Madame de La Fayette ed il romanzo psicologico

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Madame de La Fayette, (Marie-Madeleine Pioche de la Vergne, contessa di La Fayette) nasceva il 16 marzo del 1634 a Parigi. Viene considerata l’inventrice del romanzo moderno per la sua particolare attenzione all’aspetto psicologico dei suoi personaggi.

Chi è Madame de La Fayette

Madame de La Fayette è stata una scrittrice e biografa francese. È l’autrice de La principessa di Clèves, opera significativa per essere considerata una dei primi romanzi storici francesi.

La Fayette nasce a Parigi nel 1634 da una famiglia della piccola nobiltà francese. Fin da giovane, l’autrice frequenterà salotti parigini e gruppi di donne fedeli a uno stile di vita altezzoso, insomma, la Francia aristocratica che, sicuramente, influenzò le sue opere letterarie.

Nel 1655 sposò il conte di Lafayette, diciotto anni più anziano di lei ed economicamente dissestato. Vissero pochi anni insieme perché poi l’autrice divenne dama di corte di Enrichetta d’Inghilterra e si allontanò dal marito. Il loro matrimonio, puramente di interesse e privo di qualsivoglia passione, diede spunti alla scrittrice per molte delle sue opere.

Una figura molto importante nella vita della scrittrice fu François de La Rochefoucauld che la accompagnava in tutti i salotti culturali parigini, in modo da permettere a La Fayette di confrontarsi con i maggiori intellettuali dell’epoca.

La principessa di Clèves

Delle numerose opere di Madame de La Fayette, la più importante è sicuramente La principessa di Clèves. Molti critici, Voltaire compreso, lo considerano come il capostipite dei romanzi d’analisi psicologica francesi.

La principessa di Cleve; Photo by google immagini

Mademoiselle de Chartres, una delle dame più ammirate e desiderate della corte di Enrico II di Francia, accetta di sposare il principe di Clèves, uomo che ammira ma che non ama. La principessa conosce il duca Nomours dopo il matrimonio e i due si innamorano. La fedeltà matrimoniale, però, impedirà il tradimento anche dopo la morte del principe di Clèves. La protagonista, infatti, dopo la morte del marito, si ritira in un monastero dove condurrà una vita umile fino alla fine dei suoi giorni.

Vedere nel bel mezzo della notte, nel luogo più bello del mondo, la persona adorata, vederla a sua insaputa e tutta presa da cose che si riferivano a lui e all’amore che ella gli nascondeva, ecco quanto nessun altro amante ha mai provato o immaginato.

Il punto di forza del romanzo è la scrittura psicologica che segue pagina dopo pagina il racconto. I veri protagonisti dono i sentimenti, i pensieri, i conflitti interiori che porteranno, fino alla fine, alla rinuncia dell’amore della principessa di Clèves.

La protagonista sarà divisa tra il rispetto verso un marito che non ama e la passione per il duca. Qui vediamo il grande dibattito interiore tra essere e dover essere, vediamo la condizione e i disagi delle donne dell’epoca, rilegate nelle finzioni del matrimonio a discapito della libertà e della sincerità. L’ipocrisia dell’intera società viene messa in risalto con questo testo che viene considerato uno dei più grandi romanzi storici francesi.