La storia complicata di “Sticky Fingers” dei Rolling Stones

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Di Redazione Metropolitan

L’album dei Rolling StonesSticky Fingers” viene pubblicato in Gran Bretagna il 23 aprile 1971. Rimasto sulla vetta delle classifiche per oltre un mese, nel 2003 è stato inserito alla posizione numero 63 dei 500 migliori dischi di sempre.

Il sound dell’album risente di un contributo fondamentale, ovvero quello dato dagli strumenti a fiato; la presenza di musicisti come Jim Price e Bobby Keys caratterizzano le sonorità di molte canzoni presenti nel disco e si integrano perfettamente con il sound degli anni Settanta della band. Il produttore dell’album, Jimmy Miller, collabora alle percussioni, mentre Nicky Hopkins e Ian Stewart intervengono al pianoforte.

Dietro le quinte di “Sticky Fingers” dei Rolling Stones

Il materiale per il nuovo lavoro discografico dei Rolling Stones è stato registrato nel 1969, mentre l’anno successivo sono cominciate le sessioni in studio. La maggior parte delle canzoni presenti sono state incise in uno studio di registrazione mobile a Stargroves per circa tre mesi. In quel periodo sono stati, inoltre, registrati altri brani della band, che sarebbero poi stati inseriti nel disco successivo. La celebre copertina dell’album viene affidata all’artista della pop art Andy Warhol e l’idea viene ripresa lo scorso anno dai Maneskin per il singolo “Mammamia“.

Dopo il mancato rinnovo con l’etichetta Decca/London, il gruppo britannico si sente libero di pubblicare ogni tipo di brano. Gli Stones, però, avevano precedentemente firmato un accordo contrattuale che li obbligava a cedere al loro ex manager Allen Klein tutto il loro materiale. Pertanto, Klein ottiene i diritti di pubblicazione della band e, inoltre, il copyright sui brani “Brown Sugar” e “Wild Horses”. Per questo motivo, i Rolling Stones e il manager rimangono in causa per più di dieci anni.  

Le tracce dell’album  

Sticky Fingers” è composto da dieci tracce. L’apertura del disco viene affidata a “Brown Sugar”, canzone di maggior successo dell’album. Composta da Jagger, il testo è volutamente ambiguo e potrebbe riferirsi a una particolare qualità di eroina, poiché le allusioni alle droghe pervadono l’intero album. Terza traccia del disco è “Wild Horses”, ballata influenzata dal genere country, che è stata reinterpretata da molti artisti nel corso degli anni (ad esempio, i Guns N’ Roses).   

Quarto brano dell’album è “Can’t You Hear Me Knocking”, che sottolinea il talento del nuovo chitarrista della band, Mick Taylor; il suo apporto strumentale rinforza il tono blues della band. Il disco si conclude con “Moonlight Mile”, canzone che nasce da un tema musicale incompleto di Richards e che Taylor si incarica di completare. Un album in pieno stile Rolling Stones; non a caso, diventa uno dei migliori dischi rock del 1971.

Flavia Carrogu

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