
Jane Austen, oggi ricorre il 246° anniversario della sua nascita. Visse solamente 41 anni, e nel corso della sua vita furono pubblicati solo quattro dei suoi sei romanzi. La Austen è considerata uno dei più importanti scrittori di lingua inglese della storia della letteratura e tuttora le sue opere continuano a ispirare film e altri romanzi e a vendere copie. Il focus di oggi è dedicato a questa straordinaria “penna” ed alcuni dei suoi lavori, forse poco conosciuti ai più.
Jane Austen, vita e formazione
Jane Austen nasce a Steventon il 16 dicembre 1775. Considerata una delle scrittrici più famose d‘Inghilterra, è senza dubbio una delle più importanti del periodo preromantico. Nel 1783 inizia a frequentare, insieme alla sorella Cassandra, una scuola di Oxford, che poi abbandona a causa di una epidemia di difterite. Le due sorelle frequentano poi, dal 1785 al 1786, la Abbey School di Reading. Nel 1801 la famiglia di Jane decide di trasferirsi a Bath. Nel 1805 il padre muore all’improvviso. Tutta la famiglia si trasferisce prima a Southampton e poi, dal 1809, a Chawtown. Nel 1816, Jane Austen si ammala di una non specificata malattia. La sorella la porta a Winchester, per farla curare, ma la scrittrice muore e viene sepolta nella Cattedrale della città.
Non si hanno molte notizie sulla sua vita privata. Ha iniziato a dedicarsi alla scrittura in giovane età, dedicandosi alla realizzazione di romanzi di costumi, concentrandosi principalmente nel ritrarre la borghesia di provincia. Jane Austen, infatti, durante la sua vita, è stata una acuta osservatrice della società umana. Possedeva infatti una grande capacità di leggere all’interno delle persone. Con ironia, esplorava le emozioni umane e il loro comportamento.
La vita di provincia, noiosa ma ricca di colpi di scena
Jane Austen scrisse sei romanzi e varie opere giovanili più brevi. Nell’ultimo anno della sua vita aveva cominciato a lavorare a un settimo romanzo, che però rimase incompiuto. Due dei suoi sei romanzi, il primo che scrisse e l’ultimo che completò, furono pubblicati dopo la sua morte. Alla prima pubblicazione nessuno dei suoi lavori aveva il nome di Austen in copertina. Sul primo c’era scritto solo “by a Lady”.
I Romanzi della Austen raccontano con umorismo la società in cui l’autrice viveva e i rapporti umani. Nella vita delle protagoniste di Austen non succede nulla di importante, devono solo essere educate e trovarsi un marito prima di diventare vecchie, povere e zitelle. Però le vicende che le riguardano sono rese complicatissime dal fatto che nella loro società non si può esprimere liberamente ciò che si pensa e neppure i propri sentimenti. Ciò che li rende interessanti è l’analisi dei vari ostacoli. Le trame dei suoi romanzi si basano soprattutto sui valori tradizionali delle famiglie dei proprietari terrieri e dell’alta borghesia.
I Romanzi della Austen raccontano con umorismo la società in cui l’autrice viveva e i rapporti umani. Nella vita delle protagoniste di Austen non succede nulla di importante, devono solo essere educate e trovarsi un marito prima di diventare vecchie, povere e zitelle. Però le vicende che le riguardano sono rese complicatissime dal fatto che nella loro società non si può esprimere liberamente ciò che si pensa e neppure i propri sentimenti. Ciò che li rende interessanti è l’analisi dei vari ostacoli. Le trame dei suoi romanzi si basano soprattutto sui valori tradizionali delle famiglie dei proprietari terrieri e dell’alta borghesia.
I 3 Romanzi “dimenticati”
Diventata celebre per “Orgoglio e Pregiudizio”, la Austen in realtà è molto più di questo. Vi proponiamo tre dei suoi romanzi sicuramente meno conosciuti e di conseguenza meno apprezzati dal pubblico ma che vale sicuramente la pena leggere.
“Persuasione”, pubblicato nel 1818 è stato scritto dalla Austen alla fine della sua vita. Per la sua storia, è considerata l’opera più matura di Austen e per questo diversa dalle altre. Persuasione racconta la seconda possibilità di una donna non più tanto giovane, almeno per i parametri dell’epoca, e non più bella, con il suo primo amore. Il nodo del racconto è come l’amore ritorni, ancora più possessivo di una volta, nel cuore dei due protagonisti che credevano di essere diventati estranei. Il romanzo fa riflettere su quanto può essere decisiva o meno la propria forza di volontà.
“L’abbazia di Northanger”, pubblicato anche questo postumo nel 1818, è il primo romanzo che la Austen scrisse. È una forma di presa in giro nei confronti di una moda letteraria dell’epoca, quella dei romanzi gotici, ambientati in lugubri castelli. La sua protagonista è un’anti-eroina, elevata paradossalmente al ruolo di eroina durante le sue piccole indagini all’interno dell’abbazia. In realtà è un personaggio ingenuo, semplice, distante dalle figure di donne cui la letteratura aveva abituato. Insieme a “Mansfield Park” è il meno letto.
“Mansfield Park”, pubblicato nel 1814, è un po’ considerato “il romanzo di Jane Austen che non è il preferito di nessuno”. Quando uscì non ebbe molto successo tra i critici, ma ai lettori piacque molto. È il più lungo e in questo caso la storia è raccontata con una ancora più spiccata ironia che rappresenta comunque sempre lo strumento principale attraverso cui l’autrice si esprime. Interessantissima, in questo caso, la crescita personale e i pensieri di una donna cresciuta in un ambiente non consono alla sua estrazione sociale di nascita.
“l’artista più perfetta tra le donne, la scrittrice di libri immortali…”
Virginia Woolf su Jane Austen
Ilaria Festa
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