Il 9 maggio 1860 nasceva a Kirriemuir James Matthew Barrie, l’ideatore di Peter Pan. Le penne degli scrittori spesso ne riflettono l’interiorità , e non c’è esempio più vero di questo. Perché James fu un po’ come Peter: morì di vecchiaia, ma senza mai essere adulto. «Io sono un artista, lui è un genio» disse di lui Robert Louis Stevenson. E infatti l’opera di Barrie è sempreverde come la giovinezza del suo Peter Pan. Eterno, come l’Isola che non c’è.
L’infanzia di James Matthew Barrie: tutto si ferma su una pista di pattinaggio
James Matthew Barrie nasce in una famiglia di tessitori. “Jamie“, come amorevolmente lo chiamano i genitori, sin da bambino intesse storie di fantasia, che ama raccontare ai suoi fratelli, e trascorre le giornate leggendo classici della letteratura insieme alla madre. Qualcosa rompe questo equilibrio: il fratello David perde la vita pattinando sul ghiaccio e James sparisce agli occhi materni, destinato a essere per sempre un’ombra del fantasma di David. Testimonianza toccante ne è l’opera biografica Margaret Ogilvy. Chissà , forse è proprio qui che James comincia a sognare l’Isola che non c’è, cullato dalla sua fantasia in cerca di un amore materno svanito per sempre. Si allontana da casa a soli otto anni, passando da un’accademia all’altra fino a laurearsi a Edimburgo.
James Matthew Barrie: pochi spiccioli in tasca e il sogno di diventare scrittore
Comincia ad amare il teatro e i racconti di J. F. Cooper, Jules Verne e Mayne Reid. Deluso dall’esperienza di giornalista al Nottingham Journal, parte per Londra (nel 1885) con pochi spiccioli in tasca e il sogno di diventare uno scrittore. Inizialmente Barrie sceglie lo pseudonimo “Thrums” e così pubblica il melodrammatico The Little Minister (1897) e un paio di romanzi sentimentali. Ma la sua aspirazione è scrivere per il teatro: dopo una prima commedia stroncata dalla critica (una biografia di Richard Savage) Barrie riempie i teatri con un successo clamoroso. Pare che alcuni del West End arrivassero a ospitare addirittura cinque suoi drammi differenti contemporaneamente! Tra i drammi principali, The Admirable Crichton (1902), Quality Street (1902), What Every Woman Knows (1908) e Jane Annie, rivista dall’amico Arthur Conan Doyle. A proposito di questa amicizia, una piccola curiosità : ad anticipare l’opera finale della saga di Sherlock Holmes (L’ultima avventura, 1893) c’è proprio un racconto satirico di Barrie, nel quale si preannuncia l’epilogo del famoso detective!
La genesi di Peter Pan: cinque bambini a Kensington Gardens
L’amore dell’attrice Mary Ansell, poi sua sposa, non basta a James per colmare il vuoto causato dall’abbandono materno. Il loro matrimonio dura molto poco e la donna si infatua del commediografo Gilbert Cannan. L’incontro che cambia la vita di James avviene su una panchina dei Kensington Gardens, dove era solito recarsi con il cane Porthos: i coniugi Sylvia e Arthur Davies con i cinque figli George, Jack, Peter, Michael e Nicholas. James li amerà come figli suoi. Inizia a trascorrere le sue giornate con i bambini, raccontandogli storie di pirati e rocambolesche avventure. Crea addirittura un album fotografico in memoria di queste giornate, intitolato I Bimbi Perduti di Black Lake Island.
Nel 1902, il romanzo The Little White Bird racconta di un benestante affezionato a un giovane ragazzo, che passeggiando per Kensington Gardens accenna ad apparizioni notturne di un certo “Peter Pan”. Due anni più tardi, prende corpo la storia da tutti conosciuta, nello spettacolo Peter Pan. Il bambino che non voleva crescere. Celebre l’aneddoto secondo cui Barrie accolse nel pubblico 25 orfani. Dal teatro alla carta, la storia di Peter si amplia nel romanzo Peter e Wendy (1911), seguito da un paio di rivisitazioni fino al capolavoro di portata mondiale che è arrivato ai giorni nostri.
«Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali»
– James Matthew Barrie
L’epilogo di Barrie e l’eredità eterna di Peter Pan
I diritti d’autore di Peter Pan sono stati lasciati da Barrie al Great Ormond Street Hospital di Londra. Quanto ai bambini della famiglia Davies, James ne fu tutore quando i genitori non c’erano più. Peter Davies, da cui Peter Pan, divenne editore: a lui si deve la pubblicazione di Mary Poppins di P. L. Travers. Barrie, fu ospite alla corte del duca di York per raccontare alle sue figlie (la principessa Margaret e la futura regina Elisabetta II) la storia di Peter Pan e gli fu concesso il titolo di “Sir”. Morì nel 1937 senza eredi e fu seppellito in Scozia al cimitero di Kirriemuir.
La Disney ha omaggiato il capolavoro di Barrie con la celebre trasposizione cinematografica degli anni ’50 (divergente dalla storia originale), seguita da innumerevoli prodotti e adattamenti: nel 2003 la versione diretta da P. J. Hogan; del 2015 quella di Joe Wright. C’è poi Hook- Capitano Uncino (1991) di Spielberg, e il recente Peter Pan & Wendy (2023). È Marc Forster, nel 2004, a tentare l’impresa di un film fantasy biografico di J. M. Barrie, in Finding Neverland, con protagonista Johnny Depp.
«Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo»
– James Matthew Barrie
Ognuno di noi ha la propria Isola che non c’è, capace di spegnere il rumore, dove è certo che siamo se spariamo per un po’. L’isola è il personaggio nei panni del quale ci sentiamo meglio. È l’avventura grandiosa che è nata quando ci hanno regalato l’immaginazione. E, in parte, è grazie a Sir J. M. Barrie se possiamo volare lontano senza vergognarci di sognare di restare per sempre bambini.
Ginevra Alibrio
Seguici su Google News