L’attore di teatro e il denaro nell’Ottocento: i magri guadagni e la svolta con Stanislavskij e Dancenko. Si conclude il ciclo di interviste alla regista Casanova.

In fondo tutti i link degli articoli pubblicati in questa sorta di mini corso on line per approfondire tecniche e tematiche del teatro classico.

L'ATTORE DI TEATRO - CATERINA MARCHETTI,  (C) A. CASANOVA
L’ATTORE DI TEATRO – CATERINA MARCHETTI, (C) A. CASANOVA

Alessandra, che cosa significa fare l’attore nell’Ottocento?

“Specialmente nelle piccole Compagnie, il lavoro dell’attore non si limita alla sola recitazione ed abbraccia diverse mansioni. Oltre all’interpretare più parti in un’unica rappresentazione (a volte anche 3 o 4 personaggi diversi), l’attore svolge altri compiti”.

Cosa intendi?

“Il grande Ermete Zacconi (che lavora nella Compagnia di famiglia), oltre a recitare si occupa della messa in scena, dell’illuminazione ed è perfino macchinista. Insomma un lavoro teatrale a 360 gradi”.

L'ATTORE DI TEATRO - GIULIA GRILLO,  (C) A.CASANOVA
L’ATTORE DI TEATRO- GIULIA GRILLO, ATTRICE DELLA COMPAGNIA LUIGI RASI DI RAVENNA (C) A.CASANOVA

Un po’ quello che accade anche adesso in molte Compagnie amatoriali…

“Sì, in molte Compagnie amatoriali tutti gli attori sono impegnati  anche nel preparare la scena, le luci o la musica. E’ stancante, ma molto utile per creare coesione nel gruppo ed entrare meglio nell’ambiente scenico richiesto dalla rappresentazione. E comunque, con tanta passione, ci si adatta anche ora (come una volta) per riuscire a far quadrare i conti”.

L’attore di teatro e i guadagni

Nell’Ottocento quanto guadagnano gli attori?

“Decisamente poco. I migliori possono raggiungere uno stipendio mensile degno di questo nome,  ma i più non guadagnano a sufficienza per mantenersi. Dobbiamo considerare che le spese da affrontare sono tante: bisogna viaggiare per raggiungere i vari teatri, pernottare, mangiare (quando si può…) e poi ci sono tutte le spese aggiuntive”.

In che cosa consistono queste spese?

“Beh, ogni attore deve pensare al vestiario del personaggio che interpreta. Poi ci sono le scarpe, le parrucche, le armi… Una situazione difficile che penalizza soprattutto le attrici. Solamente all’inizio del ‘900  gli Artisti Filodrammatici Italiani si riuniscono in una Lega di Miglioramento per migliorare le condizioni economiche”.

Immagino che questi problemi economici li abbiano avuti un po’ tutti gli attori, almeno all’inizio della carriera.

“Sì. A questo proposito ti racconto un aneddoto. Alla fine dell’800, troviamo a Piacenza la Compagnia Benincasa presentare il Romeo e Giulietta di Shakespeare. Nella parte di Romeo abbiamo Libero Pilotto e nella parte di Giulietta abbiamo addirittura Eleonora Duse. Due attori bravissimi, ma giovani e squattrinati.Terminata la rappresentazione, ritirandosi nelle camere ammobiliate affittate di fronte al Teatro, si accorgono che la padrona di casa ha cucinato per sé della polenta.

Durante la notte, prima Pilotto e poi la Duse scendono per cercare di riempire lo stomaco “rubando” all’albergatrice una fetta di polenta. L’indomani mattina si raccontano l’impresa notturna e non possono fare altro che riderne”.

L'ATTORE DI TEATRO - MARZIA GISONE, (C) A. CASANOVA
L’ATTORE DI TEATRO – MARZIA GISONE, (C) A. CASANOVA

La svolta del Novecento

Per fortuna le cose cambiano. Eleonora Duse diventerà la più grande attrice italiana.

“Non solo italiana. Rivaleggerà sempre con Sarah Bernhardt, ma secondo il giudizio imparziale (e più che accreditato) del grande scrittore russo Antòn Čechov, possiamo dire che la migliore era sicuramente la nostra Eleonora Duse”.

Come vanno le cose all’estero?

“La vita degli attori è molto simile a  quella italiana. In Russia cambierà qualcosa grazie alla riforma attuata da Stanislavskij e Dančenko a fine Ottocento. Porterà ad un cambiamento che darà agli attori russi dignità e importanza a livello culturale. Non solo: avrà ripercussioni ovunque portando ad un lento miglioramento della vita e delle condizioni economiche durante il Novecento”.

Di seguito i link sui temi affrontati negli articoli precedenti:

1.Lo studio del personaggio: https://metropolitanmagazine.it/l-abc-dellattore-nel-teatro-classico/

2.La pronuncia e la dizione: https://metropolitanmagazine.it/fare-lattore-pronuncia-e-dizione-le-tecniche-da-imparare/

3.L’uso della voce: https://metropolitanmagazine.it/attore-voce/

Sulle novità introdotte da Stanislavskij e Dancenko: https://metropolitanmagazine.it/stanislavskij-e-dancenko-lincontro-che-cambia-il-teatro/

Focus: Il rapporto tra attore e pubblico: https://metropolitanmagazine.it/pubblico-a-teatro/ e https://metropolitanmagazine.it/lattore-e-pubblico/

a cura di Anna Cavallo