“La leggenda di Beowulf”, il film di Zemeckis e il poema che lo ha ispirato

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Di Redazione Metropolitan

Più o meno tutti i liceali si saranno trovati a raccontare, in un inglese più o meno azzeccato, le gesta del mitico re Beowulf durante l’interrogazione di letteratura inglese. La leggenda di Beowulf è un poema medievale scritto in inglese antico, così famoso da aver acceso la fantasia di molti registi, tra cui Robert Zemeckis che nel 2007 lo riporta fedelmente sullo schermo, utilizzando la motion capture.

La leggenda di Beowulf e dell’orco Grendel

Danimarca, 504 d.C, il villaggio governato da Re Hrotgar (Anthony Hopkins) viene messo a ferro e fuoco da un orribile orco di nome Grendel, la cui furia nessuno riesce a domare. Hrotgar allora promette oro e ricchezze a chiunque venga in suo soccorso e uccida Grendel. A rispondere all’appello è Beowulf (Ray Winstone), del popolo dei Geati (nell’attuale Svezia). Beowulf uccide Grendel a mani nude. Ma le fatiche dell’eroe sono tutt’altro che finite, la madre della creatura infatti cerca vendetta, decimando le fila dei guerrieri di Beowulf. L’eroe vuole porre fine al massacro e si reca dalla strega (Angelina Jolie) per ucciderla. Ma la strega si rivela una creatura di ineguagliabile bellezza, capace di sedurre Beowulf e di siglare con lui un patto che gli promette gloria eterna, potere e ricchezza. Un patto con cui Beowulf, ormai anziano, si troverà a fare i conti 50 anni più tardi.

L’immenso valore storico del poema di Beowulf

La leggenda di Beowulf sembra risalire al 700-750 d.C. ma, la prima testimonianza scritta del poema la ritroviamo in un libro dell’anno 1000, scritto in anglosassone (inglese antico). Dunque, perché un uomo inglese avrebbe dovuto scrivere un racconto epico che parla di un villaggio in Danimarca e di un eroe leggendario proveniente dalla Svezia? Questo poema è la cronaca diretta di quello che era successo in Inghilterra nel X secolo. I Danesi, anche noti come Vichinghi, avevano occupato buona parte dell’Inghilterra, portando con loro anche tradizioni e leggende del loro popolo. Ma è un altro l’aspetto veramente sorprendente: nella lotta contro draghi e orchi, questi vichinghi invocano il Dio cristiano, e non i loro dei pagani come Odino. Questa è la dimostrazione di come il cristianesimo abbia avuto un forte impatto contro questa civiltà che, un po’ per curiosità e un po’ ragioni politiche, si avvicinò abbastanza presto alla religione cristiana.

Il Cotton Vitellius, il primo manoscritto in cui troviamo il poema di Beowulf. Conservato alla British Library. Photo credit- Leganerd
Il Cotton Vitellius, il primo manoscritto in cui troviamo il poema di Beowulf. Conservato alla British Library. Photo credit- Leganerd

Cristiani in superficie ma non nelle radici

Sebbene il cristianesimo modifichi la superficie religiosa, le radici restano ben ancorate alla tradizione propria del popolo vichingo. Beowulf si lamenta di come ormai la morte in battaglia non sia più onorevole: “ormai non esistono più eroi ma solo martiri cristiani”. Il Dio cristiano li segue solo in vita, la morte invece li conduce ancora al Valhalla. Beowulf morirà in lotta contro un drago, così come San Giorgio, ma quando morirà il suo corpo sarà adagiato su una barca e dato alle fiamme, così come si è sempre fatto per un guerriero vichingo. Questa convivenza tra religioni e tradizioni completamente differenti è il vero cuore di Beowulf. La leggenda narra molto più che le gesta eroiche di un uomo, basta guardare oltre la superficie.

Beowulf e Grendel, Photo Credit-YouMovies
Beowulf e Grendel, Photo Credit-YouMovies

Zemeckis ci riporta sui banchi di scuola

Robert Zemeckis riesce a creare un prodotto che va oltre l’action- fantasy, ci insegna qualcosa e ci lascia intuire che sono in atto cambiamenti radicali nella tradizione di questa gente. Se all’inizio del film ci troviamo in una long house vichinga a inneggiare agli Dei, alla fine del film troviamo il re e la regina con i crocifissi al collo. Zemeckis utilizza la motion capture, che ormai è il suo marchio di fabbrica, per poter strafare con magia, draghi e orchi orrendi che riescono a rendere giustizia all’epicità del poema scritto più di mille anni fa. “La leggenda di Beowulf” andrà in onda questa sera su Italia 2.

Vera Martinez