Il Principe Carlo d’Inghilterra ha confessato di essere preoccupato per i cambiamenti climatici e di temere per il futuro del nipote di otto anni. L’erede al trono ha svelato il suo lato “green” in un documentario in occasione della prossima Cop26 di Glasgow.

Il Principe Carlo teme per i cambiamenti climatici e per il futuro del nipote George

Il Principe Carlo, erede al trono d’Inghilterra, ha raccontato i suoi timori legati ai cambiamenti climatici in vista della conferenza dell’ONU sul clima. La Cop26 si terrà a Glasgow a partire dal 31 ottobre ed stata anticipata dal pre-vertice di Milano.

Nel documentario “Cop26: Nelle tue mani” il figlio della Regina Elisabetta ha confessato di essere spaventato dallo scenario attuale di “tempeste, siccità e carenza di cibo”. I timori espressi dal Principe riguardano soprattutto il futuro che il nipote George, figlio di William e Kate, dovrà affrontare.

Della sua adolescenza in difesa del pianete Carlo ricorda:

Quando avevo l’età di George, la gente non aveva idea del danno che stavamo facendo. Ma quando ero un adolescente, ho iniziato a capire che se non smettevamo di inquinare il nostro pianeta avremmo affrontato un futuro davvero molto pericoloso. Per questo ho passato tanto tempo a cercare di spiegare che dobbiamo operare in modo da far prosperare la natura, anziché farla soffrire.

Per il Principe l’educazione di George è importante e tenta ogni giorno di trasmettergli la sua passione per le tematiche “green”. Carlo ha affermato che cerca di insegnare al nipote a salvaguardare la nostra Terra, affinché la sua generazione possa continuare a vivere. “Il futuro di ciascuno di noi dipende dal futuro del pianeta“, ha dichiarato Carlo.

Carlo d’Inghilterra: una vita tra famiglia e attivismo climatico

In pochi sanno che l’erede al trono d’Inghilterra è dedito all’attivismo climatico da oltre 50 anni. Il suo primo discorso ambientalista risale al 19 febbraio 1970, quando aveva solo 22 anni. Da allora, Carlo non ha mai smesso di lottare per il pianeta.

All’epoca il Principe parlò dell’impatto negativo della plastica. Oggi siamo abituati a sentir parlare giovani attivisti per l’ambiente, come Greta Thunberg, ma per quei tempi il suo impegno ambientalista era all’avanguardia. Il giovane Carlo, oggi 72 anni, era deriso e definito un “ingenuo”. In molti lo prendevano in giro perché, tra le altre cose, sosteneva la necessità di tornare alle fibre naturali, abbandonando quelle sintetiche. I temi al centro dei discorsi del principe si sono rivelati scientificamente fondati e sempre più persone, oggi, sostengono quelle posizioni che lui anticipò 50 anni fa.

La passione per l’ambiente si è presto intrecciata con l’ambiente familiare. Infatti, subito dopo la nascita di George nel 2013, Carlo ha piantato per lui un bosco nell’area di Balmoral, in Scozia. In quell’occasione aveva dichiarato di voler “trasformare in foresta un campo vuoto“, che da quel giorno è chiamato “il bosco del principe George“. La speranza era che il nipote negli anni a venire si sarebbe appassionato nel vedere gli alberi crescere, e sembra proprio che il regalo sia stato apprezzato.

Infine, nei confronti del figlio William, il Principe ha espresso recentemente un elogio pubblico per il suo impegno nell’istituire gli “Earthshot Prize“, un premio a carattere globale per la salvaguardia del pianeta, che nella sua prima edizione è stato vinto dalla città di Milano.

Giulia Panella

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