Il sopraggiungere dell’emergenza pandemica da Covid-19 ha fatto sì che l’attenzione dell’opinione pubblica venisse completamente distolta da altre questioni della medesima rilevanza e importanza. Non è un mistero per nessuno, infatti, che diverse problematiche siano passate relativamente in secondo piano di fronte all’urgenza della pandemia. Tuttavia, sta di fatto che il virus non è l’unica minaccia alla stabilità dell’Occidente. E tra queste, ce n’è una in particolare che nelle ultime ore è tornata destare una certa preoccupazione. Si tratta dell’Isis, l’organizzazione jihadista di stampo estremista che pare si stia dando parecchio da fare per riorganizzarsi. Nello specifico, almeno stando ad una recente inchiesta condotta dal The Guardian e riportata dall’Ansa, gli affiliati dello Stato Islamico si sarebbero appoggiati ad una fitta rete di produzione di documenti falsi per poter lasciare la Siria e varcare i confini dell’Unione Europea e dei Paesi americani.

Isis e passaporti falsi: l’inchiesta del The Guardian

Chi credeva che la morte di Abu Bakr Al Baghdadi avrebbe portato alla fine del Califfato, dovrà ricredersi. Sfortunatamente, l’Isis è ancora in piedi e i sui obiettivi rimangono sempre gli stessi: le nazioni occidentali. Sembrerebbe, inoltre, che un numero indefinito di combattenti stranieri si stia dirigendo verso l’Europa e gli Stati d’oltreoceano. Ma come? Grazie all’ausilio di passaporti contraffatti e visti non originali che garantirebbero loro sicurezza negli spostamenti. A scoprirlo è stato il quotidiano britannico The Guardian, nell’ambito di un’indagine che dura da diverso tempo.

Le ricerche svolte dalla nota testata d’oltre Manica hanno portato alla scoperta di “una attività criminale on line in forte crescita, che consente a molte persone collegate all’Isis di lasciare la Siria e trasferirsi all’estero“, si legge in un’Ansa di poco fa. Il Guardian, però, si è concentrato su una sola di queste, che farebbe capo ad un uomo originario dell’Uzbekistan e residente in Turchia. Secondo quanto emerso, costui procurerebbe documenti non autentici a chiunque gliene faccia richiesta alla modica cifra di 15mila dollari. E come se non fosse già abbastanza, avrebbe aperto persino un canale su Telegram, l’Istanbul Global Consulting, legato al suo commercio illecito.

Degli infiltrati, comunque, sono riusciti ad estorcergli alcune informazioni. “Non chiedo alle persone di quale gruppo facciano parte. Lavoro con tutti. Non è il mio compito capire chi è malintenzionato e chi no.
Quello dovrebbero farlo i servizi di sicurezz
a” avrebbe risposto ad un giornalista spacciatosi per papabile cliente, comunica l’Ansa. Ad ogni modo, fonti sicure fanno sapere che tra gli acquirenti ci sono estremisti islamici. Non è ancora dato sapere “quanti ce ne siano” e “dove siano diretti”. Quel che è certo è che le loro mire vanno dall’UE agli USA, fino all’Afghanistan.

Scritto da Diego Lanuto.

Per rimanere aggiornato sulle ultime news, seguici su: Facebook, Instagram, Twitter.