Isaak Ilich Levitan, brillante paesaggista russo, ebreo di nazionalità, fu un grande pittore che si mise alla prova con diversi generi. Il suo talento raggiunge però i livelli più alti proprio nella rappresentazione della natura russa e del suo sentimento melanconico intrinseco. Per l’ultimo appuntamento di Luglio della Rubrica Arte, ci occuperemo di questo straordinario artista dei paesaggi. Poco conosciuto ai più ma di grande talento.
Credente e praticante per tutta la vita, Levitan osserva puntualmente tutti i precetti della religione ebraica, incluso il divieto di raffigurare immagini umane. Fatta eccezione per l’Autoritratto, da lui dipinto nel 1880, soltanto in una delle sue opere compare una figura femminile: Giornata d’autunno.

Isaak Ilich Levitan, vita e formazione artistica
Isaak Levitan nasce in una famiglia ebrea povera nel villaggio di Kibarty nell’ovest dell’Impero russo, nel 1860. Sebbene i Levitan avessero pochi soldi, si sforzano di dare ai loro figli la migliore istruzione possibile. Si trasferirono a Mosca e così Isaak e suo fratello maggiore, Avel, studiano alla Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca. I genitori però, muoiono presto e Isaak rimane in povertà.
Nonostante, in questo periodo, abbia sofferto la fame e fu costretto a pernottare all’interno della scuola, riuscì comunque a portare a termine i suoi studi. Tra gli insegnanti di Levitan c’erano pittori molto famosi, e in una delle lezioni fu notato in particolare da Aleksej Savrasov. Levitan riesce così a diplomarsi e, dall’età di 18 anni, inizia a guadagnarsi da vivere con i suoi dipinti.

Ottiene un vero riconoscimento solo alla fine della sua breve vita. A 37 anni è nominato accademico di pittura paesaggistica. A 39 anni però muore a Mosca per un aneurisma cardiaco. In quel momento, una mostra delle sue opere era in corso al padiglione russo dell’Esposizione Mondiale di Parigi del 1900. Ha più di 40 dipinti incompiuti.
Le tante sfaccettature dei paesaggi russi

Levitan amava i campi delle grandi pianure e le strade fangose, i ponti traballanti e le piccole chiese della provincia russa. Il suo luogo prediletto era il Volga. Dipinge molti paesaggi epici con vista sul grande fiume, soprattutto nella città di Pljos con le sue numerose chiese. Giunto a Plyos per un breve soggiorno, il pittore decise di fermarsi e restò nella cittadina quasi tre anni. Qui, sulle rive del Volga, realizzò quasi 200 dipinti, immortalando sulla tela chiese e tramonti. E furono proprio questi quadri a renderlo famoso.

La corrente artistica con il quale si può meglio identificare questo pittore è senza ombra di dubbio il realismo. Non mancano però caratteristiche che rimandano però chiaramente anche alla corrente artistica dell’impressionismo, soprattutto se si fa riferimento alle ultime opere realizzate.

Maestro del paesaggio, Levitan lo immortala in tutta la sua maestosità, sia che si tratti di piccoli scorci sia che si tratti di grandi vedute. Levitan ritrae i paesaggi russi in stagioni diverse e in momenti della giornata diversi. Tutta l’attenzione ai particolari, alle luci, ai colori ci restituiscono una “fotografia” fedele dei posti in cui il pittore viveva e che tanto amava.
La sera d’estate nei dipinti di Levitan

“Summer evening”, dipinto nel 1899 è probabilmente uno degli ultimi lavori di Levitan. la sua maturità artistica è ormai raggiunta e il quadro ci restituisce l’immagine di un paesaggio molto spoglio ma che ben rende l’idea di un crepuscolo estivo. È la rappresentazione di una stradina di campagna, percorsa da una staccionata ed in lontananza un bosco dai tratti molto poco distinguibili. Non è l’unico dipinto che rappresenta la natura nella stagione estiva.

“Summer evening, river” “Calm summer evening” entrambi dipinti pochi anni prima, nel 1894. I due quadri rappresentano paesaggi diversi della natura russa, ma il momento è lo stesso: una serata estiva. In uno Levitan dipinge la calma del fiume, in una serata estiva in cui non c’è vento e tutto rimane immobile. Nell’altro, dipinge sempre un corso d’acqua sul quale si affaccia una collina.

I quadri di Levitan sono la rappresentazione di una natura calma e mai impetuosa, ma forse proprio per questo, le sue opere sono in un certo senso malinconiche. I paesaggi sono a volte semplici, a volte dettagliati e con tanti elementi al suo interno, ma non sono mai un contorno per scene d’azione o sfondo per la raffigurazione di persone o animali. Il paesaggio è il protagonista assoluto, malinconico e solitario.
Ilaria Festa
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