callisto e del dio dell’OlimpoZeus. Dopo aver partorito Hermes, il dio morì; successivamente, resuscitò e si accoppiò con la Dea Madre.

Proprio per queste ragioni Mercurio-Hermes possiede un lato infero ed era, a questo proposito, designato in qualità di psicopompo, ovvero, accompagnatore delle anime dei defunti. Tale funzione nella mitologia etrusca si attribuiva alle Lase: divinità femminili alate. In contrapposizione alla Lasa etrusca, Mercurio possedeva le ali ai piedi. Nel culto dell’antica RomaMaia si identificò con una Dea italica anticamente preesistente, Maiesta o Maia. A differenza dei culti greci, qui la divinità pare fosse madre e moglie di Vulcano nonché governatrice del fuoco nella sua accezione distruttiva.

Stella Grillo

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