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Intelligenza artificiale, Geoffrey Hinton lascia Google: “Così posso parlare liberamente dei suoi pericoli”

Geoffrey Hinton ha confermato di aver lasciato il suo ruolo in Google la scorsa settimana per poter parlare liberamente dei rischi legati all’Intelligenza Artificiale, tecnologia che lui stesso ha contribuito a sviluppare.

Intelligenza artificiale, Geoffrey Hinton lascia Google: quali sono i motivi della decisione del pioniere dell’IA

Nonostante sia considerato il “padrino” dell’Intelligenza artificiale, l’informatico britannico 75enne, Geoffrey Hinton, ha annunciato il suo addio a Google (che su questa tecnologia sta investendo miliardi di dollari) per poter parlare liberamente dei rischi legati allo sviluppo dell’IA senza che ciò possa avere impatto sull’azienda. “Me ne sono andato per poter parlare dei suoi pericoli”, ha detto in un tweet dopo che ieri il New York Times aveva anticipato la notizia. Hinton ha comunque specificato che “Google ha agito in modo molto responsabile” nello sviluppo dell’Intelligenza artificiale, anche se i pericoli legati al suo costante miglioramento non possono essere negati.

Ciò che preoccupa lo scienziato informatico, il cui lavoro pionieristico sulle reti neurali ha modellato i sistemi di IA che alimentano molti dei prodotti odierni, è che ben presto questi ultimi potrebbero diventare più intelligenti di noi. L’IA prevede infatti la creazione di sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano. Se e quando queste capacità supereranno quelle dei singoli individui, il rischio per la sopravvivenza del genere umano diventerà, secondo Hinton e altri scienziati che negli anni si sono espressi sul tema, concreto. Riguardo ai pericoli della singolarità tecnologica (cioè il punto della storia in cui la capacità di apprendimento delle macchine supererà quello degli esseri umani), Hinton non esclude la possibilità di sopravvivenza dell’umanità, ma osserva che non ci sono precedenti di una specie di intelligenza inferiore capace di controllare una specie superiore.

Roberta Maria Di Giovangiulio

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