Simone De Rosa, artista e pittore contemporaneo, si racconta in un’intervista in cui svela la genesi delle proprie opere, l’importanza del colore nella sua arte e la propria visione artistica: dalla Pop alla Street art le ispirazioni principali, senza tralasciare Anime e Manga protagonisti delle sue opere.

Intervista a Simone De Rosa: dal colore alla riscoperta delle opere d’arte più note attraverso un tocco di modernità

Intervista Simone De Rosa - Photo Credits: artmajeur.com
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M.M.: Quanto conta il colore nel tuo modo di fare arte?

Simone De Rosa: Il colore è tutto, è la base per ogni mia opera d’arte poi i dettagli aggiungono la particolarità e l’unicità al lavoro. I colori servono a focalizzare l’attenzione di chi guarda il quadro, i colori ti fanno fermare ad osservare, poi analizzi quello che c’è dentro… toni accesi e vivi sono la mia priorità nella maggior parte dei miei lavori.

M.M.: Come nasce una tua opera ?

Simone De Rosa: L’opera d’arte nasce ogni volta in modo differente, la famosa ispirazione non arriva mai quando sono davanti alla tela con pennello e colori pronti. Scelgo i miei soggetti in funzione di ciò che mi ispira al momento; c’è il periodo che mi interesso al mondo Marvel, e quindi giù a dipingere super eroi. Oppure succede qualche cosa nel mondo e subito mi viene un’idea da rappresentare; comunque la cosa che mi piace di più è riscoprire le opere d’arte più famose mescolate agli stili della Pop e Street Art, aggiungendo loro un tocco personale di modernità e rendendole alla portata di un pubblico più ampio.

M.M: Anime e Manga: quali sono i tuoi preferiti e quali ami ritrarre maggiormente?

Simone De Rosa: Partendo dal presupposto che sono nato nel 1977 e ho vissuto l’evoluzione dei cartoni animati e delle Anime e Manga in pieno, dalle origini a oggi, posso dire che i Robot Giapponesi (Mazzinga, Jeeg Robot e Goldrake) sono tra i mie preferiti, poi ho iniziato a dipingere i miei primi quadri con Lupin e la sua banda e spesso, nei lavori attuali, inserisco un personaggio della generazione ani 80/90.

La visione artistica, le tecniche predilette e gli artisti fonte di ispirazione

M.M: Qual è il messaggio che vuoi veicolare con la tua arte?

Simone De Rosa: il mio messaggio o idea è quella di far avvicinare all’arte più persone possibili, perché l’arte qualsiasi essa sia rende le persone migliori e io provo a raggiungere un pubblico trasversale; dai più giovani amanti dell’arte e del suo stile attuale, a una fascia di età che si sente ancora legata alla visione classica di opera d’arte.

M.M: Quali sono le tecniche che prediligi maggiormente nella realizzazione delle tue opere?

Simone De Rosa: Principalmente utilizzo una tecnica mista, ossia prendo veramente tutto ciò che trovo nello studio ( in cantina, luogo dove creo) per aggiungere effetti e dettagli molto importanti a ogni mio lavoro; quindi fogli lucidi, stencil, pastelli, acrilico, spray, collage, resina, supporti di ogni tipo. Posso lavorare su vecchie bombolette esaurite, estintori, manichini, pannelli di legno tagliati. In questo modo non mi limito a una sola tecnica e ogni volta posso impararne diverse.

M.M.: Ci sono artisti a cui ti ispiri o a cui sei particolarmente legato?

Simone De Rosa: Gli artisti che hanno dato origine a tutto e a cui sono legato io e la maggior parte degli artisti contemporanei sono tre; Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat e Keith Haring. Poi c’è l’attualissimo Banksy e qualche altro emergente che ha grandi potenzialità.

M.M.: Il mondo del fumetto e dell’animazione: ti piacerebbe lavorare in questo ambito?

Simone De Rosa: Io ho frequentato la Scuola Romana dei Fumetti e mi sarebbe piaciuto molto intraprendere una carriera in quell’ambiente ( fumetto soprattutto); ma con il tempo ho preferito la libertà di realizzare una tela con quello che mi viene in mente al momento, più che rimanere legato a una sceneggiatura, una vignetta, un’impaginazione ecc. Però fare quella esperienza è stata fondamentale per il mio percorso artistico.

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