
Si riaccende il dibattito sul Museo Antonioni di Ferrara, dopo anni di silenzio, in cui niente è successo ne cambiato. Un ostinato braccio di ferro tra due diverse contendenti. Una è la passata amministrazione, che ha ereditato il progetto che prevede di creare una mostra permanente all’interno di Palazzo Massari. L’altra, la vedova Enrica Fico che vuole portare il materiale a Palazzina Marfisa D’Este.
La scossa arriva da una petizione online su “Change.org” appena lanciata da Ferrara, città natale del maestro del cinema morto 14 anni fa. La raccolta firme che punta a riaccendere i riflettori su un patrimonio che giace invisibile nelle sale dell’archivio storico comunale cittadino ha il titolo “Reopen the Michelangelo Antonioni Museum in Ferrara“.

Il Museo Antonioni, slitta l’apertura
Un primo passo verso quella che sembrava la soluzione risale al 1995 quando in corso Ercole I d’Este, accanto a Palazzo dei Diamanti, si aprì quello che avrebbe dovuto essere il primo nucleo del museo. Per vari motivi il progetto non decollò e nel 1996 il progetto sfumò. Nel 1998, il Comune di Ferrara acquistò “il fondo Michelangelo Antonioni“: oltre 47mila articoli riguardanti la vita e le opere del cineasta, per lo più inediti. Poi nel 2013 Ferrara Arte dedicò al regista la retrospettiva “Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti“, mostra che da Ferrara girò mezzo mondo. Da allora non è più successo nulla.
Anche l’idea dell’assessore alla cultura, Massimo Maisto non arrivò a vedere la luce. La proposta dell’assessore prevedeva di ospitare il museo dell’artista all’interno di Palazzo Massari una volta terminato il restauro (gravemente danneggiato dal sisma). L’idea non è piaciuta però alla vedova dell’artista. Quindi ora la data di apertura del museo fissata inizialmente entro il 2022 rischia di slittare.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (Michelangelo Antonioni) photo credit: ansa.it