In occasione dei 41 anni di Martin Castrogiovanni andiamo rivivere insieme i momenti più significativi della vita e della carriera dello sportivo, costellata di tanti successi e caratterizzata da una ampia versatilità. “Castro” (questo il suo soprannome) è nato a Paraná, in Argentina, il 21 ottobre 1981; di origini italiane, per la precisione di Enna, nel 2001 giunse a Calvisano per giocare da rugbista professionista e già l’anno dopo fece il proprio debutto da oriundo con la Nazionale italiana.
La carriera sportiva di Martin Castrogiovanni
119 match disputati con l’Italia, prima di lui solamente campioni del calibro di Alessandro Troncon ed Andrea Lo Cicero avevano toccato la tripla cifra, partecipando ad oltre dieci edizioni del Sei Nazioni e a quattro Coppe del Mondo dal 2003 al 2015. Per quanto riguarda invece la carriera nei club, Martin Castrogiovanni ha militato per cinque anni con il Calvisano, vincendo uno scudetto e una Coppa Italia prima di passare nei campionati europei più prestigiosi di rugby, prima in Inghilterra e poi in Francia.
Le esperienze inglesi e francesi
La carriera è proseguita dal 2006 al 2013 con gli inglesi del Leicester, squadra con la quale ha vinto quattro campionato nazionali imponendosi, quindi, anche al di fuori dei confini nazionali. A giugno 2013 Martin Castrogiovanni lascia la terra anglosassone per trasferirsi nella vicina Francia accettando la corte serrata del Tolone. Come riconoscimento per la sua brillante carriera nel massimo campionato inglese, l’azzurro è stato inserito nella Premiership Rugby Hall of Fame. In terra transalpina, l’italiano ha giocato solamente per due stagioni, incassando successi importantissimi che hanno contribuito a elevare ancor di più la sua carriera: un campionato francese e ben due Heineken Cup, ovvero la mitica Champions League del rugby.
Nella stagione 2015-16 ha militato nel Racing Métro 92 di Parigi. Durante il Mondiale 2015 in Inghilterra, il giocatore ha scoperto di avere un tumore ed è stato operato d’urgenza. Dopo un breve periodo do stop dovuto ai postumi dell’operazione è tornato di nuovo in campo e nel 2016 ha annunciato il suo ritiro, giocando la sua ultima partita con il Club Atlético Estudiantes di Paranà, la società che lo aveva battezzato come rugbista. La sua bravura non si è mai concretizzata a livello di Nazionale italiana: la squadra non è mai stata competitiva e le sue prestazioni sono collassate con il resto della selezione. Resta, comunque, una leggenda azzurra e dello sport europeo.
Gabriele Viespoli
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